Omnia vincit amor (SOSPESA)

37. Bechi/Ian/Cassy

Non ci voglio credere.
La mano di Claudia che sfiora la sua guancia, un gesto troppo delicato.

Le mie gambe ragionarono per me ed iniziarono a correre lontano, lontano da quel luogo maledetto.

Sento Ian che mi chiama, ma non si muove, rimane la lontano, la sua voce ormai è lontana.
Questa è la fine.

Arrivai a casa, avevo gli occhi arrossati per il pianto, fortunamente Cass non c'è è via con Harry, mi misi sotto la doccia e rimasi lì per più di un'ora e mezza, ormai La mia pelle iniziava ad ingrinzirsi (esiste?) era ora di uscire.

Mi misi una maglia grande tre volte me, senza reggiseno sotto, solamente le mutandine.
Legai i capelli in una veloce crocchia, mi accovacciai nel letto e non so come, non so per quale strana forza del destino, mi addormentai.

POV'S IAN
Ma perché me ne sto qua immobile? Devo correre da lei.
Presi la macchina e corsi fino al suo appartamento, chissene frega dei limiti, dei semafori rossi, chissene frega di tutto, tutto tranne lei.

Aveva frainteso tutto sciocca! Dovevi almeno aspettare che ti spiegassi.
Stupida.
Non ti allontanare da me.

Iniziai a suonare al campanello ma nulla.
<Avanti Reb so che sei là dentro, apri questa maledettissima porta!>
Nessuna risposta.

Mi accovacciai per terra, con i gomiti appoggiati alle ginocchia e le mani tra i capelli.
Una lacrima silenziosa scese sulla mia guancia.

POV'S CASSY
Dopo aver terminato l'appuntamento con Harry constatai che visto che sono le 21.30 di sera fosse ora di rientrare a casa.

Davanti alla porta c'era un Ian addormentato, cucciolo, perché sei lì fuori?
Decisi di svegliarlo.

<Ian, Ian andiamo svegliati!>

Si stropicciò gli occhi gonfi, aveva pianto?

<ohi Cass, che ore sono?>
<le 21.30, dai vieni entra, qualunque cosa sia successa sono sicura che sia un malinteso! Reb sicuro è in camera, va da lei>

E così feci.