"Sweeter than sugar" Min Yoongi x reader pt.1

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~Lo sguardo perso nel vuoto,la postura rigida accentuata dalla mia corporatura minuta,la fotocamera che penzola dalle mie mani e gli occhi lucidi completamente sbarrati,persi nel vuoto. Chiunque mi vedesse in quel momento non esiterebbe a pensare che sia sull'orlo di un suicidio,d'altronde la stazione non mi sembra il posto migliore per deprimersi. C'erano pochissime persone in quella fermata,qualche anziana signora che attendeva impaziente e alcune persone perennemente di fretta,solo io sembravo estraniata dal mondo...come
se non facessi parte di questa realtà. Mi sporsi inclinandomi leggermente avanti e indietro sul limite del marciapiede,lasciando che gli spostamenti d'aria dei treni in arrivo mi facciano barcollare un po',scompigliandomi i capelli. Tutto sembrava avere un proprio posto nel mondo,e in quel momento il mio posto era lí...ad osservare il tramonto rosso sangue che tingeva qualsiasi cosa di ombre calde e rilassanti. Lentamente presi la fotocamera e lasciai che il rumore dell'obiettivo che mette a fuoco durante lo scatto, irrompesse in questo angosciante silenzio. Osservai la fotografia e mi ci persi dentro, ho sempre pensato che le foto avessero qualcosa di magico...di divino,che riesce ad intrappolare l'essenza di un qualsiasi soggetto in una sola immagine. Infine tornai a casa soddisfatta dello scatto,con un flebile sorriso dipinto in volto...come se finalmente avessi dato un senso a quella giornata. Arrivai a destinazione velocemente,con i passi dettati dal ritmo incalzante della musica delle cuffiette. Aprii la porta d'ingresso e ci trovai mia madre che esprime tutta la sua disapprovazione con un'espressione corrucciata. -Devi smetterla di perdere tempo dietro queste fotografie!Non ti porteranno a nulla!- disse aumentando gradualmente il tono della voce,cercando di non sprizzare rabbia da tutti i pori...e fallendo miseramente,"il fatto che sia tornata a notte fonda e senza preavviso non é un motivo per arrabbiarsi" rassicurai a me stessa. -Il tempo è relativo,lo diceva Einstein- risposi io annoiata,con tono monocorde e lo sguardo altrove. Aveva iniziato a parlare a ruota libera, intenta a farmi discorsi senza capo né coda,su quanto fosse meglio per me impegnarmi nello studio mentre era inconsapevole che in quel momento le voci mi giungevano ovattate,come un irritante ronzio...la mia attenzione era palesemente altrove. Osservavo tutto nei minimi particolari,come se lo analizzassi,e non mi resi conto del sontuoso spettatore che si è aggiunto silenziosamente alla conversazione: il nostro gatto...ovvero l'unico essere che stimo davvero in questa famiglia. Mi osservava con il suo sguardo penetrante color giallo ambrato,mi stava scrutando minuziosamente per attirare in maniera silenziosa la mia attenzione ,stava posando per me. Assume una postura sinuosa e reale,come se si aspettasse che io immortali la sua bellezza...e ovviamente non esitai a fotografarlo,non mi sarei persa questo scatto per nulla al mondo. Con ciò segnai la mia condanna visto che mia madre che prima cercava di controllarsi adesso era su tutte le furie. -DANNAZIONE,MI STAI ASCOLTANDO?!?- urló mantenendomi un polso. Io annuii timidamente ma prima che potessi proferire parola mi strappa la fotocamera di mano,sventolandomela davanti agli occhi. -Questa...la vedi questa?Non la rivedrai più!- affermó beffarda mentre io tentavo disperatamente di recuperarla, come se racchiusa li dentro ci fosse la mia intera esistenza...ed effettivamente era così.Poi alzó il braccio e solo mentre la fotocamera era a mezz'aria realizzai davvero cosa stava succedendo.In una frazione di secondo tutto ciò che rimaneva del mio strumento magico fu un ammasso di viscere metalliche. Fortunatamente scavando nel mucchietto di circuiti riuscii a salvare la scheda SD,che mi permise di recuperare tutti gli scatti fatti sino ad ora. Salii al piano superiore cercando di mantenere la stessa espressione insolente di prima,tentando di risultare convincente e fargli notare che la cosa non mi ha intimorito minimamente,da brava orgogliosa che sono. Poi mi gettai distrutta sul letto e presi il mio portatile,volevo trovare il modo di far apprezzare i miei scatti all'intero popolo di internet.~

...ripensare a come tutto ebbe inizio mette i brividi. Ero scettica come non mai e se non avessi colto l'attimo certamente non sarei qui,in un lussuoso taxi bianco,pronta per il mio primo giorno di lavoro.

