Capitolo 7

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Giunsi davanti alla porta del preside, portai la mano sulla porta per bussare, quando sentii la voce di Thomas, :<<secondo lei non c'è più niente da fare per la signorina Smith?>>. Disse. :<<Beh non proprio, per i medici qualche speranza c'è, ma è minima>>. Affermò il preside Brown. Afferrai la maniglia della porta con violenza e improvvisamente spalancai la porta, trovando il preside e Thomas che smisero di parlare. :<<Signore quando pensava di aggiornarmi riguardo le condizioni della signorina Smith?>>. Urlai.
:<<Signorino si calmi>>. Cercò di dire il dirigente. :<<Come posso mantenere la calma,
la mia migliore amica è in ospedale,  capisce? Lei sta lottando tra la vita è la morte e lei non mi dice nulla?, ma cosa le salta in testa.>>.
:<<Lei ha ragione però si calmi, e si sieda >>. Affermò. :<<Perfetto, mi siedo ma non mi dica di stare calma, perché mi fa soltanto scaldare ancora di più>>. : <<Alex , ti prego non fare così, vedrai che si risolverà tutto>>. Si rivolse a me Thomas, con voce sommessa. :<<Ascolta tu non devi dirmi cosa fare, quindi per favore taci>>. Risposi acidamente, anche se me ne pentì immediatamente.  :<<Signorino Alexander, lei sta veramente esagerando, perciò o si calma o le informazioni sulla signorina Smith se le può scordare>>.
:<<Ha ragione, mi scusi ma io veramente non riesco a sopportare l'attesa, perciò per favore mi esponga pure le informazioni>>. Dissi, accorgendomi dei miei errori impulsivi.
Inoltre non so se è stato più imbarazzante Dire  di tacere a Thomas o i miei continui sbalzi d'umore, insomma di  alcuni lati dovrebbe venire a conoscenza dopo un po' di tempo, non così in fretta, ma ora devo concentrarmi sulle notizie del preside.
:<<Bene come dicevo, le condizioni  della signorina sono peggiorate, però per i medici ci sono buone speranze di guarigione>>. Affermò. :<<Perfetto e fin qui ho ascoltato anche io>>. Aggiunsi. :<<Bene l'unica cosa che mi hanno detto di riferirle è che ha ripreso conoscenza soltanto una volta>>.
:<<Cosa ?>>. Dissi sconvolto.
:<<Mi faccia finire la prego, allora durante quest'ultima ripresa dei sensi lei ha riferito ai medici che c'era un segreto troppo grande, che doveva assolutamente dire a lei signorino, perciò ha chiesto anche di lei>>. Concluse il preside. :<<Signor Brown la prego mi lasci andare in clinica da lei>>. Dissi. :<<A me dispiace, ma non posso farla uscire senza un permesso di un adulto>>. Rispose, fermamente Brown. :<<Vale comunque se la firma è di un maggiorenne?>>.
Chiese Thomas. :<<Certo anche in quel caso avrebbe una validità >>. Affermò, il dirigente con aria dubbiosa. :<<Perfetto, tiri fuori quel foglio e mi dica dove devo firmare>>. Ordinò con voce ferma Thomas. Oddio non ci posso credere lo ha rifatto, ancora una volta si è preso cura di me, la prima volta con l'ambulanza, ora facendomi andare da Vanessa. :<<Davvero saresti disposto a farlo per me?>>. Chiesi con voce tremante, mentre il mio cuore andava a mille. :<<Certo, perchè no?!>>. Pronunciò con voce dolce, prendendomi per mano. Non ammetto che arrossì tremendamente , ringraziandolo. :<<Si si , bravi ragazzi ma i piccioncini li fate più tardi fuori dal mio studio se proprio volete, ora firmi questo foglio signorino Evans>>. Esclamò, quasi scocciato il signor Brown. A quelle parole anche lui non si trattenne dall'arrossire, per non parlare di me, che imbarazzo. Thomas firmò le scartoffie opportune, e uscimmo da quella stanza salutando e ringraziando il preside>>.
Ci allontanammo fino a raggiungere il cancello esterno dell'istituto, salimmo in macchina e il "signorino Evans", come lo chiamava il preside,
accese il motore in direzione dell'ospedale dove ogni studente veniva portato  in caso delle urgenze, e non mi restava che sperare in una improvvisa ripresa per la mia amica.

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