Capitolo 16

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Quanto amo il natale, finalmente queste vacanze natalizie mi faranno un po' staccare la spina dallo studio e dal college. Essere di nuovo tornato a casa mi fa sentire meglio, perché nonostante il trasferimento, casa è dove trovo la mia famiglia riunita al cenone natalizio, all'apertura delle uova pasquali, durante le vacanze estive, ma soprattutto è riunita sia nel bene che nel male, per questi motivi non potrò mai non amare la mia famiglia. :<<Alex, finalmente sei arrivato>>. Urlò mia mamma dal portico del nostro appartamento.
:<<Mamma mi sei mancata tantissimo dal college, questo periodo è stato davvero un inferno molte cose sono cambiate, ma la cosa più importante ora è stare qui con voi>>. Dissi stringendo in un abbraccio mia mamma. :<<Avrai modo di raccontarci, adesso entriamo che fa molto freddo>>. Aggiunse mia mamma. :<<Alex figliolo come stai? Sai io e la mamma pensavamo di organizzare qui a casa nostra il cenone di natale di domani, ogni anno andiamo dai parenti, ma quest'anno è deciso, si farà quì a casa mostra!>>. Esclamò mio padre.
:<<Si papà va tutto bene, sono contento che festeggeremo a casa nostra il natale, è da quando avevo 7 anni che non festeggiamo con tutti i parenti a casa nostra, sai vorrei dimenticare il fiasco dell'anno scorso a casa della zia Cheryl>>. Confessai a mio padre.
:<<Concordo con te figliolo, la zia fortunatamente è uscita pochi mesi fa dall'ospedale, i medici non riuscivano ancora a credere come abbia fatto babbo natale a travolgerla cadendo dalle scale>>. Mi informò. :<<Lo zio Peter è sempre stato pessimo a recitare la parte di babbo natale, immagino quanto si sia sentito in colpa di aver travolto la zia Cheryl lo scorso anno>>. Confermai. :<<Già infatti lui quest'anno non farà più babbo natale, ha deciso di passare questo ruolo a qualcun altro perciò tieniti forte domani>>. Disse a gran voce mio padre. :<<Spero almeno sia più capace dello zio Peter e che non travolga nessuno quest'anno>>. Dissi speranzoso.
:<<Alex dimenticavo di dirti, che domani alla cena sarà presente il rettore dell'Università di Yale, per cui cerca di parlargli un po' e fatti  vedere sveglio, visto che in questo periodo ti abbiamo visto particolarmente tra le nuvole>>. Mi fece sapere mia mamma. :<<Mamma potremmo pensarci il prossimo anno per cortesia? Lo sai che non sono ancora sicuro di frequentare Yale, quindi non cominciare come al solito con questa storia>>. Dissi alzando il tono di voce. :<<Oh tesoro lo sai che io e tuo padre ci teniamo tanto, entrambi abbiamo frequentato quella università e sappiamo che può aprirti molte porte nel settore in cui lavora tuo padre, perché quando lui non ci sarà più sarai tu a prendere il controllo dello studio>>. Disse fermamente mia mamma. :<<Ma chi ti dice che io voglio stare seduto dietro uno studio come papà? Non te lo sei mai chiesto questo, beh allora ti rispondo subito, io non farò il suo stesso lavoro se non vorrò seguire le sue orme, ma ora non mi va di litigare alla vigilia di natale, piuttosto dov'è Jake?>>. Chiesi. :<<Tuo fratello si trova a Barcellona, arriverà domani pomeriggio, in tempo per prepararsi prima della cena, e per il tuo futuro lavoro ne parleremo domani, ora vado comprare gli ultimi preparativi e delle scarpe, magari facendo shopping potrò rilassarmi>>. Rispose mia mamma. :<<Tua madre non cambierà mai, in questo periodo non ha fatto altro che fare dello shopping sfrenato, ora che anche il suo secondo figlio è cresciuto e sta per andare all'università, comincia a sentitisi sola e un po' invecchiata, ed entrambi sappiamo che senza le sue Prada o Gucci non vivrebbe>>. Intervenne mio padre.
