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Ho passato tutta la notte in bianco, non sono riuscita a chiudere occhio. Non ho fatto altro che domandarmi cosa può mai essere successo ad Adam, davvero non riesco a capire. Ma la cosa più catastrofica è stato quando quel bipolare è entrato in stanza e mi ha letteralmente strappato il telefono dalle mani. Io non capisco proprio cosa gli prende a quel ragazzo, per una volta che compie un'azione gentile, subito dopo si comporta da perfetto stronzo. Dopo essermi fatta la seconda doccia in un giorno, ho impiegato trenta minuti per svegliare Adam dal divano così da aprire la porta. Ancora non ho capito perché l'ha chiusa a chiave. Anche se ho provato a preparare il mio zaino nel minor tempo possibile credo, anzi no, sono sicura di non aver messo tutto il necessario di cui ho bisogno. E adesso mi ritrovo in pullman con i ragazzi sui sedili posteriori che dormono, ed io come una sconosciuta nel panico totale. Certo che potevano anche ritirarsi prima, non erano costretti a fare le sei del mattino o anche più tardi. Ma la parte più divertente è stata quando sono tornata a casa e ho trovato qualche ragazzo per terra che dormiva, mentre altri che dormivano nel proprio vomito, che schifo! Altri invece stavano ancora in piedi a farsi due chiacchiere, qui la gente non ha proprio niente da fare di prima mattina. Io sono l'unica sveglia sul pullman, non ho dormito stanotte e non riesco a farlo neanche adesso. Mi sento a disagio, sono entrata qui come un estraneo, mi sento fuori luogo. Voglio dire è un campeggio per i ragazzi, per unire la squadra, che c'entro io visto che non faccio parte della loro squadra. Il rettore proprio non lo capisco, almeno ho guadagnato due giorni di 'vacanza' dal RoxyBlues, un lato positivo, anche se so già che questa me la farà pagare. Inoltre è strano che non abbia risposto al telefono di Adam, non è mai successo prima d'ora che non mi rispondesse dopo due secondi, devo dire che questa cosa un po' mi preoccupa. Dopo quasi mezz'ora di tragitto finalmente arriviamo al campeggio, oddio mezz'ora di tragitto. C'è voluta mezz'ora per far alzare i ragazzi a farli salire in pullman e ci vorrà sicuramente un'altra mezz'ora per far muovere almeno un muscolo a questi caproni qua dietro. Dire che mi sento a disagio è niente, in questo momento vorrei tanto scomparire da qui.

<< Buongiorno ragazzi. Allora cerchiamo di passare queste giornate al meglio, niente stronzate, niente scherzi e soprattutto niente litigi. Siamo intesi! >> Afferma il coach prima di scendere dal pullman. Io sono la prima a scendere da questa macchinetta, gli altri non so se riusciranno a svegliarsi entro questo secolo, per come sono ridotti.

<< Signorina, parlo con lei. Anche per te sono il coach, quindi sia chiaro non voglio lamentele o cose da ragazzina, bla bla bla. Niente stronzate, vale anche per lei. >> Io non lo conosco neanche ma già mi sta antipatico, chi pensa che io sia. Appena i ragazzi scendono, Daniel e Lucas sono entrambi al mio fianco parlando del più e del meno, non so quante cavolo di volte si è scusato Daniel per quel che è successo ieri sera. Anche se al momento non gli do tanto retta, io e Lucas sembriamo due bambinoni fifoni. Ogni tre secondi ci guardiamo intorno impauriti, cioè abbiamo paura anche di una foglia che si muove a causa del vento, roba da pazzi.

<< Lucas allora, ometto coraggioso. Ti stai iniziando ad appassionare a questo campeggio. >>

<< Stai zitto Daniel. Giuro che ti uccido perché non è proprio mattinata, ho preso un'aspirina e ho ancora un mal di testa infernale. >>

<< Ben ti sta, la prossima volta impara a divertiti anche senza bere. >> Sbottò irritata. Odio l'alcool, è una bevanda che ti riduce a pezzi facendoti sentire uno schifo il giorno dopo.

<< Cosa sentono le mie orecchie, la ragazzina ha cacciato la voce. >> Afferma Daniel meravigliato, in realtà lo sono anch'io. Io e la mia boccaccia.

<< Daniel, lascia stare. Scusa Lucas non ce l'ho con te, e che sono nervosa. Scusa davvero. >>

<< Luna, stai attenta, stai attenta. Alla tua destra attenta. >> Un urlo uscì dalla mia bocca aggrappandomi alla prima persona che trovo al mio fianco. Sento il mio corpo debole, gli occhi pizzicano, le lacrime minacciano di scendere. Sto tremando e non riesco ancora ad aprire gli occhi dalla paura. I ragazzi attorno cominciano a ridere divertiti, capisco... è stato uno scherzo di cattivo gusto. Apro gli occhi lentamente focalizzando solo ora a chi mi sono aggrappata.

Hope In The MoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora