Questa stanza mette i brividi, è completamente oscura se non fosse per queste decine di porte bianche. Forse se ne aprissi qualcuna potrei uscire da tutto questo nero, ma dietro ad ogni porta non c'è assolutamente niente, il nulla. In preda al panico comincio a correre finché non scovo una porta diversa dalle altre, di un colore nero come la pece con al di sopra disegnate delle goccioline rosse. Mi avvicino molto lentamente e, non so con quale coraggio, decido di aprirla. Non ci posso credere, allora è ancora vivo, Christian! Vorrei urlare il suo nome ma non ci riesco, e come se avessi un tappo in gola. Comincio lentamente a camminare verso di lui, con la paura che sia un'altra allucinazione. D'un tratto non sento più il pavimento sotto i miei piedi e comincio a scivolare nel vuoto. Con le mani cerco di aggrapparmi a qualcosa finché non sento una mano afferrarmi per un polso. Alzo lo sguardo e riconosco subito quei due occhi marroni, gli unici occhi di cui io mi fidavo. Un stupido sorriso compare sul suo volto, allenta la presa finché non mi lascia volontariamente cadere. Sento la sua risata invadermi tutta, mi ha lasciata cadere, mi ha abbandonato, di nuovo. Christian perché?
Mi alzo di scatto in preda al panico. Un altro incubo. Ormai sono notti che non riesco a chiudere occhio. Sono le 3.45 del mattino, di dormire non se ne parla più. Anche se volessi, non riuscirei più a prendere sonno e continuerei a rigirarmi nel letto. Esco dalla stanza dirigendomi in cucina. I ragazzi hanno letteralmente sbranato la torta, saranno rimasti sì e no 4 pezzi. Sparecchio la tavola e, con molta cautela, cerco di lavare i piatti senza fare troppo rumore. Mi maledissi quanto mi scappò una forchetta di mano cadendo per terra, speriamo che i ragazzi non l'abbiano sentita. Finito di pulire la cucina, prendo il telefono, le 4.05. Odio quando il tempo sembra scorrere molto lentamente. Noto che affianco a questa cucina c'è una porta che dà sul giardino. La apro molto lentamente e rimango letteralmente sbalordita. È stupendo qui fuori, c'è una piscina abbastanza grande nella quale è riflessa la luna. La luna, il mio porta fortuna. Lo so, sembra strano dato che è anche il mio nome, però forse sarà destino. Noto un paio di sdraio posizionate a bordo piscina. Mi siedo su una di loro ammirando il cielo stellato, adoro questo panorama. Rigiro tra le dita l'anello di mia nonna pensando alle sue parole. Nonna non puoi capire quanto mi manchi. Chiudo gli occhi pensando a com'era una volta, quant'era tutto semplice e monotono.
Sento due mani scrollarmi le spalle molto delicatamente, apro gli occhi e noto una chioma castana che mi fissa con un sorriso divertito sul volto. Sbatto più volte le palpebre cercando di mettere a fuoco la sua figura.
<< Buongiorno Dormigliona, scomodo il letto?>> Non capisco a cosa si riferisce. D'un tratto mi rendo conto di essermi addormentata sulla sdraio. Che idiota. Mi alzo bruscamente portandomi le mani alla testa.
<< Carl, che ore sono? >>
<< Tardi, sono le otto e fra meno di un'ora cominciano i corsi. >>
Scatto in piedi e nel minor tempo possibile raggiungo la cucina per poi fiondarmi sul frigo, ma quando lo apro, trovo al suo interno solo la metà degli ingredienti che c'erano ieri. Possibile che mi stia sbagliando e che ieri non mi sia accorta che in realtà era quasi completamente vuoto. Chiudo il frigo e comincio a girovagare nei cassetti finché non trovo due pacchi di cereali. Prendo cinque tazze e le dispongo sul tavolo appoggiandoci anche il latte e i cereali. I ragazzi mi guardano allarmati non capendo il perché di questa scelta, probabilmente desideravano una colazione più sostanziosa. Che vergogna.
<< Scusate, ma dovrei andare a fare la spesa, non è rimasto quasi niente.>> Affermo grattandomi la nuca. Vorrei scomparire in questo preciso istante.
<< Okay ragazzi, ho capito. Colazione al bar. >> Afferma Lucas divertito. In un certo senso grazie, però d'altro canto non è un suicidio per un giorno fare colazione con dei cereali.
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Hope In The Moon
RomanceHope In The Moon, non è una frase come tutte le altre, ma un messaggio di vita. È una frase che ha accompagnato la giovane Hope davanti ad ogni avversità. Una ragazza semplice, dai sani principi, ma con un oscuro segreto alle spalle che la metterà c...