Eveline's pov
Vado verso la cucina con i sacchetti che pesano tonnellate, e per poco non mi viene un infarto.
Quando è tornata mia madre?
E cosa diavolo ci fa al buio in cucina?"Mamma, dio santo! Mi hai fatto perdere dieci anni di vita!" poggio la mano sul petto e respiro velocemente per calmare il cuore in furia.
Questo è il Karma tesoro!
In effetti è più che plausibile.
"Scusa Evie, non ti avevo sentita entrare. Hai portato qualcosa per cena?" accende la luce e mi da le spalle, ma lei è mia madre e riesco a capirla subito. Ha la voce scossa e si sta asciugando le lacrime mentre tira su col naso. Sta piangendo!
Perspicase mi dicono!
Il problema è il perchè sta piangendo? Sarà andato qualcosa male al lavoro?
Non so davvero se fingere di non aver visto niente e lasciarla al suo sfogo personale, oppure cercare di consolarla e obbligarla a dirmi il motivo della sua sofferenza.
Ma opto per la seconda opzione. Sono talmente tanto curiosa e preoccupata per lei che non ce la faccio a fingermi indifferente."Mamma che ti prende? È andato male qualcosa al lavoro?" poso una mano sulla sua spalla sinistra e lentamente la giro verso di me.
"No tesoro non è successo niente!" ma le lacrime che scappano da sotto le sue palpebre contaddicono ciò che dice. Mia madre sta soffrendo e chiunque sia il motivo di questo dolore lo massacrerò con le mie stesse mani. Anche se fosse il suo capo.
"Mamma per favore, parlamene. Sai che odio vederti in questo stato! Voglio aiutarti." le poso delicatamente una mano sulla guancia e le asciugo le lacrime che ha cercato di trattenere.
"Oggi ha chiamato la tua sorella." mi dice con un filo di voce.
Cazzo non di nuovo!
"Emeline?" chiedo ancora scossa dalla notizia.
Certo che è lei scema! Altrimenti chi altro?
"Si. Voleva parlarti e le ho detto che non c'eri. È..." si ferma di nuovo e respira profondamente.
Ti prego fa che non le sia successo niente!
Lei è la mia sorellastra ed è più piccola di me di circa quattro anni. Ho scoperto di avere questa sorella solo qualche anno fa, circa sei se non sbaglio.Prima del divorzio dei miei genitori, mia madre ha scoperto che l'uomo che io chiamo, anzi, dovrei chiamare papà, la tradiva da anni con una sua collega di lavoro e che avevano una bambina di appena sette anni.
Da quel giorno per mia madre fu tutto un incubo, troppe cose brutte da sopportare assieme. Infatti prima di cambiare città e lasciare San Diego, mia madre aveva cambiato lavoro, casa e infine città e poi stato. Ma tutto ciò non l'aiutò affatto. Tutto le ricordava mio padre, tutto le riportava in mente le brutte sorprese che dovette scoprire per caso. Mio padre invece dopo un paio d'anni si trasferì a Parigi con il resto della sua nuova famiglia, per trovare un altro lavoro, e fino ad ora è ancora lì.
Quel giorno mia madre aveva dimenticato il portafoglio con dentro il tesserino del suo lavoro a casa e dovette ritornare indietro per prenderlo, ciò che si ritrovó davanti agli occhi fu la scena più disgustosa al mondo: sul loro letto matrimoniale, il quale ha sempre assistito al loro 'amore', ora ospitava un'altra persona che lei credeva amica.
Francy Perez di origine canadase. Era la sua collega di lavoro nonchè unica e vera amica dai tempi del college. Si conoscevano da così tanti anni che mia madre non avrebbe mai potuto immaginare che un giorno potesse tradirla. Purtroppo o per fortuna, mia madre ha scoperto che lei aveva sempre avuto una cotta per mio padre e che si era avvicinata a lei solo per conoscerlo, fingeva di esserle amica mentre nel profondo la odiava e la invidiava. Anni di amicizia buttati al vento e abbandonati per sempre. È stato un colpo molto basso quanto duro e forte!Mia madre quel giorno non fece nemmeno una delle solite scenate di gelosia che si fanno in situazioni del genere, era troppo distrutta che nemmeno riusciva a pensare. Era rimasta per cinque minuti buoni a fissarli sconvolta e dopodiché uscì di casa come una mummia, un corpo senza vita, a vagare senza una precisa destinazione per le strade. Tornai da scuola e non la vidi rientrare a casa, continuai a chiamarla tutto il giorno ma lei non mi aveva risposto. Rientrò a casa solo verso l'alba, ed era completamente distrutta, riuscivo a leggerle il dolore negli occhi e la sua sofferenza divenne subito anche la mia, come se fosse una malattia contagiosa.
