"Did I hurt you?" Eyeless Jack x reader pt.2

424 29 0
                                    

...È a circa qualche passo da me quando si ferma e fionda quel che rimane del mio gatto vicino al muro,spiaccicandolo e facendolo diventare tutt'uno con le pareti. -Ne sei proprio sicura?- mi sussurra all'orecchio con voce spaventosamente rauca, leccandomi una lacrima con la sua viscida lingua e lasciandomi sulla guancia qualcosa con una strana consistenza e un odore rivoltante. Lo tasto cautamente con una smorfia disgustata, cercando di capire quale orrore abbia appiccicato sul mio grazioso viso. Ripenso per un attimo alla domanda che mi ha fatto poco fa, incredula persino del fatto che sapesse parlare. Ha una voce tanto rauca da sembrare quasi metallica,e ogni volta che pronuncia la "s" si sente uno strano sibilo,forse dovuto alla lunga e viscida lingua che lo fa sembrare un serpente. Mentre inerme rimango a terra concentrandomi sul mio respiro pesante ed affannato lui si inginocchia accanto a me,sfila abilmente in coltellino dalla tasca del suo pantalone e inizia a farlo roteare agilmente tra le dita,per poi puntarmelo tra le scapole e far salire lentamente la lama fino alla gola. Io non reagisco,non credo che il mio corpo ne sia capace in questo momento, anche se il mio cuore inizia a battere ad un ritmo mai provato fino ad ora. Sento l'inconfondibile sensazione dell'adrenalina che mi scorre nelle vene,facendomi diventare un concentrato di energia allo stato puro. Presa da un impeto in un luccichio di mancata lucidità prendo il coltellino che stringeva lievemente tra le mani puntandoglielo al cuore, il tutto nel giro di una frazione di secondo...è incredibile come la paura trasformi le persone. -Sú...uccidimi- mi incita lui con tono amichevole, con una pacatezza ed una voce sorprendentemente tranquilla, come se mi stesse invitando a prendere un caffè insieme. -Cosa aspetti?- mi domanda con un sorriso che scommetto avrebbe sedotto molte ragazze,se solo non avesse quei canini aguzzi ed una lingua rivoltante. -Puoi farcela- mi sussurra poi, prendendomi delicatamente la mano e sfiorandone il dorso con il pollice mentre mi sistema il coltello tra le dita e lo spinge verso la sua cassa toracica. Credo che il mio viso non abbia mai avuto un espressione più confusa di questa, non capisco se è un modo per prendersi gioco di me o se davvero voglia essere ucciso. Scuoto la testa confusa e mormoro sillabe incerte,non voglio farlo però se non lo farò di me ne rimarrà solo qualche osso. "Non è una scelta egoistica,si tratta solo di istinto umano,non sei tu il problema" cerco di rassicurarmi, perché semmai decidessi di farlo fuori sono certa che la sua morte mi rimarrebbe sulla coscienza per il resto dei miei miseri giorni. -Fallo!SBRIGATI!- sbraita improvvisamente con il liquido nero che cola a dirotto dai suoi occhi ed una voce rauca e mostruosa,mentre spalanca le sue fauci agitando la lingua come se fosse una corda,è improvvisamente diventato una bestia ripugnante. Spaventata e spinta dal l'istinto di sopravvivenza affondo il coltello urlando straziata quando sento il rumore delle ossa fracassarsi e dei rivoli di sangue denso che ricoprono le mie mani tremolanti.  -Non..sono io il mostro...ma tu!- sospira con un sorriso beffardo mentre si accascia al suolo lasciando che l'eco del tonfo rimbombi nel mio cervello ormai ridotto in poltiglia. Inizio a disperarmi cercando di strapparmi capelli e guardandomi incredula le mani insanguinate,come se non le riconoscessi,non posso credere di aver fatto questo,non io! Sbatto con la schiena verso la porta e lentamente scivolo a terra per poi accovacciarmi e dondolare mentre guardo il cadavere che zampilla ancora sangue,lasciando che il buio mi inghiotta nella sua tranquillità mortale. Con lo sguardo fisso in un punto indefinito della stanza non mi accorgo che il cadavere sembra essersi volatilizzato in una nuvola densa e grigiastra,molto simile alla nebbia. Poi una voce sul lato sinistro mi fa sobbalzare di scatto,lanciando un urlo tanto acuto da aver probabilmente rotto tutti gli specchi di casa. Ma la cosa divertente è che sembra aver spaventato anche lui....si lui,non l'ho ucciso. O almeno credevo di averlo ucciso, ma a quanto pare ha la capacità di smaterializzarsi e comparire quando preferisce, ed immagino che ora vorrà anche vendicarsi...grandioso!Si avvicina al mio orecchio accovacciandosi accanto a me e gettandomi quella che suppongo sia un'occhiataccia offesa per la mia smorfia disgustata,peccato che sia sprovvisto di occhi.Sento il suo alito caldo ed umido fin troppo vicino, -Sei ancora sicura che sia io il mostro qui?- sussurra contraendo il suo volto in quello che teoricamente dovrebbe essere un sorriso,stomachevole. Lo vedo poi alzarsi distendendo tutta la sua figura,e iniziare a misurare il pavimento a grandi passi lenti e precisi mentre farfuglia qualcosa di incomprensibile. -Vedi...- inizia poi con voce stranamente chiara,ciò mi fa presupporre che quel tono rauco di prima era perfettamente voluto, -...non siamo poi così diversi- afferma mentre io scuoto la testa cercando di indietreggiare inutilmente visto che già sono con le spalle al muro,non posso far altro che continuare a spingere invano sperando in qualche miracolo che mi salvi. -Ed è inutile tentare di nasconderlo,mi hai infilato con fermezza un coltello tra le costole...mica male,(y/n)- continua imperterrito mentre le lacrime minacciano di rigare le mie guance ormai in fiamme. Vorrei tanto risponderlo,urlargli i peggiori insulti,ma le corde vocali sembrano fuori uso già da un po' e mi riesce difficile persino respirare -Tu...mi...hai...s..spaventato - tento di giustificare mentre mi stupisco del coraggio che sono riuscita ad acquistare emettendo qualche suono comprensibile.Poi mi solleva leggermente il mento con due dita,sfiorandomi delicatamente la guancia e asciugando le tracce di lacrime - L'istinto di sopravvivenza non è una scusa, nessuno avrebbe avuto il coraggio di fare una mossa tanto brutale...- dice sorridendomi mentre si indica la cassa toracica -...e con una tale precisione chirurgica- continua poi spostando il dito verso il suo cuore,dove ho affondato il coltello. Le dita che fino a poco fa erano sotto il mio mento adesso scendono verso la gola, fa per stringerle intorno al collo ma poi l'intento si trasforma in una lieve carezza,si avvicina a qualche centimetro dal mio viso e rimaniamo così per qualche istante che sembra durare un'eternità. Vorrei guardarlo negli occhi,riuscire a capire se è sincero,ma ogni volta che il mio sguardo cattura anche un minimo dettaglio del suo volto iniziano a farsi spazio forti conati di vomito. E prima che io possa pensare un altro qualsiasi commento sento una leggera pressione sulle mie labbra.

Continua nella 3º parte yay:)

Raccolta One-shots *^* Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora