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Mi sveglio, per fortuna, in orario la mattina dopo.
La sera prima avevo riaccompagnato Pepper a casa, mentre mio zio Gordon era rimasto fuori tutta la notte, ancora.
Facendo colazione poi, avevo trovato un biglietto attaccato al frigo.

Ho fatto tardi stanotte, spero che ti sia divertita, mi farò perdonare con una sorpresa, promesso.
G.

Sorrido, è lo zio migliore del mondo, che mi aveva accolto a braccia aperte, dopo che i miei genitori erano morti in un incidente d'auto e io ero l'unica sopravvissuta, avevo solo otto anni quando era successo.
Ricordo bene la mia vita.
Sono nata qui, a Gotham, dove ho vissuto per sette anni poi....era successo e gli psicologi avevano detto ai miei genitori che dovevo assolutamente lasciare Gotham e ci trasferimmo a New Orleans.
Sono stata sotto i servizi sociali a Midway City quando sono morti e solo dopo i miei quindici anni, mi hanno affidato a mio zio Gordon ed sono ritornata qui.
Dove tutto è cominciato.

Incontro Pepper all'incrocio di scuola.
"Ciao, come stai oggi?"
Le chiedo.
"Se intendi se mi sono data una calmata...no, ho intenzione di spaccare il naso a Selina oggi stesso"
Mi metto davanti a lei, pregandola con le mani.
"Pepper ti prego, non fare niente di stupido per favore"
Sbuffa.
"Va bene ma solo perché...Harleen ha sempre ragione"
Dice recitando a memoria, mi metto a ridere e anche lei fa lo stesso.

Quella mattina la scuola passa molto velocemente, avevamo già studiato per gli esami quindi, dopo le lezioni decidiamo di andare da G & M, il nostro locale preferito, i due proprietari sono fratelli e si chiamano Grant e Michael però Michael è morto due anni fa, ma suo fratello ha deciso lo stesso di tenere il suo nome.

Appena ci vede, ci riconosce e ci sorride.
"Pepper, Harleen, non dovreste studiare per gli esami?"
Dice facendoci l'occhiolino.
"Avanti Grant, dovresti sapere che io e Pepper siamo già pronte per quelli"
Gli rispondo vivacemente.
Sorride, mentre ci accomodiamo a un tavolo vicino a una delle vetrate.
"Che prendete oggi ragazze?"
"Tè con biscotti" Dice Pepper.
"Io....un frullato con panna e fragole grazie"
Se ne va via con le nostre ordinazioni.

"Parla per te Harleen, io devo recuperare anche matematica quest'anno"
Borbotta Pepper a braccia incrociate, riferendosi alla frase che ho detto a Grant.
"Dai non buttarti giù, posso darti una mano tutte le volte che vuoi"
Dico sorridendogli comprensiva.
"Grazie Harl.
A proposito non ti ho ancora messo al corrente delle nuove coppie a scuola"
Inizia a parlare e io ad annuire ripetutamente, mentre guardo fuori dalla vetrata.

Per un attimo penso a quanto sia triste Gotham city, è solo una città piena di luci con persone grigie e spente, che pensano solo al lavoro.
Pensando ciò, mi ritrovo a posare lo sguardo su una figura.
Jerome Valeska cammina dritto a sé con una borsa da palestra, lo osservo finché non passa accanto alla vetrata e non si accorge di me.
Mi restituisce uno sguardo duro e a differenza di me, il suo è veloce ma intenso.
Ti odio.
Penso, guardandolo passare davanti al locale.

"..Ma insomma Harl mi stai ascoltando si o no?"
Interrompe i miei pensieri Pepper, e il mio sguardo ritorna su di lei.
"Certo Pepper"
Mi guarda dubbiosa.
"Allora dimmi...con chi sta Claire?"
Dice con aria di superiorità.

"Semplice, Valeska"

Mi guarda come se avessi ucciso qualcuno.
"Ma che dici?! Lo vedi! Tu non mi ascolti mai"
La guardo divertita.
"Allora con chi sta, sentiamo"
"Ma con Jeff ovvio!"
Dice buttando gli occhi al cielo.
Rido.
"Mi dici che c'è da ridere? La mia migliore amica non mi ascolta, questo dovrebbe far piangere"
Smetto per un secondo quasi con le lacrime agli occhi, davvero non lo sa?
"Allora perché ieri, mentre tu eri occupata a uccidere Selina, ho visto Claire baciare Valeska?"

