-Marissa svegliati, sono le sette e venti, è tardissimo!-
-Paolo, cavolo è tardi, muoviti!-
Ecco come iniziano tutte le mie giornate. Ecco come iniziano tutte le giornate di un'adolescente. Mi chiamo Marissa, ho 15 anni, mio fratello si chiama Paolo e ne ha 17, frequentiamo entrambi la stessa scuola superiore, ma quasi sembra che non ci conosciamo all'interno di essa. Lui è il più figo della scuola, ha capelli corti alla rinfusa, grandi occhi grigi, alto e muscoloso. Io invece non sono come lui, non sono bella. Sono di statura media, ho i capelli lunghi ricci e rossi e gli occhi enormi di un colore non definito, tra il verde e il giallo, non ho un fisico perfetto, ma nemmeno troppo brutto, io sono nella media, sono una di quelle che ha il suo gruppo di amiche e per il resto non se la fila nessuno.
Mi alzo dal letto e come ogni mattina faccio velocemente colazione, do un bacio a mia madre e a mio padre, mi faccio una doccia mi metto un jeans, una maglietta e una felpa larga e scendo. Sotto casa mia come ogni mattina ci sono Lara e Maikol, Lara è l'esemplare della bellezza, bionda, alta, occhi azzurri, Maikol è gay, magro, alto, capelli non troppo corti, ma la cosa che più colpisce di lui sono gli occhi, di un colore strepitosamente raro.
-Mar, finalmente! Sei sempre così lenta la mattina!- mi disse Lara con tono duro.
Ci incamminammo verso la fermata dell'autobus, per attendere il pullman che come ogni mattina sarebbe stato colmo di persone e di odori.
Entrammo a scuola ed alla prima ora il professore di filosofia coi suoi discorsi scassapalle mi fece addormentare.
-Mar, Mar cazzo svegliati!-
-Eh?! Si, dimmi Maik!-
-Ti ha chiamata per essere interrogata.-
-Ma non so nulla!-
-Vai, è facile, son sicuro che prenderai un ottimo voto.-
Maikol aveva sempre tanta, troppa, fiducia nelle persone che spesso finivano per deluderlo e farlo star male.
Quella giornata infernale a scuola, grazie al cielo, terminò. Tornai a casa alle 14.15, come ogni giorno, e sotto consiglio di Maik e Lara decisi di non dire ai miei del 2 in filosofia, voglio dire mica avrei causato danni a loro se non glielo avessi detto e poi quel pomeriggio dovevo uscire.
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Danzeremo a luci spente
Teen Fiction"Conta fino a dieci prima di dire le cose" Me lo avranno ripetuto minimo milioni di volte. Io sono così. Istintiva. Penso una cosa e non conto. Verità in faccia, dritta, diretta. Non mi piace nemmeno girarci sulle cose. Ma con lui era diverso. Con l...