Capitolo 13

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KRISTINA

"Pronto?"
"Kristina da quanto"
"Ma scusa, chi sei?"
"Non mi riconosci?"
"Dovrei?"
"Sono Michael cretina!"
"M-Michael?!"
"Siiiii"
"Scusa non ti avevo riconosciuto!"
"Fa niente dai, dov'è che abiti?"
"Perchè?"
"Madison è stata male, non te l'ha detto?"
"No non mi ha detto niente.."
"Bhe comunque sono venuto io a trovarti"
"Michael non dovevi scomodarti"
"Ma che dici! Mi fa piacere rivedere la mia piccolina dopotutto"
"Ti adoroo, ci vediamo nel parco *******"
"Certo, sono subito li"
"Adesso parto da casa"

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Corro a mettermi un paio di scarpe completamente a caso, prendo le chiavi e mi precipito fuori di casa.
Mi dirigo verso il parco e vedo Michael seduto su una panchina, subito mi butto su di lui.

"Mikee"
"Kriii"
"Stai bene piccolina?"
"Sisi sto benissimo adesso, tu?"
"Idem, sono felice di rivederti, mi mancavi tantissimo"
"Anche tu mi mancavi tanto, peró mi dispiace per Madison.."
"Lo so piccolina, ma vedi è stata male ieri sera, mi ha chiamato verso mezzanotte dicendomi tutto e allora mi sono precipitato in aereoporto per venire io e non lasciarti da sola"
"Ti adoro tantissimo Michael, grazie grazie grazie" dico dandogli tanti baci sulle guance"
"Ahahahah cosa sono sti segni di affetto? Cosa ti succede?" dice scompigliandomi i capelli
"Pff ma stai zitto guarda, andiamo a farci un giro?"
"Certo, mi stai spaccando le gambe"

Gli faccio la linguaccia, lo prendo per mano e lo faccio alzare dalla panchina

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Ci siamo persi un centinaio di volte per le strade ed alla fine abbiamo optato per andare in un locale a prenderci qualcosa.
Mentre parliamo del più e del meno noto una persona alquanto famigliare al di là della strada, che camminava sul marciapiede con una certa fretta.
Quest'ultima si gira verso di me incastrando il suo sguardo nel mio, e in quel momento, solo in quel momento capisco che quella persona era Stephen.

È così bello e figo, perchè hai rifiutato la sua proposta, almeno potevi provare a conquistarlo no?

No, non posso lui è un puttaniere, mi farebbe solo del male, mi farebbe soffrire e bla bla bla

Se non ci provi, non lo puoi sapere ricordatelo

Cancello quei pensieri insani dalla mia mente e una voce mi richiama alla realtà.

"Kristina?"
"Krii"
"Ooo sveglia ci sei?"

"Eh si scusa eccomi ci sono" rispondo diventando rossa e distogliendo gli occhi da quelli di Stephen che ancora mi guardava per poi sparire dentro ad un locale.

"Senti Michael, andiamo in quel locale?" dico indicando il locale sul marciapiede opposto da dove è entrato Stephen.
"Uhm, si va bene, peró mi devi lasciare pagare"
"Ufff e va bene"
"Dai andiamo" mi prende la mano e attraversiamo di corsa la strada dato che non c'erano strisce pedonali.

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"Cosa vi posso portare?" chiede il cameriere vicino a me.

È sulla ventina direi, capelli rossi, occhi verdi e marroni, alto, spalle larghe.
Indossa una camicia bianca che gli aderisce perfettamente al corpo e mette in risalto i suoi muscoli; dei pantaloni neri aderenti e un paio di nike.
Insomma in poche parole, è bello come la morte.

"Per me una birra grazie" dice Michael

"Una birra...mhm e per lei signorina?" dice guardandomi intensamente negli occhi.

"Anche per me una birra"

"Perfetto, torno subito"

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"Ti stava letteralmente scopando con gli occhi" dice Michael leggermente irritato.
"Lascia perdere dai, beviamo le nostre birre"

Mi guardo intorno cercando lo sguardo di Stephen e non appena lo vedo sento gli occhi pizzicare.
Le lacrime stavano minacciando di uscire, ma le ricacciai dentro.
Non dovevo dimostrarmi debole ancora.

STEPHEN

Entro nel locale e vedo Lucas in lontananza.

Per la prima volta non è in ritardo!

Si è davvero un miracolo!

"Lucas"
"Stephen"
"Tutto bene?"
"Si grazie, tu? È strano che tu mi abbia chiamato a quest'ora per bere, immagino sia successo qualcosa"
"Mah niente, ho scopato con una questa mattina"
"Mhm capisco"

"Cosa vi posso portare da bere?" chiede il cameriere.
Lo squadro meglio e capisco subito di chi si tratta.

"Dylan" sussurro.
"Oh ma chi si rivede"
"Portaci due birre e vattene" dico a denti stretti.
"È così che si salutano i vecchi amici Stephen?"
"Chi sei?" chiede Lucas.
"Tu stai zitto che non centri un cazzo" rispondo.
"Mah" sbuffa Lucas.
"Stephen, Stephen, Stephen, non sei proprio cambiato di una virgola eh" prende parola Dylan.
"Senti vattene e non ti faccio niente" rispondo.

La sua attenzione viene catturata dal suono di un campanellino situato all'entrata del locale.
Si gira , mi giro anch'io e vedo Kristina ancora con quel tipo.

"Si quasi quasi vado a servire quella bella ragazza là" dice indicando la mia bambinetta.

Il sangue ribolle dentro di me, sento che sto per scoppiare dalla rabbia.
Lui, quel verme, è capace di tutto.
Spero solo che qualsiasi cosa accada Kristina non si faccia mettere i piedi in testa.

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"No Jasmine, vattene" dico alla bionda ossigenata su di me.
"Amore fammi stare ancora un pochettino dai"
"Non chiamarmi amore, troia" sottolineo l'ultima parola.
"Magari dopo ci divertiamo un po', che ne dici?"
"No"

Incomincia a baciarmi il collo e per quanto voglia staccarla da me, quella sensazione mi piace fin troppo.
Incontro il suo sguardo, quegli occhi in cui amo perdermi che peró questa volta mi guardano in modo diverso.
Sembra, delusa, triste.
Vedo i suoi occhi luccicare da lontano, vedo come cerca di ricacciare le lacrime dentro.
Per quanto provi a nascondere la sua tristezza io la percepisco.
Vedo che si alza improvvisamente prende la mano del ragazzo seduto accanto a lei e si dirige al bancone per pagare.
Ovviamente non poteva che non esserci Dylan alla casa in quel momento.
Quando le sta per dare il resto vedo che le porge, insieme ai soldi, un bigliettino.
Ora basta, questo è troppo.
Mi ha portato via tante cose fino ad ora, e questa volta non gli permetterò di portarmi via pure lei.
Mi alzo, sposto la troia da sopra di me e mi avvicino al bancone.

"Tu.." sibilo

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