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"Diana" mi chiamò il biondo davanti alla mia porta.

Cercai subito di andarmene appena lo vidi, non mi andava di rimanere nervosa per tutta la giornata.

"Diana" mi chiamò di nuovo, mi girai ormai stanca dei suoi richiami.

"Smettila alex" mi lamentai sbuffando.

"Dai per favore, ti devo parlare" disse avvicinandosi a me.

"Eh dai sentiamo" sbottai di colpo.

"Ho guardato la cartella di Michele" iniziò, mi si irrigidirono le ossa al suo nome.

"Sta peggiorando" concluse

Battei il pugno contro la mia porta.

"Ecco perché dovevi ragionare prima di mandare quella stupida lettera del mio cambio di tutela" sbuffai per poi andarmene.

"Un ultima cosa" lo avvisai girandomi verso di lui, mi guardò negli occhi

"Non cercarmi più, pensaci molto su questo e sull'errore che hai commesso Standall" mi girai per andare verso la mensa.

15:24.

"Che ne dici di andare a trovarlo?" mi chiese Alyssa prendendo la tazza di cioccolata calda che avevo appena finito di bere.

"Non posso, è incazzato con me" dissi una bugia, di nuovo.

L'unica cosa che odio dell'essere angeli è che bisogna pure inventare falsità e non mi è mai sembrato che gli angeli dicessero bugie.

"Ma come" sbuffò lei mettendo nella lavastoviglie le tazze che avevamo appena utilizzato.

"Quando pensi di andare da lui" mi chiese

"Quando si sarà calmato" dissi stendendomi sul divano.

"In questi giorni Ele ci va spesso a parlare" disse lei.

"Eh lo so" sussurrai.

"Diana sicura che non ci sia qualcosa che devo sapere?" mi chiese lei appoggiandomi una mano sulla spalla.

Mi spostai subito.

"No va tutto bene, non tormentatemi più" urlai alzandomi ed uscendo dalla porta per poi ritornare nel mondo degli angeli e chiudermi a chiave nella mia stanza.

Mi guardai in giro.
Attaccate alle pareti c'erano solo tanti disegni e fogli pieni di scritte.

Mi buttai a peso morto sul letto e chiusi gli occhi.

Dovevo trovare qualcosa che mi avrebbe fatto pensare ad altro che non sia Michele.

Ma era più forte di me.

Il suo volto è sempre nei miei pensieri.

I suoi occhi,
il suo sorriso,
le sue labbra.

Tutto.

Pensai e pensai, ma niente riusciva a togliermi dalla mia testa Michele, sta diventando un ossessione.

Dovevo veramente trovare qualcos altro da fare che non sia quello di pensare a quel ragazzo.

Eleonora Pov's.

18:40.

"Sentite, rimettete come protetto a Diana Vallesi l'umano Michele Bravi, sta peggiorando quel ragazzo" mi lamentai per la quinta volta davanti alla donna della segreteria.

"Le ho detto che deve andare a parlare con gli amministratori" mi ripete di nuovo.

Sbuffai iniziando ad andarmene, non ne potevo più di vedere sia Diana che Michele soffrire.

Mi feci coraggio, dovevo risolvere tutto ciò.

Arrivai all'ufficio 214 e bussai.

Il ragazzo mi aprì la porta subito.

"Eleonora giusto?" mi chiese un po confuso, feci di si con la testa.

Mi fece sedere su una poltrona davanti alla sua scrivania.

"Bene, dimmi pure" mi disse lui.

Presi un bel respiro ed appoggiai diversi fogli sulla scrivania ed invitai il finto biondo a guardarle.

"Ci sono stati dei peggioramenti" avvisai subito mentre lui era impegnato a guardarla attentamente per poi sghignazzare ogni tanto.

"Quando era sotto l'osservazione di Diana ha avuto grandi miglioramenti. Io direi di rimetterle la tutela che aveva prima, insomma quel ragazzo deve migliorare" dissi

Il ragazzo lanciò tutte le carte per terra.

"Sai cosa me ne frega di quello stupido umano? Lui può avere tutti gli angeli di questo mondo, ma Diana no" disse guardandomi attentamente.

"Peccato che ti dovrebbe interessare visto che sei uno degli amministratori. Se non ti interessa sei solo un cretino che non si fida, cazzo Diana te lo ha detto mille volte di fidarti e tu non l'hai ascoltata e guarda come l'hai ridotta deficiente" urlai alzandomi di colpo puntandogli il dito contro.

Il suo sguardo era indifferente, da menefreghista.

Più passavano i secondi più l'avrei preso a schiaffi.

"Cercavo solo di proteggerla" ribatté lui alzando la voce.

"Alex, cazzo! Modo sbagliato per farlo, da arrivare a farla piangere. Ti ricordo che gli angeli non dovrebbero farlo" dissi tirando su le carte da terra e dirigendomi verso la porta per uscire da questo ufficio.

"Gli angeli sono persone buone, non mostri" conclusi prima di uscire.

appena uscita dalla stanza mi suonò il cellulare.

Michele Bravi:
Eleonora, ti posso chiedere una cosa?

Era la prima volta che Michele mi cercava, gli ho sempre detto che su di me poteva contare, ma non mi è mai venuta a cercare.

Io:
Si, dimmi pure

Michele Bravi:
Non riesco in qualche modo contattare Diana anche senza utilizzare il cellulare?

Io:
Non so niente, dipende tutto dall'agenzia dove lavora

Io:
Non so ancora niente al riguardo.

Michele Bravi:
Ah, ecco, perché lei...

Michele Bravi:
Mi vergogno a dirlo..

Io:
Non preoccuparti, puoi fare a meno di dirlo

Michele Bravi:
Ma se io gli scrivessi una lettera e poi la consegnassi a te, in qualche modo potrebbe capitare nelle sue mani?

Sorrisi a quel messaggio, sono sicura avrebbe rallegrato anche Diana se gli consegnassi una lettera scritta per lei da Michele.

Io:
Certo, ci provo🙈

Michele Bravi:
Grazie di cuore Eleonora, notte.

Io:
Buonanotte Michele

Spazio autrice
Scusate se fa schifo, comunque spero di migliorare  da capitolo  a capitolo

L'ANGELO CUSTODE | Michele BraviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora