CAPITOLO 10

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Violet
-È molto carino Adam, vi vedrei bene insieme.- disse Miriam mentre stavamo cenando rischiando di farmi andare un pezzo di pollo di traverso, ma per caso è impazzita? 

-Eh?- risposi, magari avevo sentito male io.

-Hai capito bene Violet e smettila di far la scontrosa se fai con tutti così per forza che non hai mai avuto un ragazzo.- la guardai sbalordita.

-Ma se a momenti non sa manco dove si trova? Come faccio ad essere gentile? Gli avrò ripetuto le stesse cose per l' intera settimana.- smisi di mangiare, mi era passato l' appetito.

-Magari era impegnato a guardarti, ti mangia con gli occhi.- Arrossì, subito non le credetti anche se spiegherebbe alcuni suoi comportamenti e perché più di una volta mi aveva chiesto se poteva accompagnarmi a casa ma io avevo declinato l' offerta. 

-Insomma Violet io dico solo di essere un po' più gentile con lui magari diventerete amici o nascerà qualcosa.- finì di mangiare, la accompagnai a letto e la salutai.

Aperta la porta di casa credendo di non trovare mia madre in casa andai direttamente in camera mia finché non notai qualcosa per terra: una camicia, andando avanti una maglia da uomo e poco più avanti il resto dei vestiti, sentì la voce di mia madre che urlava il nome del suo "ragazzo" se così si può definire una persona con cui ci farà sesso due o tre volte prima di passare a un altro. Mia madre non aveva mai portato a casa i suoi "ragazzi" infatti mi sembrava molto strano ma avrei chiesto spiegazioni l' indomani, ero troppo stanca e non volevo disturbarla. 

~


Adam

Quella ragazza non è per niente facile, non che mi piacciano i giochi facili anzi quelli difficili sono molto più intriganti ma stava iniziando ad irritarmi. 

-Adam, te lo ripeto per la milionesima volta Johnatan deve prendere questa medicina alle 6 né prima né dopo e tu mi dovresti aiutare!- urlò Violet spazientita se non fosse che era arrabbiata con me è ancora più sexy da arrabbiata.

-Ok ok calmati ho capito non ti agitare.- per riuscire ad avere la sua fiducia dovevo lavorarmela almeno cercando di ascoltarla e non fissandomi su quello che farei con lei in questo momento.
Mi guardò e prima che riniziasse a parlare la interruppi:

-Devo dare la medicina a Johnatan alle 6 né prima né dopo, ora ti tranquillizzi?-

-Per oggi hai finito.- disse tagliando corto ma ero felice di averla sorpresa.

-Per una volta ti posso accompagnare a casa?-

-No.- rispose freddamente.

Non so come avrei fatto ad andare avanti così ma la speranza è l' ultima a morire vero? 

Mentre stavo uscendo mi bloccò la spalla:

-Adesso che ci penso un passaggio a casa mi farebbe comodo.-

Sorrisi, la speranza è veramente l' ultima a morire.

Angolo Autrice: non è il massimo come capitolo ma è di passaggio, i prossimi saranno molto meglio e credo di postarli a breve e niente anche se siete pochi che leggete non mi abbatto😉. Buonanotte!

Amore ImprobabileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora