È passato così tanto tempo da quando sono arrivata qui, non posso credere che finalmente sto per andarmene. Mi alzo dal letto pronta per questo nuovo inizio. Non mi mancherà per niente stare qui. Vivo ormai da mesi in questo appartamento, e non so come ho fatto a sopravvivere in questo tugurio. Ogni giorno sento le travi del pavimento cigolare, mi fanno quasi sempre raggelare il sangue facendomi credere che per poco non cado al piano di sotto. La mia casa ha solo due stanze, un cucina/camera da letto/ salotto ed un bagno. Il mio letto, se così lo si può definire, è solo un lurido materasso vecchio e putrido. Cerco nello zaino qualcosa di comodo da indossare ed opto per un paio di jeans chiari e una maglia a maniche lunghe verde insieme alle mie adorate converse. Prendo lo zaino ed il borsone portandomeli entrambi in spalla. Mi giro intorno vedendo se per caso io avessi dimenticato qualcosa, ma suppongo di aver preso tutto. Che poi, pensandoci, non che io chissà cosa dovessi prendere. Ho con me solo uno zaino colmo di vestiti ed una borsa con qualche effetto personale all'interno. Indosso l'anello di mia nonna ed apro la porta di casa pronta a scappare da qui. Prima di andarmene, però, decido di soffermarmi un attimo davanti lo specchio. Come sono cambiata... non riconosco neanche più il mio riflesso. Questa non sono io! Con una mano sfioro i miei capelli cercando di dargli un leggero movimento. Una volta avevo dei capelli spettacolari, di un bel rosso mattone con un riccio definito, ma adesso... Sembrano quelle odiose parrucche dei discount. Inoltre dovrei cominciare a prendere in considerazione l'idea di truccarmi, con queste occhiaie potrei far invidia ad uno spaventapasseri, anzi suppongo di potergli addirittura rubare il lavoro. Per non parlare del fatto che ultimamente sono dimagrita, e questi pantaloni larghi camuffano il mio corpo. Devo smetterla di contemplarmi, non ne vale la pena ormai. Chiudo la porta di casa correndo giù per le scale. Mi avvicino all'appartamento al piano terra silenziosamente. Busso un paio di volte aspettando che qualcuno apra la porta. Dopo un paio di minuti appare un uomo pelato con una canotta di 4 taglie più piccola piena di macchie non identificate. Per non parlare dei pantaloncini a vita troppo bassa... Che orrore.
<< Che vuoi? >>
<< Salve, ehm... io... >>
<< Senti ragazzina non ho tutto il giorno, non vedi che ho da fare. >>
<< Mi ha detto che dovevo lasciarle a lei le chiavi dell'appartamento al piano di sopra. >>
<< Ah già, tu sei quella strana. >> Afferra le chiavi prepotentemente e chiude la porta di casa con un colpo di piede. Che gentile, grazie. Ed io che sto ancora qui a meravigliarmi di quanto le persone siano gentili. Meglio andare, ho l'appuntamento col rettore tra venti minuti. Inizio a camminare lungo le strade di Philadelphia eccitata, ma allo stesso tempo terrorizzata per tutto quello che sta per accadere. Avrò fatto questa strada un'infinità di volte, ma non so perché questa volta mi sembra tutto diverso. Finalmente, dopo più di quindici minuti di camminata, arrivo davanti al campus. Da oggi questa sarà la mia nuova casa, 'Jefferson University'. Prossima meta, la direzione. Per mia fortuna riesco a trovarla molto velocemente e senza perdermi, record.
<<Buongiorno.>> affermo con tono sicuro, o almeno spero che sembri così.
<<Buongiorno, lei desidera?>>
<< Io sono Luna, Luna Hope. Ho un appuntamento col rettore.>>
<<La prego si accomodi, appena il rettore sarà disponibile la informerò.>>
<<La ringrazio.>> Okay, adesso non mi resta che sedermi cautamente senza combinare troppi danni. Il problema è che io sono estremamente goffa, quindi in qualunque modo io mi dovessi muovere, il risultato non sarebbe mai ottimale. Credo che la scelta migliore sia rimanere in piedi, almeno sono sicura che non romperò niente e non farò la solita figura dell'imbranata. Devo dire che questo posto è molto...come dire... anonimo. I pavimenti sono in parquet, di color mogano, i divanetti invece sono di un colore bianco, anonimi come le pareti. Bisognerebbe un po' ravvivare questa stanza e dagli un tocco di personalità. Magari aggiungendo dei particolari a questo arredamento, come delle statuine intagliate in legno o un mappamondo come quelli antichi. Quelli grandi dove un tempo per gioco le persone lo giravano fermando il dito su un punto a caso e lasciando al destino la scelta di quella sarebbe stata la meta del viaggio. Quanto avrei voluto essere una di quelle persone, magari il mio dito si sarebbe fermato in Romania, e sarei finalmente potuta andare a visitare il famoso castello di Bran. Amo i castelli, hanno un loro fascino retrò, soprattutto questo castello perché-
STAI LEGGENDO
Hope In The Moon
RomantizmHope In The Moon, non è una frase come tutte le altre, ma un messaggio di vita. È una frase che ha accompagnato la giovane Hope davanti ad ogni avversità. Una ragazza semplice, dai sani principi, ma con un oscuro segreto alle spalle che la metterà c...