Londra

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"Dobbiamo andare il prima possibile nell'istituto di Londra" erano queste le parole che rieccheggiavano nella testa di Isabelle.

Se fosse partita non avrebbe più rivisto Draco per molto tempo, ma dall'altro lato se fosse rimasta a Hogwarts non avrebbe potuto salvare Runa... non sapeva cosa fare.

L'unica soluzione che le venne in mente quel momento fu di correre dalla Sala Comune alla sua stanza; le lacrime scendevano veloci dai suoi occhioni, ora viola, e voleva solo stare da sola. Questo le fu impossibile, infatti Draco prima filminó Riddle con lo sguardo e poi seguí Izzy; entrò nella sua camera con passo leggero pe non attirare l'attenzione e si sedette accanto a lei e le mise un braccio attorno le spalle, le diede un lieve bacio sulla tempia, stettero così per chissà quanto tempo: forse minuti o forse ore, forse sono ancora così...

Quando si riprese, la ragazza fece la valigia e la portó in Sala Comune, poi Tom l'avrebbe portata all'ingresso, diede un'ultima occhiata alla sua camera che l'aveva ospitata per ben un mese, tutto da ora sarebbe cambiato... sapeva qual era la sua missione e cosa doveva fare, ormai non poteva più cambiare idea. Ma che cosa sarebbe successo tra lei e Draco?

Isabelle seguí Tom all'ingresso del castello dove lo vide caricare i bagagli in macchina, di lì a un paio d'ore sarebbero partiti.

Lei salutò le poche persone con cui aveva fatto amicizia, compresa la ragazza che le aveva mostrato dove si trovava il bagno il primo giorno, alla fine volle salutare Draco.

Non era con le altre persone che erano andate a salutarla, no, lui si era seduto alla base di una colonna li vicino, aveva la mano chiusa a pugno sulla fronte, per lui doveva essere più doloroso di un Crucio o di un' Avada Kedavra, ma non ci poteva fare niente, lei sarebbe partita in ogni caso.

I suoi pensieri erano tristi: ~Isabelle, non te ne andare, come faccio a stare senza di te, è peggio di un Crucio, che mi sta uccidendo lentamente e dolorosamente, non la lsciarmi solo con me stesso.~ Una lacrima gli rigó il volto pallido ~Izzy non andartene con Tom, stai qui con me, ti prego, non lasciarmi. Anche se riflettendo con più calma forse posso seguirti, scappare e non lasciarti sola con Riddle. Sei l'unica persona che abbia mai veramente amato. Se solo Potter mi riuscisse a prestare il suo mantello dell'invisibilitá~.

-Che fai Malfoy non mi saluti?-.

-Scusa Isabelle ma volevo venire a salurtarti quando saresti stata sola-. La sua voce era sincera, traspariva anche una grande tristezza.

-Tranquillo, anch'io preferisco stare solo con te per le ultime due ore che mi restano qui-. Sfoggió un sorriso falso, infelice, triste.

Draco, quando mancavano solo venti minuti alla partenza della SUA ragazza, andò da Harry Potter: -Potter mi serve il tuo mantello dell'invisibilitá, per favore-.

-Malfoy che chiede PER FAVORE?! Il mondo sta proprio cambiando! Dammi una buona ragione per cui io ti debba prestare il mantello?-.

-Oggi parte Isabelle, Potter, mio padre non mi farà mai lasciare la scuola per una persona, anche se la amo. Ho bisogno del mantello per scappare, ti prego-.

-Ok, tu che chiedi qualcosa senza pensare alla tua reputazione e un gesto da non dimenticare, puoi prendere il mantello ma poi me lo restituisci tramite gufo-.

-Grazie Potter-.

Isabelle e Tom stavano per partire; Draco si coprí con il mantello di Potter e salí sul sedile posteriore della macchina, aveva deciso che si sarebbe nascosto per tutto il viaggio. -Tom, possiamo partire?-.

-Sí Izzy-.

