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"Benvenuti alla quattrocentoventiduesima coppa del mondo di Quidditch. Che abbia inizio... la partita!" I giocatori iniziarono a sfrecciare in giro per il campo da gioco, alle parole del ministro. Lucinda aveva indossato un cappello con i colori dell'Irlanda, mentre Suzanne aveva comprato un particolare telescopio che consentiva di vedere meglio la partita. Con loro nel palchetto, oltre al ministro, c'erano i Weasley al completo, ad eccezione della signora, Harry ed Hermione. C'era anche un elfo domestico, Winky, di proprietà di Bartemius Crouch, che però non era ancora arrivato. Da tutte le parti si sentivano urla del tipo 'Forza Viktor Krum!', oppure 'Forza Irlanda!', e molto altro, in un turbinio di cappelli e striscioni rossi o verdi.
È inutile descrivere tutta la partita disputata quella notte, anche perché vi annoiereste a morte, credo; basti sapere che Lucinda si divertì molto e che, quando fu decretata la vittoria irlandese tutta la curva dove si trovava la ragazza esplose in un boato assordante. Dopo la partita Harry ed Hermione invitarono Lucinda e Suzanne nella loro tenda e le due amiche, che non avevano alcuna intenzione di rimanere a dormire nella stessa tenda con Draco e i suoi due amici dai modi assolutamente poco garbati, accettarono di buon grado.
"È sicuramente una delle serate migliori che io abbia mai passato!" Esclamò Suzanne senza riuscire a smettere di ridere. "E Krum! Per l'amor di Dio l'avete visto!?" Ron salì su una sedia mentre pronunciava quelle parole. "Non è un atleta. È un artista." Sentenziò il ragazzo. "Secondo me ti stai innamorando di lui, RonRon." Lo canzonò Ginny. Questo diede l'opportunità a Fred e George, i due gemelli, di intonare una canzoncina per prendere in giro il fratello. "Gli irlandesi stanno festeggiando!" Esclamò Fred, osservando il padre rientrare in tenda, preoccupato. "Non sono gli irlandesi... Sono Mangiamorte, credo!" Disse il signor Weasley in un sussurro. Gli occhi di tutti si girarono verso Lucinda e il padre dei rossi si avvicinò all ragazza. "Qualsiasi cosa succeda tu stanne fuori, per favore." "Posso andare a prendere Draco, per favore? Tornerò qui appena sarò con lui." "Sì, cara, vai pure a cercarlo. Anzi, andateci tutti insieme, così non dovrete dividervi." "Grazie signor Weasley, grazie di cuore." La ragazza uscì di corsa e altre sette persone furono immediatamente dietro di lei. La giovane Malfoy si avviò verso la tenda del fratello, e ogni tanto controllava che gli altri fossero dietro di lei. "Lulù! Lulù!" Lei sentì una voce alla sua destra che la chiamava. Si voltò e trovò suo fratello accucciato dietro ad una tenda, tremante. Lei si avvicinò a lui, lo sollevò di peso e tornò dagli altri ragazzi. "L'ho trovato!" Disse. "Torniamo indietro!" Si avviarono verso la tenda, dove trovarono il signor Weasley che intimò a tutti quanti di andare verso la foresta che separava l'accampamento dallo stadio dove si era appena svolta la partita. "Qualcuno di voi è maggiorenne da più di due anni?" Chiese un uomo ai ragazzi, quando questi arrivarono ai margini della foresta. "Io lo sono da tre settimane." Disse Lucinda, con la voce che le tremava per la paura e l'emozione. "Allora puoi scortare quante persone trovi verso l'interno della foresta e stare lì finché non sarà tutto finito, proteggendo tutti." "Anche io sono maggiorenne, signore." Intervenne Percy Weasley. "Aiuterò la ragazza a radunare la gente." "Perfetto. Più siete, meglio è." L'uomo, che aveva chiaramente fretta di andarsene, corse via senza perdere altro tempo. "Andiamo, su su, di corsa!" Lucinda, che era una ragazza molto pratica, iniziò a spiegare la situazione a tutte le persone che incontrava, e lo stesso fece Percy. Trovarono altri tre ragazzi maggiorenni e si fecero dare una mano anche da loro. In breve tempo avevano raccolto un bel gruppo di persone, quindi si fermarono nel fitto del bosco. "Hey, la mia bacchetta! Dove può essere!?" Esclamò Harry ad un certo punto. "Sei sicuro di averla portata con te, oggi?. Lucinda sentì bisbigliare. Quella era Ginny. "Assolutamente sicuro." "Mors Mordre!" Un lampo di luce e poi un teschio, con un serpente che usciva dalla bocca apparve in cielo. Alla ragazza si ghiacciò il sangue nelle vene. Il Marchio Nero era là, davanti a lei e quello significava solo una cosa: pericolo. "Indietreggiate!" Ordinò in un sussurro ai ragazzi che si trovavano più vicini a lei. Presto tutti iniziarono a spingere per allontanarsi dal Marchio. "Chi di voi lo ha evocato?" Una voce imperiosa tuonò alle loro spalle. Barthemius Crouch stava lì, davanti a loro, le braccia incrociate sul petto, aspettando una risposta. "Nessuno di noi signore." Disse qualcuno. "Ma io ho visto un uomo, andare verso quella direzione." "Voi tre, da quella parte." Ordinò il signor Crouch a tre auror che si trovavano con lui. Nel frattempo li raggiunse anche il signor Weasley, che chiese aggiornamenti a Lucinda. In tutta risposta la ragazza alzò un dito verso il cielo, ad indicare il Marchio. "Signore, abbiamo trovato questo!" Esclamò uno dei tre auror, di ritorno. "Hey, quella è la mia bacchetta! L'avevo persa poco fa." Esclamò Harry, come a volersi giustificare. "Ne sei sicuro ragazzo?" Chiese il signor Amos Diggory, uno degli uomini che si trovava con Crouch. "Sissignore." Disse il giovane mago, senza esitazione. "L'abbiamo trovata in mano a lei." Solo allora tutti sembrarono accorgersi del piccolo fagotto che uno dei tre agenti magici teneva in mano. Era Winky, l'elfo domestico. Era svenuta, ma con un incantesimo riprese conoscenza. "L'hai evocato tu, Winky?" Chiese Crouch indicando il teschio in cielo. "No signore, io non fa cose del genere. Io è brava serva fedele." Piagnucolò la creatura, con voce stridula. A Lucinda fece una gran pena. "Perché avevi in mano una bacchetta?" Chiese il padrone alla serva. "Io ha trovato per terra questa bacchetta. Io cercava il proprietario della bacchetta, signore." "E come speravi di trovarlo?" "Fortuna, signore." "Potter, sei sicuro che questa sia tua?" Chiese Crouch per la terza volta. "Glielo ripeto per la terza volta, signore: sono sicuro che la bacchetta sia mia. Non so come l'ho persa o perché Winky ce l'avesse in mano, ma la bacchetta è mia." Harry era esasperato. "Posso riaverla, per favore?" Aggiunse, con un sospiro. "Prima dobbiamo verificare che questa sia la bacchetta che ha fatto quello." "Ma perché tutta questa agitazione?" Sussurrò Harry a qualcuno che si trovava vicino a lui. "Perché quello è il Marchio Nero, Harry. È il marchio di tu-sai-chi."

Lucinda Malfoy: la fenice e l'ordineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora