"Quel maggiordomo,tentatore" Sebastian Michaelis x reader pt.3

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...da lontano però sento un familiare rumore ritmato,molto simile a quello degli zoccoli di un possente cavallo,seguito dal crepitio metallico di una lussuosa carrozza che si sta avvicinando. Sembra che non sia l'unica ad aver percepito quel rumore visto che il presunto colpevole che mi sta davanti scosta velocemente le pesanti tende di velluto rosso per poter scorgere la situazione dalla finestra. -Dannazione!- mormora tra i denti,lanciando molte delle imprecazioni più colorite che abbia mai sentito. Velocemente prende una tanica e getta un liquido viscoso intorno alla carrozza e intorno a me,circondandomi con qualcosa di altamente infiammabile. -Au revoir- sussurra con un cenno del cappello mentre lascia cadere il candelabro per terra,ed in un attimo avverto l'asfissiante calore intimorire la mia pelle. Cerco di fare forza sulle gambe e cadere in modo da rompere la sedia ma gracile come sono non riuscirei a spostare neppure una mosca. Sento l'adrenalina scorrere nelle vene e entrare in contrasto con la sensazione di panico che mi paralizza e rende impossibile anche prendere un'ultima boccata d'aria prima che sia sostituita da un fitto fumo cancerogeno. Scossa dai colpi di tosse che sembrano far fuoriuscire anche i polmoni non mi accorgo delle fiamme che mi hanno ormai raggiunto. E proprio mentre sto per esalare l'ultimo respiro ho la sensazione di qualcosa color nero pece che mi copre gli occhi e mi avvolge delicatamente...è forse questa la piacevole sensazione della morte? In un batter d'occhio avverto un drastico cambiamento di temperatura e due voci poco distanti di un fanciullo e un adulto,che discutono riguardo qualcosa correlato a quest'evento. All'improvviso avverto una luce accecante,e solo dopo poco realizzo che ero seduta e avvolta in una giacca che adesso mi è stata brutalmente strappata via. -Dimmi tutto quello che sai riguardo quest'uomo- mi chiede risoluto un gracile ragazzino con una benda all'occhio e l'accento tipico della più alta nobiltà inglese. -Hai una faccia familiare- rispondo io con un sorriso ebete,se c'è una cosa che ho imparato nel tempo è che confessare i segreti è il modo migliore per mettersi nei guai,e proprio adesso è l'ultima cosa che voglio. -Rispondimi- mi ordina in preda all'ira,prendendomi per il colletto della camicia,ha proprio lo sguardo di quei mocciosi viziati che vogliono tutto e subito,ed è proprio per questo che mi rifiuto di rispondere. -Padroncino,non è certamente questo il modo di chiedere qualcosa ad una signora...lasci fare a me- sospira con voce straordinariamente profonda il maggiordomo che si trovava alle spalle del ragazzino,calcando in particolar modo sulle ultime parole. Avverto sin da subito una strana sensazione nel guardarlo, è aggraziato ma possente nel mantenere un tono autoritario senza sforzo, avvolto nel suo completo nero come un affascinante corvo del malaugurio, ha proprio le sembianze...di un diavolo. Non ho mai creduto nei colpi di fulmine,ne tantomeno nell'amore in generale,ma i morbidi capelli corvini che assecondano i suoi movimenti e gli occhi che sembrano assumere lo stesso colore del sangue coagulato,hanno piacevolmente rapito la mia attenzione, rendendomi dipendente dalle sue attenzioni. -Vede signorino,alle donne piacciono i modi gentili- mi sussurra all'orecchio mentre mi scosta una ciocca di capelli e la sistema delicatamente di lato. Poi si interrompe,compiacendosi del mio sguardo interdetto dalla dipendenza del suo fatale tocco. Tutto sembra procedere stranamente al rallentatore,ogni sua azione mi comporta una sensazione diversa e man mano più forte. Si sfila lentamente un guanto con i denti,scoprendo così uno strano simbolo inciso sul dorso della sua candida mano,che sfioro con un velo di ammirazione. C'è fin troppa complicità e solo per un attimo mi accorgo del moccioso irritante di prima,stavolta con gli occhi strabuzzati,incredulo della situazione. -Sebastian!Il segno del contratto!Ti ordin...- sta per urlare il ragazzino quando Sebastian lo zittisce -Padroncino,non è convenevole per una persona della sua età osservare scene simili, potrebbero urtare la sua sensibilità...non crede?- dice con un ghigno di sfida il maggiordomo, arrivando quasi a stringere uno dei miei seni e scatenando nel basso ventre una sensazione impellente di accelerare il tutto e arrivare al culmine della passione. Come risposta,il padroncino di Sebastian si limita ad una smorfia disgustata per poi andarsene a passo svelto borbottando qualcosa di contrariato sottovoce. -Dunque...- riprende Sebastian prendendomi per i fianchi -è in possesso di qualche informazione che potrebbe rivelarsi utile?- mi chiede con un tono del tutto estraneo alla situazione,visto che in un batter d'occhio mi ritrovo a cavalcioni su di lui,mentre con nonchalance scopre lentamente la pelle nuda delle mie gambe,in pochi secondi si è creata un'atmosfera intima dove esistiamo solo io e lui. -Ehm...non credo- rispondo io quasi in iper ventilazione,mentre sento le mie guance arrossire sempre di più,quasi diventare lo stesso colore delle fiamme che mi avvolgevano fino a poco fa. -Ne sei sicura?- sospira sottovoce sulla mia pelle,in un'unico respiro fatidico prima di avvicinare le sue labbra alle mie. Nulla di passionale,solo puro contatto,si concede in piccole dosi...così da creare dipendenza. Poi mi sfiora gli zigomi con sguardo interrogativo,come se si aspettasse una risposta. Sono quasi tentata di non rispondere così da prolungare questa piacevole sensazione,dunque farò il suo stesso gioco per impedire che tutto finisca troppo presto. Dirò tutto quello che so,ma a piccole dosi,così in altrettante piccole dosi lui ricambierà con le sue pillole di lussuria,strepito al solo pensiero e non posso fare a meno di farmi scappare un gridolino di gioia,che fa comparire sul suo viso allungato un sorriso impercettibile. Si avvicina alla mia guancia e inizia a mordere leggermente la pelle,mentre abilmente sbottona appena la camicia,ed è strano che i i movimenti siano così fluidi e precisi,come se sbottonasse camice ogni giorno. Mi sfiora i capelli i capelli sussurrando -Allora?-facendolo diventare tutt'uno con il suo respiro,e per la prima volta lo guardo davvero negli occhi,e inizia a farsi spazio il timore...quegli occhi color mogano adesso sono tramutati in un rosso sangue vivo,che di certo non gli conferiscono un'aria rassicurante. -Entrambe siamo impazienti di ottenere qualcosa...non è così,(y/n)?- scandisce con un tono molto più profondo del solito,mentre le sue mani si spostano sul mio sedere,talvolta stringendolo come se avesse il timore che potessi scappare via. -N..non so come si chiamasse- sussurro continuando involontariamente a strusciarmi su di lui. -Davvero?Ne sei certa?- mi chiede lui mentre sposta le sue mani esperte in mezzo alle mie gambe con una leggera pressione,facendomi scappare un gemito...

Continua nella parte 4!

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