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Pov. Lauren

Guardai la saracinesca del garage in cui nom andavo da tanto ormai. Da quando Camila era entrata nella mia vita sentivo sempre meno il bisogno di aggiustare le cose per far sentire la mia vita meno inutile. La piccola ragazza cubana era arrivata e aveva aggiustato ogni cosa storta nella mia vita, facendomi sentire per la prima volta nel posto giusto.
Ma avevo rovinato anche questo.

Presi un ultimo sorso dalla bottiglia di vodka comprata poco prima, ormai quasi finita, e alzai la serranda con poca delicatezza. Mi avvicinai lentamente alla macchina nera completamente riparata che ormai sembrava quasi nuova. Era l'esatta rappresentazione della mia vita: completamente distrutta e abbandonata,  e riaggiustata solo grazie alle attenzioni di una persona. Solo che a differenza mia, quella macchina era ancora intera.

Mi avvicinai agli attrezzi da lavoro e presi un martello parecchio grande; le vertigini a causa dell'alcol iniziarono a farsi sentire e quasi non riuscii a sollevare l'oggetto. Quando fui di nuovo di fronte all'auto, la colpii con tutta la forza che avevo, facendo piegare il cofano sotto il colpo del martello. Continuai a colpirla, finchè la parte anteriore non fu completamente distrutta,  poi lasciai cadere l'oggetto a terra e scoppiai a piangere, ranicchiandomi contro il muro.

-che scena pietosa Jauregui- sentii qualcuno ghignare dall'ingresso del garage. Non ebbi il tempo di alzare lo sguardo che due mani mi sollevarono e spinsero contro il cofano dell'auto distrutta, facendomi male. Poi dei pugni, uno dopo l'altro allo stomaco,mi fecero crollare a terra di nuovo.  Solo allora alzai lo sguardo e vidi il sorriso beffardo di Austin Mahone e di un suo amico.

-come mai piangevi tesoro? La tua fidanzatina ha deciso che non valevi il suo tempo?-  provai ad alzarmi appena lo sentii nominare Camila, ma con un calcio ben assestato allo stomaco mi fece crollare a terra di nuovo tossendo.

-ti ricordavo più veloce Jauregui.  Che ti prende?- disse Austin sempre prendendosi gioco di me. Lo sentii raccogliere qualcosa da terra e dal rumore capii che si trattava della bottiglia di vodka abbandonata poco prima. -oh ci siamo dati all'alcol-  continuò ridendo, per poi scagliare la bottiglia sulla mia schiena. Sentii i vetri rompersi e lanciai un urlo di dolore. Tentando di spostarmi posai la mano su un vetro, tagliandola e lasciando il sangue colare copiosamente.

L'amico di Austin mi tirò su bloccandomi da dietro, permettendo così ad Austin di avvicinarsi.
-che c'è Mahone? Hai paura che possa farti il culo se il tuo amichetto non mi tiene?-
Lui rise scuotendo la testa - oh no tesoro. È solo perchè così potrai goderti meglio quello che sta per accadere-  poi fischiò e vidi due figure avvicinarsi. O meglio, una tratteneva l'altra che si dimenava gridando.

-sai l'ho trovata davanti alla porta di casa tua, era disperata. Era tutta un "lauren ti prego apri"  "Lauren ti amo ti prego lasciami entrare" e altre cazzate simili. Ho pensato che sarebbe stata molto più divertente la vendetta con lei-

L'uomo appena entrato spinse la figura a terra davanti a me;  aveva il labbro e un sopracciglio spaccato, ma acrei riconosciuto quegli occhi tra milioni.

-Camz...-

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 26, 2018 ⏰

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