Capitolo 11

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Finalmente dopo 15 giorni rivedrò Vanessa, perciò starò qui sulla porta dell'entrata per aspettarla, nonostante ci sia un freddo cane dato che si avvicina sempre di più il natale, che tra l'altro è anche la festa che preferisco in assoluto, con quelle luci, la neve, gli alberi addobbati e soprattutto il cenone di natale.
:<<Hei Alex che fai lì impalato, non mi vieni a salutare??>>. Mi urlò Vanessa. Senza pensarci due secondi corsi verso lei è la strinsi in un abbraccio stritolante. :<<Hey vuoi uccidermi per caso?>>. Disse sorridendo Vanessa.
:<<Quante storie, mi sei mancata tanto non cominciare già da adesso >>.
Le risposi scherzosamente. Le lezioni passarono in fretta quella mattina e finalmente dopo estenuanti ore di studio, ci trovammo tutti quanti in mensa. Io come al solito ero in ritardo e avevo appena finito di fare la doccia, Aaron era andato in mensa un po' prima perché doveva vedersi con la sua nuova "fidanzata", che praticamente è conosciuta per il suo talento nel portarsi a letto ogni singolo essere  che respiri e abbia un pene. Uscì dalla doccia, avvolsi l'asciugamano alla vita e uscì dal bagno, nel quale era impossibile respirare dalla grande quantità di vapore, ma ad un tratto sentii bussare, tra i denti avevo lo lo spazzolino visto che le mani erano occupate dal
beauty-case e i vestiti di ricambio, perciò non feci in tempo a rispondere, la porta si aprì e sentì la sua voce. :<<Alex mi presteresti il phon? Sai l'ho dimenticato a casa quest'ultimo fine settimana>>. A quella vista persi quasi le forze, adoravo i suoi folti capelli castani soprattutto bagnati, il problema fu che le forze le persi seriamente, e tutto quello che tenevo tra le mani cadde al suolo, trascinando a se anche il mio asciugamano.
:<<Oh santo cielo, Thom cosa stai lì fermo a guardare, girati!>>. Urlai, in preda al panico.
:<<Hey stai calmo piccolo, ora mi giro però lasciami dire che non sei niente male, anzi sei stupendo con i capelli bagnati e quel fisico scolpito>>. Esclamò Thomas, senza pensarci.
:<<Ora smettila di fare lo scemo e girati, ah e non chiamarmi piccolo, lo sai che mi da fastidio>>. Dissi arrossendo tremendamente, anche se in realtà adoravo quando mi chiamava piccolo, però per adesso non deve saperlo, perciò mi girai facendo finta di nulla per prendere i miei vestiti. Improvvisamente due mani strinsero la mia vita nuda e umida, le riconobbi subito erano proprio le sue con le dita delicate, ma con una stretta dannatamente possente, il suo respiro era quasi affannato come il mio cuore che pulsava alla stessa frequenza, le sue calde labbra si posarono sul mio collo, lasciando su di esso un delicato bacio, mentre la mia erezione cresceva sempre di più. :<<Adoro quando ti incazzi, mi fai eccitare tantissimo>>. Disse mordendomi il collo senza farmi troppo male.
Mi voltai impulsivamente, le nostre labbra si sfiorarono ardendo come fiamme di un falò al tramonto, i nostri occhi gridavano sesso. Improvvisamente però, Thom mollò la presa mi baciò la fronte e andò via dalla camera.  Non potevo crederci, e devo ammettere che ci volle molto per riprendermi da tutto ciò, ma non avevo tempo per pensare , ero già in un ritardo pazzesco, perciò mi rivestì in fretta e scesi in mensa per cenare.
Non appena entrai in mensa notai che al tavolo dove abitualmente mangiavamo io e Vanessa c'era Thomas, il fleshback di ciò che era accaduto in stanza pochi minuti fa percorse la mia mente, riuscivo ancora a sentire la sua presa sui miei fianchi e il suo respiro sul collo, arrossì, ma a distogliermi da quei pensieri fu la mano di Vanessa che mi fece cenno di raggiungerli al tavolo. Non appena mi sedetti, notai Vanessa che squadrava il mio collo.
:<<Tutto bene Van?>>. Oddio forse Thom gli ha detto di quello che è successo in camera, okay calma niente panico. :<< Sai mi stavo chiedendo cos'hai  al collo? è un po' rosso>>. Mi rispose. :<<Ah si non è nulla, è solo una reazione allergica, sai il gesso... >>.
:<< Sei allergico al gesso?>>. Chiese con aria stupita Thomas. :<<Già>>. Risposi frettoloso. 
:<<Okay ma stai calmo era solo una domanda, e poi non credo che nella tua stanza ci sia del gesso, cosa ci stai nascondendo eh?>>. Ridacchiò Thomas. Ma che stronzo, quel ragazzo a volte mi lascia senza parole. :<<Beh il gesso è una polvere si diffonde facilmente>>.
Risposi acidamente. :<<Ah, e si concentra solo su una piccola parte del tuo collo? Mah che strano gesso>>. Disse per tutta risposta. Dio santo giuro che lo uccido quello stronzo.
:<<Beh c'è qualche problema? È solo un piccolo sfogo dio santo>>.
Risposi freddo. :<<Hey hey ragazzi calmatevi, continuiamo a mangiare e basta, anche se siete troppo carini quando litigate, non potete sempre farlo quando ci sono io, per una sera stiamo tranquilli!>>. Esclamò Vanessa.
:<<Va bene, scusaci>>. Dissimo all'unisono.
:<<Ecco ci mancava pure che parliate pure  contemporaneamente>>. Disse scherzando.
Fortunatamente Vanessa riusciva sempre a farci riappacificare, perciò appena finimmo la cena ci salutammo e ci siamo diretti ognuno verso le rispettive stanze.

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