17.

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Nobody pov.

Normani camminò velocemente verso le 3 ragazze sedute vicine allo stesso tavolo. Dopo aver visto la reazione di Lauren quella mattina, aveva capito che la situazione era più grave di quello che poteva sembrare.
Si sedette di fronte alle 3 che la guardarono sorprese. Camila fu la prima a parlare.
-Normani se sei qui per parlare di lei allora non..-  La nera la interruppe prima che la cubana potesse continuare.

-no Camila devi ascoltarmi. Io capisco che tu sia sconvolta e arrabbiata... davvero lo capisco, ma non ho mai visto Lauren in questo stato. Sembra morta, lei... era una settimana che non fumava Camila, e piu di 3 settimane che non prendeva droghe. Tu l'hai cambiata, in meglio. Sembrava di nuovo la ragazza di prima e loro due possono confermartelo- disse guardando per un attimo Dinah ed Ally che si ritrovarono ad annuire.
-questa mattina ha fumato di nuovo, ha picchiato Austin quando lui ti ha offesa- riprese Normani e vide Camila degluture a sentire quelle parole  -si è fermata perchè sapeva che tu non avresti voluto quello. È cambiata per te. Camila lei ti ama. Quindi ti prego...parlale, ascolta la storia da lei. Ti prego Camila, se tornerà in quel limbo di nuovo, non ne uscirà più- concluse Normani. Aveva uno sguardo di supplica rivolto verso la ragazza di fronte a lei.

Camila si alzò, prese le sue cose e si allontanò velocemente.

Camila pov.

Le parole di Normani mi risuonavano in testa.
Lei è cambiata. L'hai salvata. Ti ama. Non ne uscirà più.
Anche lei la amava. E avrebbe messo da parte tutto... o almeno ci avrebbe provato.

Si ritrovò di fronte all'armadietto di Lauren. Lei era lì, stava posando i libri e l'anta dell'armadietto le copriva la visuale. Poteva vedere la mano di Lauren gonfia e rossa, forse per i pugni dati ad Austin.
Lauren chiuse l'armadietto e i suoi occhi si incontrarono con i miei.
Ma quelli non erano i suoi occhi, avevano perso quella luce. Quella luce che aveva mentre le vinceva il peluche al parco giochi. Quella luce che brillava dopo averla baciata, era sparita. C'era solo un pozzo verde e vuoto. Delle borse sotto gli occhi evidenti anche con il trucco, che non era riuscito a nascondere l'evidente pianto. Quella postura sconfitta, stanca, triste, di chi si è arreso.
Quella che la guardava, quasi spaventata, non sembrava quasi Lauren.

-Camz...- sussurrò la ragazza di fronte a lei, quasi come se non credesse al fatto che fossi lì.
Abbassai lo sguardo sulla sua mano gonfia, che presi delicatamente tra le mie. -dovresti metterci il ghiaccio- sussurrai dolcemente, per poi alzare di nuovo lo sguardo sul suo viso. Il contatto durò pochi secondi, poi sentii le sue braccia avvolgermi e il suo viso affondare nel mio collo. La strinsi, sentendo quanto disperata fosse la sua stretta, quasi come se avesse paura che sparissi.

-dobbiamo parlarne Laur..- dissi piano e lei annuì staccandosi lentamente da me.
-andiamo al parco dopo scuola?- chiese esitante, senza guardarmi negli occhi, quasi spaventata da un mio rifiuto.

-certo, a dopo- dissi tranquilla prima di andare via. Sentivo il suo sguardo su di me, ma non mi girai.

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