La macchina si sollevò lentamente nell'aria e poi partí a tutto gas per il centro di Londra, per arrivarci non ci avrebbero messo più di un paio d'ore.

Isabelle non disse una parola durante il viaggio; si limitò a guardare fuori dal finestrino con le lacrime che scendevano silenziose sul suo volto, rese luminose dai raggi del sole.

Tom invece ogni tanto volgeva uno sguardo a dove era seduto Draco sotto al mantello.

~Maledetto Riddle, forse mi hai visto ma non ci giurerei, il mantello non ha mai fallito con Potter. Non ce la faccio a vedere la MIA ragazza che piange per aver lasciato la scuola, lei non deve soffrire! Se Riddle pensa solo di toccarla anche con un dito il lo uccido! Piuttosto... mi ucciderà mio padre quando verranno a sapere che sono scappato con giusto il necessario... non ci voleva proprio, Zabini può coprirmi le spalle e poi creare un mio sosia... gli avevo già detto due anni fa che se fossi scappato per qualsiasi motivo avrebbe dovuto coprirmi, e di sicuro lui si ricorda, altrimenti affronteró la mia famiglia, non sono più un moccioso e posso fare le mie scelte!~.

Arrivarono circa per l'ora di pranzo.

Arrivarono nell'istituto di Londra, più che una chiesa sembrava un castello gotico: era una costruzione immensa, eppure i babbani/mondani non potevano vederla, infatti era accessibile solo per coloro avevano in parte poteri magici o che avevano la vista; ovvero la possibilità di poter vedere ciò che vedeva le persone magiche.

L'Istituto era stile gotico, di almeno cinque o sei piani, su ogni cornicione erano poggiate delle statue di angeli con in mano una spada e una coppa, probabilmente la coppa mortale, della quale Izzy aveva tanto sentito parlare quando era più piccola.

Robert Lightwood le aveva insegnato anni prima che per accedere all'istituto doveva dire davanti alla porta con voce chiara "Io sono una Shadowhunter, discendente di Raziel". Isabelle pronunciò le parole e l'enorme porta blindata si aprí da sola, entrò assieme a Tom e a Draco (ancora invisibile), i loro passi rimbombarono nell'ingresso, il moro fu il primo ad accorgersi della presenza di una per in più ma non disse nulla.

Isabelle conosceva quel posto come le sue tasche infatti si diresse direttamente alla biblioteca, ovvero l'ufficio del direttore del posto, Hodge.

-Ciao Hodge! È da un po' che non vengo a farvi visita, due anni?-.

-Isabelle Lightwood, che piacere rivederti tra noi! Mia cara sono passati tre anni! Ma chi è il ragazzo?-.

-Lui è Tom Riddle, è in parte angelo custode. Dove sono Jace, Alec e Clary? Ho una voglia matta di riabbracciarli!-.

-Immagino Izzy, sono però andati non so più dove, forse al Pandemonium Club. Torneranno più tardi-.

-Ma è mezzogiorno! Cosa ci fanno al Pandemonium?-.

- Un lupo mannaro aveva avuto la brillante idea di entrare e non sapere più come uscire, e sono andati a portarlo in un luogo lontano dalla gente-.

-Tom! Dobbiamo andare anche noi! Ci servono i peli di lupo mannaro!-.

-Isabelle aspetta-.

-Dimmi Hodge-.

-Mostra una camera al tuo amico e vai a disfare le valigie, tuo padre mi ha avvisato che ti servivano i peli di lupo mannaro e quindi ho chiesto ai ragazzi di portartene un ciuffo-.

-Grazie Hodge! Sei sempre il migliore!-.

Isabelle mostrò una camera a Tom e poi si diresse nella sua e si sdraió sul letto solo dopo aver risposto nell'armadio tutti i suoi vestiti, cominciò a pensare a Draco ~Dio quanto mi manca, non so cosa darei per vederlo~.

Draco con un Legilimens sentí quello che aveva detto la ragazza e si tolse il mantello di dosso.

Un sorriso era comparso sul viso di lei: - Draco!-.

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Polvere d'oroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora