Danzeremo a luci spente

Capitolo 21

Dopo 5 settimane del coma di Maiki le mie speranze si facevano sempre più scarse. Avevo paura, quella paura che ti mangiava dentro, come quando hai paura del buio da piccolo e ti addormenti rannicchiato sotto le coperte, stando sempre in allerta a un possibile pericolo o rumore e poi ti svegli piangendo. Ed io ogni sera facevo incubi, un medico mi veniva incontro e mi diceva che Maik, il mio Maiki non c'è l'aveva fatta, così cominciavo a strillare e mamma veniva a coccolarmi, alcune sere sentivo anche le sue lacrime calde che scendevano a dirotto. Senza Maik nei miei giorni la mia vita era piena di lacune. Lara la sentivo si e no ogni due giorni, Carlo veniva a farmi visita a casa ma non parlavamo, io piangevo e lui mi cullava fra le sue braccia. Era l'unico ad essere realmente presente.
-Amore, basta piangere.. ieri sono andata a far visita a Maik..-
-Co cosa!? E cosa gli hai detto Carlo?-
-Gli ho detto che mi doveva perdonare per quel che avevo fatto, che ero stato un bastardo e avevo agito senza pensare..-
-Ah.... grazie per esserci andato-
-L'ho fatto per lui e per me, non devi dirmi grazie.-

La mattina dopo ero nuovamente in ospedale ma la stanza era occupata da qualcuno. Misi l'orecchio vicino alla porta e udii una voce che non sentivo da troppo.
-Devi svegliarti, devi farcela per tutti i tuoi amici e per la tua famiglia.. Sai da quando sei in questo schifoso letto Marissa non esce più, non reagisce ed io ho bisogno di lei. Non l'ho mai dimostrato, e anche se ogni giorno me ne passo una diversa la mia mente è costantemente a lei. Maik io penso di amarla.. Va be scusa non c'entra nulla.. Ora devo andare ma tu risvegliati-
Staccai velocemente l'orecchio dalla porta e lui uscì..
-Ciao Mar, come stai?- ero sconvolta da ciò che avevo sentito, non potevo crederci. Non era da lui dire cose simili..
-Ciao Ale, sto.. tu?-
Passammo dieci minuti a chiaccherare, ma non riuscivo a pensare ad altro se non a ciò che avevo sentito poco prima. Quando Ale andò via io entrai da Maik.