Era come se il mondo si fosse fermato per lei, ma quello era solo un illusione, perchè tutti andavano avanti tranne lei, era lei che si era fermata in mezzo alla strada, lasciandosi superare, investire e pestare dagli altri. Era diventata l'ombra di sé stessa!
E nonostante il lungo tempo che è passato, la sua ferita è ancora presente, sanguinante.
Lei ha davvero amato per anni il suo ex marito, e lui ha distrutto tutto in un secondo durato lunghi e interminabili anni, ha ucciso ogni fatica fatta da mia madre come se fosse una mosca fastidiosa che ti gira intorno da ore e tu sei al culmine dalle sopportazione.Il colpo di grazia fu quando le ha ammesso di non amarla e di non averla mai amata sul serio, che la tradiva da sette anni e che l'aveva sempre usata per svuotarsi le palle. L'ultima frase che le ha detto è stata: "Avevi un corpo niente male e io sono un uomo, avevo bisogno di soddisfare le mie necessità e tu eri sempre pronta a fare il tuo lavoro da brava donna!". Come se questo bastasse come scusa, come se fosse un buon motivo valido per tradirla e annientarla.
Quanto vorrei strotolargli quelle palle che ha, ma che non hanno niente a che fare con la virilità!
Mia madre si è sentita stramaledettamente sporca, persino una sgualdrina si sentirebbe umiliata sentendo questa frase.
"È...? Cosa mamma? Cosa le è successo?" la incito a parlare muovendo freneticamente la mano. L'ansia in questo momento mi sta divorando.
"È scappata di nuovo da casa... non riesce ad andare d'accordo con tuo padre."
Cazzo no! L'ha fatto di nuovo. Ecco di cosa avevo paura!
"Ti ha detto dov'è? Dove starà?" il cuore mi batte talmente forte che temo possa uscirmi dalla gabbia toracica tra un momento o l'altro.
"No... voleva parlarne con te." mia madre si lascia andare e piange a dirotto. I suoi singhiozzi sono sempre più forti.
"Andrà tutto bene mamma. Io l'aiuterò." abbraccio la persona che mi ha messo al mondo e che ha sopportato per me ogni tipo di dolore, facendo da madre, da padre, da sorella e amica.
Ora capisco perché sta piangendo.
Illuminaci genio!
Tutta questa situazione ha fatto in modo che i ricordi, che cerca sempre di chiudere in un angolo del cervello, riaffioriscano di nuovo, girando il coltello nella piaga.
Anch'io ero scappata tempo fa a causa di mio padre e il suo modo scontroso. Durante quel periodo nemmeno io vivevo nello straordinario mondo di Gumball o nella famiglia del mulino bianco, erano appena successe delle cose orribili a me e alla mia amica Crystal, che mi portarono in una profonda depressione e quasi rischiai la vita.
Dopo la mia fuga iniziai a frequentare psicologi e addirittura psicoanalisti. Mia madre temeva che mi potessi togliere la vita.Mi pento di tutto ciò che ho fatto in quel periodo, ma la vita va così e nessuno può fermarla. Non volevo essere un peso per mia madre, soprattutto in quel periodo in cui era fragile e distrutta, ma lei, come un'eccellente mamma, ha messo tutto da parte, persino il suo dolore, per dedicarsi a me, la sua unica figlia, l'unica cosa che le era rimasta al mondo. E questo la rende la persona migliore del mondo. È una guerriera e ha combattuto per me, per noi.
"Si andrà tutto bene tesoro, lei è fortunata ad avere una sorella come te." si stacca dall'abbraccio e si acciuga definitivamente le lacrime.
Lei è fortunata ad avere me come sorella, peró io sono più fortunata ad avere una madre stupenda come la mia. È la persona che ammiro di più al mondo."Vado a chiamarla mamma. Spero non le sia capitato niente di male, altrimenti questa volta non perdonerò per niente al mondo quel uomo." stringo i pugni e serro la mascella. Vorrei solo averlo qui davanti a me, e giuro che se ne pentirà di tutto ciò che mi ha causato e che continua a causare alla mia famiglia. Gli farò pagare ogni singolo secondo di dolore e ogni singola lacrima di mia madre e mia sorella. Sarà un costo fottutamente alto!
Non lascerò per niente al mondo che qualcuno faccia del male alle persone a cui tengo e voglio bene. No, non più!
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L'inferno nei miei occhi
RomanceEveline è una ragazza normale, dai capelli castani scuri e dagli occhi gialli con sfumature tendenti al rosso ramato. Dentro questi occhi rari, ma affascinanti, nasconde il suo passato. Un passato da dimenticare e un dolore da curare, che pian piano...