~"Continuai a navigare dovunque,quando trovai l'annuncio di un concorso che mi aveva attirato particolarmente. "Will you become Bangtan Boys's next photographer?" recitava un'enorme scritta che si trovava nella home del sito. Lessi velocemente il regolamento e pubblicai lo scatto più bello che abbia mai fatto.-Tentar non nuoce- sussurrai a me stessa,cercando di incoraggiarmi da sola,mentre premevo il tasto 'invio'. D'altronde se non ci avessi mai provato me ne sarei pentita di certo,ma quando ebbi  già inviato tutto mi resi conto di non avere alcuna possibilità in confronto agli altri partecipanti.~

rievoco in mente tutto ciò che mi sta portando alla realizzazione dei miei sogni,mentre tutti i flashback risalgono a galla, facendomi stupire di come i ricordi fossero tanto dettagliati,sembra quasi che sia successo ieri. ~

-Una mail?...ancora spam- sbuffai premendo senza esitazione 'cancella tutto' ,quando l'occhio cadde distratto su una notifica in particolare...la notifica che sarà la mia fortuna.
-Congratulations...you're the next BTS's photographer!We hope that all the ARMYs will love your photos- leggo con un inglese molto stentato,il che mi fa pensare che riprendere il corso di lingue non sia una pessima idea. Mi basta afferrare i concetti principali per gioire estasiata e saltellare in giro per la camera colpita da una scarica di improvvisa energia. -Sono stata scelta!- esclamo saltando sul letto fantasticando già su cosa mettere in valigia per partire. Ero così entusiasta per la vittoria che non mi sono nemmeno preoccupata di vedere dove dovrò dirigermi. -Tutto sarà a carico della società....bla,bla,bla....possibile che le informazioni importanti tentano di nasconderle il più possibile?- mi lamento mentre rileggo per l'ennesima volta la mail. -Ah!Ecco!- esclamo sorridente,ma quando poi realizzo dove dovrò andare il sorriso mi muore in volto. -...Corea- sussurro impercettibilmente,quasi come se non lo volessi far sapere a nessuno. Ho fatto il passo più grande della gamba e mi sono catapultata da sola in una situazione più grande di me. Come farò ad orientarmi?A parlare con qualcuno?Io non so niente della lingua tantomeno della cultura coreana! Sbuffo gettandomi con la testa all'indietro sul letto, -la cultura è l'ultimo dei miei problemi,ora l'unica cosa che importa è...come dirlo a mia madre- dico con tono preoccupato stropicciandomi gli occhi.~

...fortunatamente mia madre reagì meglio del previsto e dopo qualche giorno di lamentele acconsentí,seppur con un velo di disapprovazione. Non mi sarei mai aspettata che mi mandasse in Corea, eppure ha stranamente accettato. Beh meglio così,non mi sarei persa un'occasione del genere per un suo capriccio. Con i passaporti e il check-in me la sono cavata abbastanza bene,nonostante io sia un'imbranata di prima categoria...a volte mi stupisco di me stessa. Il tragitto in aereo sembra esser durato secoli,mentre la frenesia di Seul ha fatto in modo che appena scesa dall'aeroporto non ci sia stato un attimo di pace per me,infatti credo di essermi addormentata per un po' nel taxi. Ma ora sono qui,davanti alla sede della Big Hit Entarteinment, mentre stringo tra le mani sudaticce tutta l'attrezzatura di cui ho bisogno per scattare foto più professionali possibile. In due settimane,nonostante il mio impegno nello studiare la lingua ho imparato a stento 'annyeong haseyo'...spero vivamente che parlino inglese perché altrimenti non ne usciremo più. Imbarazzata cerco di aprire la portiera del taxi,tento persino di forzare  l'apertura ma l'unica cosa che riesco a fare è beccarmi un'occhiataccia furiosa dell'autista,che alzando gli occhi al cielo preme un pulsante accanto alla radio e fa aprire automaticamente la portiera...non avevo la minima idea che in Corea i taxi fossero così. -Non c'è bisogno di scaldarsi tanto eh- mormoro tra i denti mentre mi appresto a prendere tutta l'attrezzatura. Scendo dall'auto barcollando per il peso dei borsoni e mi appoggio esausta al vetro della porta d'ingresso dell'enorme sede discografica. All'improvviso sento un vuoto dietro di me e senza avere il tempo di realizzare cosa sia successo mi ritrovo con il sedere a terra e un obiettivo che è sfuggito dalla borsa rotolandomi affianco. In questo momento non so se scaricare tutto il mio odio contro l'apertura automatica del taxi o le porte scorrevoli improvvise. Sta andando tutto nel peggiore dei modi e sono già stanca della Corea!...

(Spero che l'intervallarsi dei flashback non sia troppo confuso. È una specie di esperimento quindi se non è ben riuscito non esitate a comunicarmelo😉)

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