STEPHEN
Questa notte non sono riuscito a dormire, ero troppo impegnato a pensare a Kristina.
Prendo il telefono e controllo l'orario "08:40" del 12 settembre.
Mi alzo facendo attenzione a non svegliarla, prendo una felpa dall'armadio e vado in salotto.
La casa è isolata, non c'è nessuno, non sento neanche un minimo rumore, solo pace.
Prendo una tazza cercando di non fare rumore e mi preparo del caffè mentre cazzeggio al telefono.
Bevo lentamente il liquido all'interno della tazza gustandomi ogni goccia che scendeva nella mia gola.
Guardo vari post su instagram e noto che quasi tutti parlano della scuola, ma non capis-
Oh merda, è il 12 settembre porca puttana
Giuro, non mi stavo strozzando con il caffè alla scoperta di questa terribile notizia.
Mando giù l'ultimo sorso di caffè, metto la tazza nella lavastoviglie e vado in giardino.
Non appena apro la porta posteriore un vento gelido si scontra con il mio viso creando una sensazione simile a quella di tanti aghi sulla pelle.
Nonostante ciò mi decido ad uscire ed a dirigermi verso quello che un tempo era il mio piccolo rifugio, un albero, lo stesso albero sotto il quale si era addormentata Kristina.
Quando ero molto più piccolo giocavo sotto quest'albero con mia madre.
Passavamo i pomeriggi a giocare a nascondino, con le macchinine, con i draghi, finchè un giorno non la vidi più tornare a casa.
Ero rimasto sveglio per notti in attesa del suo ritorno, che peró non arrivò mai.
Mi sono sempre chiesto che fine abbia fatto.
Magari non stava più bene con mio padre, magari aveva avuto un incidente, non lo so, ma fece male.
Ogni notte un pezzo del mio cuore cadeva, fino a diventare completamente un pezzo di ghiaccio.
Non so amare, non so cosa voglia dire essere amati.
Non mi fido di nessuno, nemmeno di me stesso.
Ho dubbi su tutto, su quello che faccio, sulla persona che sono.
Ma fuori ho costruito un muro, una barriera indistruttibile, nessuno doveva vedere i miei demoni, nessuno.
Solo lei, solo lei è riuscita ad entrare.
Quella ragazza così dannatamente bella.
Vorrei sapere come comportarmi con lei, cosa fare per farla felice.
Ma nessuno me lo ha mai insegnato.
Ho paura di tornare a scuola e rivedere quella ragazza, Loren, la più troia e più brava a letto del liceo.
Ho paura di cedere e di rovinare quel minimo di rapporto che sto costruendo ora con Kristina.
Non posso permettere che ciò accada.Rimango sotto l'albero per un po' per poi sentire una porta sbattere.
Mi giro verso la porta posteriore e noto una piccola figura che avanza verso di me."Kristina?"
"Stephen, che ci fai qui?" chiede tremando leggermente.
"Nulla, vieni entriamo se no congeli tu"In risposta ricevo una risatina da parte sua.
Le sorrido, e mi dirigo verso casa.
Apro la porta e vengo riscaldato subito dal calore della casa."Allora hai fatto colazione?" le domando.
"Mhm, no. Ho visto che eri fuori e allora sono venuta da te." dice arrossendo leggermente.
"Capisco..cosa preferisci da mangiare?"
"Latte e biscotti."
"Bambinetta" dico prendendola in giro.Mi guarda negli occhi con uno sguardo omicida e si gira per prendere i biscotti dal comodino, mentre io le prendo il latte dal frigo.
Le do anche un piatto ed un bicchere.
La vedo concentrata nel mangiare e cristo fa morire dal ridere quando mangia."Sai che fra tre giorni si torna a scuola vero?" le domando tranquillamente.
"Co-cosa?" penso che le sia andato il latte di traverso.
"Tranquilla dai, troverai amici ed amiche nuove."
"Peró mi servono le cose per la scuola."
"Tipo?"
"Gomme, matite, penne, quaderni ed il diario"
"Le andiamo a prendere io e te, se vuoi, se no ci vai con Michael"
"Non so vedrò, grazie per la colazione" dice addentando l'ultimo biscotto.
"Di nulla, figurati."Si gira e va verso le scale.
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Beautiful Disaster
RomanceÈ la mia prima storia, quindi mi scuso per errori e cose varie. Lei: una ragazza dal cuore di ghiaccio per colpa del suo passato, stronza, fredda, senza sentimenti, ha un piercing al naso i capelli lisci biondi e gli occhi azzurri particolari, così...