Sono passati giorni da quando Adam mi ha riempito di complimenti sul mio probabile lavoro. Non si è per niente avvicinato a me. Dovrei essere felice di questo, insomma finalmente non mi darà fastidio. Però è da quel preciso giorno che sento come se mi mancasse qualcosa, è come se avessi un vuoto all'altezza dello stomaco. Come se non bastasse, al RoxyBlues, Mike mi ha nuovamente minacciato di non dover abbandonare il lavoro. L'unica cosa strana di questi ultimi giorni è stato il comportamento di Paul. Non lo so, mi sembra stia cercando qualcosa, ma non capisco cosa. Mi sta sempre col fiato sul collo, mi segue ovunque io vada in quel dannato locale, non capisco cosa vuole. In più devo stare molto attenta quando parlo con loro adesso. Se mi lasciano ancora dei segni visibili... Mettiamola così, l'ultima volta non mi è andata per niente bene. Ormai sono le due di notte passate e il locale si sta svuotando. Ogni giorno faccio le ore piccole, tra il locale e i ragazzi, dormirò al massimo tre o quattro ore al giorno. Che poi, come se non bastasse, faccio ancora quei dannati incubi che mi costringono a svegliarmi. Anche se, col fatto che domani è sabato, forse riesco ad alzarmi più tardi. I ragazzi non hanno i corsi quindi o tornano a casa o dormono, io tifo molto per la prima. Comunque credo che me ne posso pure andare, il turno l'avrò finito una trentina di minuti fa. Comincio ad avviarmi verso i camerini, finalmente. Non vedo l'ora di tornare a casa e buttarmi sul letto. Inizio a struccarmi togliendomi anche questa odiosa parrucca e questi insulsi vestiti di dosso. Odio le maglie aderenti e di gran lunga le gonne aderenti, mi sento a disagio quando la gente comincia a fissarmi, o forse sono io che ormai ho completamente perso il mio lato femminile. Infilo il pantalone nero e le mie sneakers. Poi sfilo la maglia e la butto nello zaino insieme alla gonna e comincio a frugare in cerca della mia adorata felpa. Ma dove l'avrò buttata.
<< Cerchi questa tesoro. >> Mi giro di scatto coprendomi con le braccia il reggiseno e dandogli le spalle. Dannazione, ho gli specchi di fronte!
<< Paul esci subito di qui. E da-dammi quella maglia, porco! >>
<< Perché dovrei, ho una perfetta visuale di te. E poi ho tardato di pochi secondi. Peccato. Avrei voluto vedere il tuo bel culo, ma sarà per la prossima. >>
<< Non ci sarà nessuna prossima, esci immediatamente. >> Si sta avvicinando con un passo molto lento. Con una mano continuo inutilmente a coprire il mio reggiseno mentre con l'altra frugo nello zaino in cerca della maglietta che tenevo prima. Mi strappa lo zaino dalle mani buttandolo dall'altro lato della stanza, merda. Si avvicina pericolosamente a me facendo aderire il suo petto alla mia schiena, brividi di terrore invadono il mio corpo. Sento una sua mano giocare col gancetto del reggiseno. No, me l'ha sganciato... Con le mani stringo prepotentemente le coppe del reggiseno per evitare che cadano a terra.
<< Lo sai, questo reggiseno nero sulla tua pelle biancastra ha un contrasto spettacolare che me lo fa indurire subito, non posso immaginare cosa succede se vedo il resto. >> Disse con voce roca sulla mia spalla. Cercai di strattonarlo, di allontanarlo da me, ma ottenni l'effetto contrario. Il reggiseno, a causa dei miei movimenti, si scrollo leggermente di dosso, e tenni ancora più salda la presa sulle coppe.
<< Paul, lasciami stare... Ti prego. >> Non posso, devo essere forte. Mi afferra per le spalle facendomi girare così che avessi il suo volto vicino, troppo vicino al mio. Provai a liberarmi dalla sua presa invano, forse potrei... Mi scosto leggermente da lui tirandogli una ginocchiata nelle parti basse. Si allontana da me barcollando. Ne approfitto per liberarmi dalla sua presa i il reggiseno, devo trovare quella dannata felpa. Per mia fortuna Paul l'aveva distrattamente fatta cadere a terra.
<< Puttana che non sei altro, questa me la paghi. >> Devo andarmene da qui, subito. Corro verso la porta sul retrò senza fermarmi, spero di averlo seminato. In realtà non so neanche se mi stesse seguendo, ma non saprei cosa altro fare. Quando intravedo i cancelli del campus comincio a rallentare la mia corsa, finalmente. Stavo per perdere un polmone per strada. Noto delle ombre dietro la porta d'entrata. Aspetto un paio di minuti davanti la porta, ma niente non se ne vanno. Okay mi tocca entrare, speriamo bene. Gira la maniglia molto lentamente cercando di fare il minor rumore possibile. Quando entro in casa sento la voce di Adam sulle scale e quella di una ragazza, mi sporgo un po' di più per ascoltare.

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Hope In The Moon
RomanceHope In The Moon, non è una frase come tutte le altre, ma un messaggio di vita. È una frase che ha accompagnato la giovane Hope davanti ad ogni avversità. Una ragazza semplice, dai sani principi, ma con un oscuro segreto alle spalle che la metterà c...