:<<Hai proprio ragione papà, ora però vado in camera, chiamatemi per la cena >>. Dissi.
:<<Non mettere in disordine camera tua come al solito, Victoria ha messo tutto in ordine e domani è il suo giorno di riposo>>. Disse correndo verso la porta mia madre. :<<Chi è Victoria, papà?>>. Chiesi dubbioso. : <<È la nuova domestica, perché la precedente ha provato di nascosto un vestito firmato della mamma e lei ha voluto licenziarla>>. Rispose mio padre. :<<Peccato però Jessica mi era simpatica come domestica>>. Aggiunsi.
Dopo aver salito le scale del primo piano, arrivai davanti alla porta di camera mia, la aprì e trovai tutto proprio come lo avevo lasciato, la mia chitarra, le mie polaroid, i peluche e le mie mensole piene di ricordi. Ai piedi del letto vidi una busta contenete una lettera spedita la settimana precedente, che recitava testuali parole: "Caro Alex,
Io non ti ho mai dimenticato, in tutti questi anni ho sempre cercato di ricucire ogni rapporto con te, abbiamo sempre superato tutto insieme, dolori e intrighi, ma c'è qualcosa che devi sapere, se stai leggendo questa lettera, fatti vivo. Leilah" . Non capì il motivo di quel mistero, ma la cosa mi intrigava e io dovevo sapere, mia mamma non mi ha accennato nulla, la busta era aperta e lei ama ficcare il naso nelle mie cose. Mi stesi sul letto e misi le cuffie, la musica mi ha sempre rilassato fin da bambino, i miei pensieri erano sempre fissi su Thomas, mi sentivo un po' in colpa per essere stato così freddo, ma sapevo che era l'unica cosa giusta da fare, un rapporto deve basarsi sulla verità è lui nascondendomi una cosa così importante si è giocata parte della mia fiducia, ammetto di aver un po' esagerato, ma doveva capire di avermi ferito, a consolarmi era il pensiero che domani avrei rivisto Jake, lui c'è sempre stato per me è credo capirà, spero solo che reagisca bene al mio outing. :<<Alex sei sordo per caso?la cena è pronta!>>. Disse mio padre togliendomi le cuffie. Scesi le scale e trovai mia madre che portava al tavolo piatti stracolmi di cibo, anche se  dopo quella lettera non avevo molta fame, decisi di continuare a fare l'indifferente e mi sedetti al mio solito posto. :<<Alex quando ci siamo salutati mi hai parlato di novità al college, a cosa ti riferivi?>>.
Domandò mia mamma porgendomi il piatto.
:<<Secondo me sei tu che dovresti parlarmi di novità mamma, o meglio una in particolare>>.
Dissi tagliando il roast beef. :<<A cosa ti riferisci tesoro, io non ho novità particolari su cui informarti>>. Disse stranita mia mamma, mettendo via la cena avanzata. :<<Non giocare alla finta tonta mamma sai bene di cosa parlo, oppure rimuovi i ricordi a distanza di una settima?>>. Le dissi. :<<Adesso stai esagerando Alexander, di cosa parli?>>.
Disse lei appoggiando le posate sul tavolo.
:<<Il nome Leilah non ti dice niente?>>. Aggiunsi. :<<Alex non fraintendere io lo facevo per te, è stata una storia che ti ha fatto solo del male, non volevo che ti accadesse qualcosa, lo sai che tengo a proteggerti, sei il mio bambino>>. Ammise lei. :<<Ho quasi diciotto anni mamma, devi smetterla di trattarmi come un bambino, io sono quasi un adulto, perché non riesci a capire? Io me ne torno in camera ci vediamo domani>>. Dissi lasciando la cena e dirigendomi in camera. Nonostante le lamentele di mia mamma salì le scale, e arrivato in camera sbattei la porta e mi lanciai sul letto sprofondando in sonno lunghissimo.

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