"Possiamo vederci? Mi devi delle spiegazioni." Mi scrive Sofia in un messaggio.
"Ti dirò tutto quello che c'è da sapere. Alle 15.00 in caffetteria?" Rispondo.
"Perfetto, a dopo."<<scusa il ritardo, stavo finendo i compiti. Allora?>> dice mentre si siede di fronte a me.
<<ciao anche a te.>>
<<non fare lo strafottente!>> dice e decido di ignorarla.
<<Mi dispiace per come mi sono comportato con Lucia al Blue's ma in un modo o nell'altro avrebbe dovuto saperlo.>> bevo un sorso del mio caffè e proseguo.
<< prima che morisse mia sorella ero una persona completamente diversa da quella che sono ora. Dopo il funerale sono stato via da casa per alcuni giorni. Avevo bisogno di schiarirmi le idee, di stare lontano da mia madre e Marco mi ospitò a casa sua, così cominciai a fumare e a bere perché ero convinto che mi sarei sentito meglio.
Mi sbagliavo, non era abbastanza e..>>
<<oddio Mike! Hai incominciato a drogarti?>> é sconvolta.
<<mi vergogno a dirlo, ma si. L'ho fatto. Marco mi ha fornito tutto quello di cui avevo bisogno per più di un anno ed io gli devo ancora tutti i soldi.
Il problema é non gli ho e non ho idea di come uscire da questa situazione.
Mi dispiace di non essere come avresti voluto.. sono terribile.>>
<<non sei poi così terribile. Insomma, ci sei quasi, ma non mi importa. A me vai bene così ..>>
mi sorride dolcemente e ricambio.
<<so che non ti fidi di me e forse starai pensando che tutto quello che ti sto raccontando é una bugia, ma devi credermi. Ho bisogno che tu lo faccia.>>
<<tu dovresti darmi modo.>> abbassa lo sguardo.
<<andiamo a fare una passeggiata?>> domando e lei annuisce.<<dopo che é morta Giulia mio padre ci ha lasciati. Ha detto che non riusciva a sopportare tutta quella situazione, si é trasferito a Londra e si é risposato. É andato via senza salutarmi, ha lasciato mia madre da sola, a badare alla nostra casa, a vedersela con me mentre mi drogavo e portavo tutte le ragazze che incontravo a casa. Quanto lo odio..>>
<<ti capisco sai? Poco dopo che mia madre é morta, mio padre si è sposato con Anna e ci siamo trasferiti qui.
Mia madre lo amava tanto e lui ha lasciato che un'altra donna prendesse il suo posto. Voi ragazzi siete così.. odiosi. Non so come facciate a cambiare ragazza da un giorno all'altro, come non riusciate a non innamorarvi davvero. Ci trattate come dei giocattoli, ci sfruttate per fare i vostri comodi.>>
<<so cosa pensi al riguardo. Sono veramente interessato a te, voglio che tu lo capisca.>> le prendo il viso tra le mani e la bacio.
<<devo andare a trovare mio padre in ospedale, ci vediamo domani.>> mi bacia di nuovo.
<<ci vediamo.>> dico mentre si allontana.<<Mike!>> un ragazzo urla alle mie spalle, riconosco la voce.
<<Marco. Che cosa vuoi?>> rispondo seccato.
<<Dammi i soldi o la tua bella ragazza ne pagherà le conseguenze.>> dice a pugni stretti.
<<non ti avvicinerai mai a lei.>>
<< mi stai sottovalutando?>> fa una risata e continua.
<<ti ho già dato fin troppo tempo, entro la fine di questa settimana voglio i soldi che mi devi.>> non aggiunge altro ed io annuisco.
Sono veramente nei guai, non riuscirò mai a trovare tutto quel denaro..<<Ti vuoi alzare? Mamma dice che é tardi!>> dice Simona mentre saltella sul mio letto.
<<scendi immediatamente, potresti cadere e farti male.>> dico sbadigliando.
<<ma io voglio giocare..>> mi fa il labbruccio.
<<ti prometto che appena tornerò da scuola giocherò con te, ora vai di sotto.>> prende la sua bambolina e scende le scale.
Mi sciacquo velocemente il viso e lavo i denti. Indosso una maglietta bianca, dei jeans neri strappati, le mie bellissime huarache nere e mi reco in cucina per fare colazione.
<< ieri pomeriggio mi ha telefonato il tuo professore di matematica, hai intenzione di continuare a non studiare?>>
<< ho intenzione di lasciare la scuola, in realtà. Mi sono stancato, sai benissimo che non mi applicherò mai. Non ne ho la minima voglia..>>
<<dovresti farlo invece! Mi sono stancata di pagarti le lezioni private, ti consiglio di cercarti un lavoro. Non riesco più ad andare avanti in questo modo!>>
<<ogni giorno la stessa storia. É tardi, devo andare.>> sbuffo prendendo lo zaino.
So perfettamente che mia madre ha ragione. Se mio padre non ci avesse lasciati non avremo alcun problema. É tutta colpa sua.Sto finendo di fumare quando vedo Sofia passarmi davanti.
É così bella e riconoscerei ovunque il suo profumo di caramello.
<<ehi.>> urlo alle sue spalle e si volta.
<<ciao.>> sorride.
<< allora oggi pomeriggio hai da fare?>> le domando buttando la sigaretta a terra.
<< no. Ci facciamo un giro?>> mi chiede mentre si guarda in torno e poi posa di nuovo gli occhi su di me.
<< va bene. Alle 15.30 a casa mia.>> le do un bacio sulla guancia facendo arrossire.
<<sta lontano, qualcuno potrebbe vederci!>> sussurra fulminandomi con lo sguardo.
<< gli altri sono tutti in classe.>>
<<a quanto pare no.. Buongiorno!!>> mi volto e vedo Marta avvicinarsi con aria interrogativa.
<< voi due..>> dice indicandoci.
<< siamo solamente amici! Ma cosa vai a pensare.. piuttosto andiamo in classe.>> fa velocemente Sofia prendendo Marta per il braccio.
<<Mike!>> urla Lucia alle mie spalle.
<<Che cosa c'è?>> sbuffo.
<< non ci credo che é tutto finto tra noi.. io ci tengo a te e so che anche per te é lo stesso. Non voglio perderti di nuovo..>> non le faccio finire la frase.
<<Lucia, mi hai già perso. Ti ho lasciato perché non ti amavo, non ti ho mai amata. Ti ho usata, vuoi capirlo? Rassegnati.>> faccio per girarmi ma mi afferra la mano per farmi voltare.
<<il fatto é che non hai mai amato nessuna. Non ne sei capace.. sei solo un bastardo!>> urla.
<<ti sbagli! Amo Sofia, non te, ne nessun'altra.>>
<<cosa stai dicendo..? Sofia?>>
Oddio.. non dovevo dirlo. Sono uno stupido!
<< mi dispiace, devo andare.>> entro in classe lasciandola senza parole.

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Innamorarsi? Mai.
RomanceSofia é una ragazza attraente, estroversa e sicura di se. A 17 anni, in un'incidente d'auto viene a mancare sua madre ed il padre si risposa; Sofia lo odia, come ha potuto dimenticare la donna che é sempre stata al suo fianco e per giunta costringer...