Capitolo 15

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Per tutta la notte non chiusi occhio, un po' per la storia di Aaron, che non si era mai aperto così tanto con me, ma soprattutto per quel segreto che Thomas mi aveva tenuto nascosto per così tanto tempo, perciò credo sia il momento di parlargli. Arrivato in  mensa per la colazione, al tavolo vidi Vanessa e Thomas che stavano ridendo, presi coraggio e mi incamminai verso il loro tavolo, non potevo aspettare la fine delle vacanze per poterci chiarire. :<<Ciao Van, potresti lasciarci un'attimo da soli?>>. Chiesi cortesemente a Vanessa. :<<Certo andrò al tavolo con Aaron, ci vediamo dopo per salutarci allora>>. Disse Vanessa lasciando il tavolo. :<<Thomas devo per caso sapere qualcosa su di te o mi hai già detto tutto?>>. Iniziai a domandargli, corrugando la fronte. 
:<<Certo che no piccolo, sai tutto, o meglio non sai che ti porterò in un posto speciale prima della fine delle vacanze>>. Disse lui sorridendo. :<<Beh allora mi sa che ci andrai da solo in quel posto, tu davvero pensavi di tenermi allo scuro di una cosa così importante? Io ci credevo davvero in noi Thomas, perché non mi hai mai detto nulla? Anche se non ci conosciamo da molto vorrei essere a conoscenza della vita del mio ragazzo >>. Aggiunsi con voce tremante. :<<Calmati Ale che succede? Io davvero non so di cosa tu stia parlando>>. Chiese lui. :<<Hai un figlio Thomas>>. Dissi alzando il tono della voce. Tutta la mensa si voltò per guardarci, ad un tratto tutto si fermò, le voci, le persone e perfino i rumori esterni. :<< Non c'è più niente da guardare, lo spettacolo è finito, andiamo Alex, ne parliamo fuori con calma>>. Annuncio Thomas imbarazzato, trascinandomi fuori dalla mensa.
:<<Alex ti prego lasciami spiegare>>. Urlò Thomas mentre mi stava rincorrendo, poi arrivati nel giardino del college mi bloccò con la mano. :<<Non c'è proprio nulla da spiegare, dovevi parlarmene fin da subito Thomas, un figlio non è un gioco è un essere vivente, non si può omettere una cosa del genere durante una conoscenza>>. Urlai voltandomi verso lui bruscamente. :<<Lo so Alex, ho commesso un grande errore a non parlartene, ma per la prima volta dopo tutti questi anni qualcuno mi ha guardato non più come un mostro,ma anzi venivo apprezzato  per ciò che ero veramente e tutto questo grazie a te. Inizialmente quando la voce si era sparsa nessuno mi guardava più negli occhi, venivo evitato da ogni alunno del college, pensa che  una volta io ero il più popolare tra gli studenti, tutti mi ammiravano per la mia simpatia, il mio talento nel calcio, le ragazze erano affascinate  da me  perché ero il capitano della squadra di football, ma tutti in realtà erano interessati alla  storia tra me e Serena, noi due ci  amavamo alla follia e per lei era diventato un amore malato dopo il primo anno del nostro fidanzamento, non potevo mai uscire con gli amici, mi controllava telefono, borse e perfino il mio armadietto, era diventata quasi una stalker e per un periodo abbastanza lungo ci siamo anche lasciati, perciò dopo che ha fatto sapere a tutto l'istituto di aspettare un figlio da me, tutti la credevano pazza e non volevano crederci, il problema era che la pancia cresceva, perciò tutti alla fine finimmo per crederle, insomma il nostro amore all'inizio era come vivere in una fiaba, peccato però che manca il lieto fine>>. Mi spiegò Thomas con occhi pieni di  commozione. :<<Non mi avevi mai detto tutte queste cose, io non potevo mai sapere nulla di tutto ciò, dopo il mio trasferimento da Brooklyn è stato parecchio difficile integrarmi in questo college e avevo solo Vanessa come amica  che però non mi ha mai parlato di questa vostra relazione,ma  ora torniamo a te, perché non c'è stato il lieto
fine?>>. Risposi.
:<<Dopo il parto Serena è morta, il bambino o meglio la bambina era prematura, e durante il Cesario qualcosa andò storto, quando il corpo di Serena uscì dalla sala operatoria, era accerchiata dai maledìci che non ci permettevano di toccarla o darle un ultimo saluto, ma a placare la mia furia  fu Mya la mia bambina che era riuscita a salvarsi dall'intervento, ogni volta che la guardo nei suoi occhi rivedo Serena e non riesco a trattenere le lacrime quando la vado a trovare dai miei genitori>>. Concluse Alex.
:<<Thom mi dispiace tantissimo, io avrei dovuto andarci piano con le parole, capisco il tuo dolore è il perchè tu non me lo abbia detto, ma una bambina è  un impegno enorme, con questo non voglio far diventare tua figlia un peso, però mi serve del tempo per riflettere, intanto torniamo su a preparare i bagagli>>. Dissi sul suono della campanella che annunciava la fine del pranzo, dandogli un bacio sul collo. Andai con Thomas in camera, la valigia era ancora in disordine, per cui ci rimboccammo le maniche e in pochissimo tempo riuscimmo a riordinare tutta la valigia. Stremato mi stesi sul suo letto e lui fece lo stesso, poi mi baciò la fronte e mi abbracciò, restammo in quella posizione fino ad addormentarci. Poche ore dopo Vannessa e Aaron entrarono nella camera di Thomas per svegliarci. :<<Hei piccioncini  svegliatevi, è ufficialmente cominciata la libertà, si torna alla vita sociale finalmente>>. Annunciò  allegramente Vanessa, facendoci svegliare di soprassalto.
:<<Ha ragione Vanessa, sbrigatevi vi aspettiamo giù nel corridoio degli armadietti per il discorso di inizio vacanze natalizie del  direttore>>. Disse esuberante Aaron. Dopo il discorso del direttore, seguirono i saluti, anche se salutare Vanessa e Aaron fu facile perché ci saremmo visti per tutto il periodo delle vacanze, il problema fu salutare Thomas perché lui abita a Wallingford che dista trenta minuti da Seattle per cui non ci vedremmo molto spesso.
:<<Allora è ora di salutarci Ale>>. Disse Thomas. :<<Già Thom>>. Risposi abbassando lo sguardo. :<<Allora buon natale e divertiti piccolo>>. Disse Thomas sospirando.
:<<Anche a te Thom>>. Dissi stringendolo forte a me, mentre una lacrima percorreva il mio viso. :<<Hei amore non piangere>>. Disse Thom commosso. :<<C-c come mi hai chiamato?>>. :<<Ok lo ammetto mi è scappato>>. Aggiunse Thomas. :<<Non essere stupido, mi fa piacere essere il tuo amore, però andiamoci piano Thom, l'amore è una cosa importante e noi stiamo  o assieme da quasi 2 mesi>>. Dissi baciando intensamente le sue labbra. :<<Così però mi fai paura Alex, insomma va bene tutto, però questa freddezza veramente non la capisco, mi sono aperto a te ora tu non puoi chiuderti, se lo fai mi uccidi>>. Continuò Thomas . :<<Lo so Thom ma mettiti nei miei panni, tu non mi hai parlato di una cosa importantissima e ora io ho bisogno un po' di pensare a quale sia la scelta più giusta fare>>.

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