Capitolo 5

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Giunto all'entrata della mensa, vidi una scena che mai avrei potuto immaginare, ero nel panico più assoluto e i miei occhi non potevano crederci, le mie gambe barcollavano, inoltre  la mia sudorazione aumentava frequentemente.
Il corpo di Vanessa era steso al suolo, mentre un gruppo di alunni la circondavano. In quel momento avrei voluto soltanto urlare, ma decisi che era meglio correre verso il corpo inerme, e soccorrerla. :<<Allontanatevi tutti, lasciatele spazio, fatela respirare cazzo , non vedete che c'è un corpo a terra che non riesce ad alzarsi,  fate qualcosa>>. Urlai fermamente. La cerchia di ragazzi ben presto si allontanò da Vanessa.
:<<V-Va-Vanny>>. Dissi con voce tremante, rivolgendomi verso la mia migliore amica. Come risposta ebbi soltanto il silenzio assoluto, le sue labbra non si muovevano, i suoi occhi sono chiusi, il suo corpo immobile, l'unica cosa che mi consola è sentire che il suo battito regolare, come il suo respiro.
:<<Cazzo ragazzi siete in venti persone che guardano, e nemmeno uno che muove il culo per fare una chiamata ai soccorsi, mi sembrate degli ebeti>>. Tra la folla intravidi avanzare Thomas, con il suo telefono in mano che correva verso me e la mia amica.
:<<Pronto, c'è un corpo di una ragazza che in questo momento ha perso i sensi>>.
Disse sconvolto Thomas in risposta ai soccorsi. :<<Io mi trovo al college S. Louis, sulla  route 40 >>. Esclamò un'attimo prima di agganciare il telefono. 
:<<Cosa ti hanno detto, stanno a arrivando, quanto ci metteranno, gli hai piegato bene la via ?>>. Chiesi affannosamente a Thomas in attesa di una sua risposta. :<< Stai tranquillo, arriveranno presto i medici, non preoccuparti, andrà tutto bene>>. 
Rispose appoggiando la sua mano sulla mia guancia, quasi come volesse accennare una delicata carezza. Non riuscì a trattenermi e scoppiai in una valle di lacrime, la mia mente divagava pensando al peggio, restando lì a guardare quel corpo privo di sensi, con cui avevo trascorso momenti speciali e indimenticabili. Mentre le lacrime scendevano e la mia mente si abbandonava ai dolci ricordi, la folla di studenti si ammutolì e dietro alla figura statuaria di Thomas, vidi spuntare il preside. :<<Che sta succedendo qui, cosa ci fa la signorina Smith acccasciata a terra?>>. Chiese il dirigente. :<<B-Beh signore Vanessa ha perso i sensi da circa dieci minuti e non riusciamo a farla riinvenire>>. :<<Ma quello è del sangue, c'è del sangue che sta fuoriuscendo dalla nuca della Smith ?>>. Disse il preside con voce tremante. :<<Oddio>>. Affermai, portandomi la mano alla bocca. Mi guardai intorno per cercare da dove provenisse quel sangue, e guardando meglio alzando lo sguardo vidi che lo spigolo del tavolo che stava davanti a me era unto di sangue.
I soccorsi arrivarono correndo con una barella , che tenevano stretta tra le mani due infermieri. Spiegammo loro l'accaduto, e non appena ebbero elementi sufficienti raccolsero il corpo della Vanny e lo portarono in ambulanza. Cercai con tutte le mie forze di provare a salire su quel  maledetto mezzo, ma ogni mio sforzo fu vano. Sfinito e senza forze, mentre il suono di quelle sirene scemava, mi recai nella mia stanza, percorrendo silenziosamente l'atrio.

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