Spalanca gli occhi.
"Cosa?! Davvero?"
Annuisco, soddisfatta di saperne più di lei.
"Cavolo ma Jeff e Claire non si sono ancora lasciati però...prima gli ho visti baciarsi nei corridoi"

Scuoto la testa, probabilmente Claire sta giocando con tutti e due i ragazzi.
Dopo, tornata a casa, sento mio zio parlare al telefono, decido di non disturbarlo e mi avvio in cucina, sopra la tavola vedo due biglietti per il circo.
Li prendo in mano senza esitare, felice.

Mio zio ritorna in cucina e mi vede.
"Oh ciao piccola, non ti avevo sentito entrare"
Poi nota cosa ho in mano e vedo la sua espressione rattristarsi.
"Oh ehm...vedo che hai trovato quelli"
Lo abbraccio.
"Zio sono introvabili i biglietti, grazie è la più bella sorpresa che tu mi abbia mai fatto!"
Dico contenta.
Mi stacco.

"Vedi...mi dispiace deluderti così ma stasera mi hanno chiamato, c'è un urgenza, un caso grosso e io devo esserci capisci?
Mi dispiace tantissimo Harleen però devo andare"
Dice dispiaciuto.
Il mio sorriso si spegne, chiudo velocemente gli occhi e dopo pochi secondi li riapro con calma.
"Va bene, fa niente andremo quando potremo"
Cerco di sembrare più calma possibile.
"Sicura?"
Chiede incerto.
"Certo, va pure"
Dico sorridendogli debolmente, per poi andare in camera mia.

Sento la porta di casa sbattere, appoggio la testa sul cuscino.
Sono davvero triste.
Il tempo passa e io rimango lì a guardare fuori dalla finestra, posso passare per una ragazza indifferente ma non lo sono.
È solo che mi sono abituata.
Ho imparato a chiudere gli occhi e a forzare un sorriso anche quando sono triste.
Ho imparato a stringere i denti e ad andare avanti.

Quando guardo l'orologio sono le nove di sera, a casa non c'è niente di pronto, perciò decido di passare velocemente al supermercato poco distante da qui.
Le strade sono abbastanza deserte stasera.
Per arrivare al supermercato prima, devo passare per un vecchio parco, distante dalle strade.

Mi avvicino quando ci arrivo.
È abbandonato da molti anni, ma non scorderò mai ciò che mi ha cambiata qui.
La paura.
Sussurro dentro di me, osservando i vecchi giochi.
Qualcosa dentro di me mi spinge a toccare l'altalena rugginosa e anche se provo un irresistibile voglia di salirci mi impongo di resistere.
L'hai già toccata, hai già fatto troppo.
Sento dei rumori provenire da dietro di me, mi giro di scatto.

Due ragazzi sbucano da fuori dal parco.
Li riconosco.
"Dimmi Quinzel non è pericoloso per un topo da biblioteca come te uscire la sera tardi?"
Dice Jeff, il suo amico di ieri sera ride.
Posso sentire la puzza di birra da qui.
"Non sono affari tuoi" Ribatto.
"Wow che caratterino"
Dice avvicinandosi.

"Sta lontano"
Dico allontanandomi leggermente.
"Sennò che mi fai? Chiami la tua amica Pepper?"
Si avvicina troppo e mi prende per il polso.

"Vedi...voglio solo sapere con chi Claire mi sta tradendo e so che tu lo sai grazie a Selina"
Dice stringendo un po' di più la presa.
"Mi fai male! Lasciami!" Cerco di dimenarmi.
Per risposta, aumenta la pressione.
"Bene, vedo che collabori, dimmelo subito!"
"Vaffanculo" Gli rispondo, pestandogli un piede.

Mi da una spinta facendomi cadere a terra, la caviglia mi si storce.
Il terreno a contatto con la mia guancia, mi fa venire i brividi e mi ricorda un altro lancinante dolore proveniente dal passato.

"Sei davvero lenta a camminare"
"Mi spiace mi sono fatta male l'altro giorno....

Revisionato✔️

Sweet Dreams(Harley× Jerome)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora