Capitolo 6

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-Vuoi salire? Tanto da Lara non penso ci sia nessuno, va beh tranne lei e Maik- gli dissi con un sorriso. Mi guardò titubante, avrei tanto voluto sapere cosa gli passava per la testa, poi con imbarazzo dato che si era accorto dei miei occhi fissi su di lui mi disse che mi avrebbe solo accompagnata fin sopra.

Salimmo e trovammo la porta aperta, il silenzio regnava all'interno della casa

-Laraa, Maik?- li chiamai, ma non risposero, pensammo che dormivano così mi accompagnò a cercare nelle stanze, in una trovammo Lara con Tom e nell'altra Maik con Taylor.

-Ti prego Ale, non lasciarmi da sola, ho paura e mi gira la testa..- mi guardò con occhi di comprensione, mi prese in braccio e mi portò sul letto di Lara. Era dolce il suo modo di guardarmi, di aver rispetto di me e del mio corpo. Lo invitai a infilarsi sotto le coperte con me, si tolse i jeans e la maglia e si catapultò ad abbracciarmi, la sua mano mi sfiorava delicatamente i capelli mentre l'altra era intenta ad accarezzarmi soavemente la schiena così da procurarmi brividi di piacere. Mi misi a cavalcioni su di lui, con i gomiti affianco alle sue guance per guardarlo meglio, allungò il viso e mi diede un bacio appassionato, rivoltò le posizioni e fu lui a stare sopra di me. Iniziò a baciarmi sul collo lasciandomi la sua saliva umida su di me, mi sollevò lentamente la maglia e sensualmente dal mio collo arrivò al mio seno, con una mano inondò uno di essi, con l'altra teneva l'altro sul quale diede piccoli baci, fino a sentire la sua lingua contorcersi sul mio capezzolo, facendo piccoli cerchiolini con la lingua scendeva lasciandomi eccitazione dovunque, mi tolse i pantaloni e mi bacio un piede, poi il polpaccio e la coscia, risentii il suo umido calore, questa volta sul mio inguine, con la mano scostò leggermente le mie mutande e fece della mia eccitazione cosa sua. Sentivo la sua lingua muoversi freneticamente sul mio clitoride, brividi di piacere inondavano il mio corpo. Poi si sollevo, gli diedi un bacio nel quale sentii ancora me sulle sue labbra e infilai la mano nelle due mutande, iniziai piano a muovere su e giù la mano sempre più velocemente fino a che non sentii un liquido caloroso sulla mia mano. Andò in bagno, poi tornò in camera, si rivestì e mi coccolò. Ero stanca, stanchissima, quindi anche se avrei voluto restare sveglia le mie palpebre si chiusero.

Danzeremo a luci spenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora