CAPITOLO 8

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Adam

Non so cosa mi fosse preso nel dirle quelle acide parole ma appena cercò di uscire da quella porta, sicuramente delusa dalle mie parole, mi alzai e la bloccai dal polso dicendo:- Scusa ok? Solo che...- la girai verso di me, mi persi nei suoi occhi che mi ricordavano tutti i miei incubi più oscuri come se lei già sapesse tutto il mio passato senza che io gli avessi detto niente, non mi accorsi neanche di aver appoggiato la mano libera sui suoi fianchi e dopo che mi spostò il ciuffo ribelle mi avvicinai a lei, avevo una gran voglia di toccare quelle labbra carnose che sicuramente avrebbero avuto un sapore deliziose se solo avessi avuto il coraggio di baciarle. I miei pensieri furono interrotti dalla sua voce:-O-ok p-possiamo uscire insieme se vuoi.- in quel momento ero troppo incantato per rispondere e annuì solamente.

~

Il pomeriggio fu molto piacevole fortunatamente il mio occhio livido si sgonfiò e sarei riuscito a tornare a casa con la moto. Avevamo fatto un giro per Boston e devo ammettere che sapeva essere anche divertente sopratutto quando mangiava il gelato, non ridevo così da tantissimi anni poi la sua faccia corrucciata per riuscire a non sporcarsi era fantastica. Arrivati nuovamente a scuola per andare a casa la vidi osservare il cartello degli orari degli autobus e la sentì sussultare quando ebbe finito di leggerlo.

-C'è qualcosa che non va?- chiesi guardandola.

-Non ci sono autobus per le prossime due ore.- disse con aria afflitta.

-Ti posso dare uno strappo a casa se vuoi.- dissi senza pensarci due volte.

Rispose titubante:-C-con la moto?- lo disse come se fosse impaurita dalla mia piccolina.

-Se vuoi puoi aspettare due ore- esclamai acidamente montando in moto.

-No, vengo.- disse avvicinandosi a me.

-Che fai ancora lì? Sali.- e così fece, appoggiando le sue braccia attorno al mio petto avvicinandosi per meglio dire incollandosi alla mia schiena, aveva paura quello era certo. Quel contatto mi dava una strana sensazione, avrei voluto che restasse così per sempre. Poco dopo arrivammo a casa sua, non era molto lontana dalla mia quindi conoscevo la zona. Scese dalla moto e mi guardò sorridente:- Grazie.- 

Non sapevo cosa rispondere, magari "grazie a te" ma sembrava stupido o "grazie per avermi medicato" altrettanto stupido visto che alla fine aveva preso solo del ghiaccio quindi le dissi solamente

-Ciao, a domani.- e me ne andai.


Violet

Non so cosa mi prese ma avevo paura di andare in moto e mentre mi stava accompagnando a casa lo strinsi al petto per timore di cadere, quella posizione mi dava tranquillità e la moto guidata da lui alla fine non era così spiacevole come avevo pensato.
Mi ero talmente soffermata su Adam che ero ancora davanti alla porta di casa che cercavo le chiavi dentro lo zaino quando erano dentro la giacca.
~

I giorni successivi tornarono come prima, almeno James non mi veniva più intorno e aveva la mano rotta in più parti da quello che avevo sentito. Adam era diventato popolare rimpiazzando il suo posto, cosa che alla fine non mi dispiaceva sperando che non diventasse come lui. Le giornate erano monotone, l' unica cosa che mi rallegrava era il volontariato pomeridiano che facevo si per avere dei crediti ma adoravo rapportarmi con quegli anziani che ormai conoscevo da 4 anni. 

-Possiamo andare fuori in giardino?- sentì la voce di una delle mie anziane preferite.

-Certo Miriam.- la aiutai ad alzarsi insieme al bastone e andammo nel cortile esterno di quella casa di riposo.

-Ogni giorno che ti vedo diventi sempre più bella lo sai Violet?-

Era sempre molto gentile con me e avevo fatto subito amicizia con lei.

-È strano che tu non abbia avuto ancora un ragazzo, io alla tua età ero circondata da maschi che volevano star con me e non credere che fossi più bella di te.-

Continuò Miriam. Non ci tenevo particolarmente ad avere un ragazzo poi non mi ero mai innamorata veramente, si qualche cotta al primo anno di superiori ma nessuno mai voleva starmi attorno.

-Miriam sei una donna così affascinante figuriamoci quando avevi la mia età, sarai stata una ragazza meravigliosa.- la feci arrossire, il resto del tempo parlammo del più e del meno, Miriam la consideravo come una nonna adottiva, passavo più tempo con lei che con mia madre.

Angolo Autrice: pubblicherò il 9 domani perché poi parto in vacanza e non so se avrò tempo per scrivere ma lo spero quindi niente ditemi cosa ne pensate e al prossimo capitolo!


































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