22.

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Lauren pov.

-vuoi che venga con te?- chiese Normani mentre io continuavo a fissare la porta della casa di Camila, senza riuscire a muovermi.
Scossi piano la testa -lo devo fare da sola Mani. Puoi andare via con la mia auto, la passo a prendere domani.-

Non le diedi tempo du replicare e scesi dall'auto dirigendomi verso la casa. La sentii dirmi 'buona fortuna' e poi andare via;  ora ero da sola.
Con le mani che mi tremavano bussai piano alla porta ed aspettai, ma nessuno venne ad aprire. Alzai il braccio per bussare di nuovo ma in quel momento la porta si aprì di scatto e la figura di un uomo si piazzò davanti a me.

Vidi i suoi occhi sbarrarsi e incendiarsi d'ira, lo vidi stringere i pugni fino a far diventare le nocche bianche, e allora non ebbi dubbi: era il padre di Camila.
-vattene via. Non provare mai più ad avvicinarti a questa casa o a mia figlia.- disse, il suo tono mi fece rabbrividire ma non avrei mollato ora.
-signore la prego...devo vederla, io la amo e non voglio che..- ma un pugno si scontrò con il mio viso prima che potessi terminare la frase. Sentii il naso rompersi e il mio corpo cadere a terra per la violenza dell'urto.
Guardai l'uomo che mi sovrastava dall'alto, mi sferrò un calcio nello stomaco,poi un'altro ancora. Lo vidi pronto a continuare ma una voce lo fermò.

Camila pov.

Sentii qualcuno bussare alla porta ma non mi scomodai nemmeno ad alzarmi dal letto. Sapevo che era Dinah, ma per quanto le volessi bene non riuscivo a vedere nessuno. Il solo ricordo di quella sera mi faceva morire dentro; la perdita di mia madre era stata la cosa più difficile del mondo da superare, e la persona che aveva riportato il sorriso nella mia vita era la stessa che me lo aveva portato via. Sapevo la sua storia. Sapevo che non lo aveva fatto apposta. Ma ciò non bastava a darmi la forza per guardarla in faccia. 

Sofi entrò di corsa in camera e iniziò a scuotermi il braccio velocemente. -Mila ti prego vieni! Papà sta picchiando una ragazza e le fa male- aveva le lacrime agli occhi, e io capii subito di chi parlava. Mi alzai e corsi più veloce di quanto mai avessi fatto in vita mia.

Arrivata all'ingresso vidi mio padre sovrastare Lauren. Aveva il viso coperto di sangue e si reggeva lo stomaco dolorante. Vidi mio padre pronto a sferrare un altro colpo alla ragazza a terra,ma lo afferrai da un braccio tirandolo indietro.
-papà smettila!- mi guardò esterrefatto,provò a spingermi via ma senza successo.
-quella stronza non si avvicinerà di nuovo a te,ho provato a mandarla via con le buone, sora la manderò via con le cattive.- disse freddo e provò a liberarsi di nuovo.
Mi misi davanti a lui.

-ti prego lascia che ci pensi io. Per favore pensa a Sofi, non deve vedere questo- lo supplicai e lui sospirò guardando la figlia in un angolo terrorizzata.
-hai 5 minuti. Poi finirò io se non è lontana da questa porta- disse prendendo mia sorella in braccio e allontanandosi.

Solo quando fu lontano dalla visuale ebbi il coraggio di voltarmi e guardare la ragazza stesa a terra. Vidi i suoi occhi brillare a contatto con i miei, come se il suo naso non fosse rotto e non fosse stata picchiata.
Mi avvicinai piano a lei e la aiutai piano a sedersi con le spalle al muro. Mi strinse la mano appena vide che stavo per alzarmi. -Camz ti prego..-

-aspetta qui, torno subito.- la rassicurai. Mi lasciò la mano riluttante e io andai velocemente in cucina a prendere un panno bagnato.
Tornai da lei e iniziai a pulirle il sangue dal suo viso evitando il più possibile il suo sguardo.

-Camila- riprovò,il suo tono era un misto tra disperazione e dolore -ti prego dobbiamo parlarne... ti amo, io voglio sistemare le cose-

Sentii gli occhi inumidirsi, e un nodo alla gola formarsi impedendomi quasi di parlare. Presi un gran respiro chiudendo gli occhi. - Lauren per favore... io non posso, non ci riesco. Non renderlo più difficile per favore-  sussurrai e in quel momento sentii qualcosa di caldo e umido colare sulle guance della ragazza dai capelli corvini. Stava piangendo.

Mi alzai velocemente lasciando il panno a terra ed entrai in casa chiudendo la porta velocemente.
Allora scoppiai a piangere.

Piansi tutte le lacrime che avevo in corpo sentendo che la donna che amavo dall'altro lato della porta faceva lo stesso.

Sentii delle manine stringersi attorno al mio collo e una bambina sedersi in braccio a me. Abbracciai mia sorella stringendola più forte che potevo, come se fosse l'unica cosa che mi impediva di affondare.

-sai Kaki- disse in un sussurro abbracciandomi -papà mi ha detto che Lolo è cattiva, e che è colpa sua se mamma non viene mai a casa- sentii il petto stringersi a quelle parole. Ma non riuscii a risponderle perchè lei continuò a parlare.
-ma io non penso che Lolo sia cattiva, secondo me se lei potesse farebbe tornare la mamma a casa. Lei ti faceva sorridere tanto Kaki, e mami amava quando sorridevi quindi secondo me anche a lei Lolo piace.-

Mi scostai da lei e la guardai negli occhi -per te la mamma è felice Sofi?- singhiozzai. Vidi la bimba tra le mie braccia sorridere.
-certo Kaki, mamma è felice se noi stiamo bene. Me lo ha detto una volta.- disse e si alzò. -vado a prenderti un fazzoletto, hai la faccia tutta bagnata- disse e corse via.

Ripensai al discorso di mia sorella e mi resi conto di quanto fosse saggia per essere solo una bambina di 8 anni.  E di come avesse ragione. Mi alzai in piedi e aprii la porta velocemente.

Ma Lauren non c'era.

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