Parte 12 Fra loro la poesia e Lei non volle fossero amanti.

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- Uova rotte nel bicchiere, mi prendo il solito al bar. Quando è freddo ci aggiungo della China calda. Di solito accade quando esco dal lavoro e non mi va di rientrare a casa. Ad accarezzare il gatto. La mattina lascio la porta della piccola veranda sul balcone aperta così può uscire quando vuole e può entrare chiunque e io non mi devo preoccupare. Tanto non ho nulla.

Quel venerdì era sconsolato il povero Signor K e continuava:

- L'intruglio lo bevo quando so che sono stanco, non mi va di fare spesa e so che passerò la serata da solo. L'estate sta finendo, gli impicci del lavoro terminati e anche i pochi spicci conservati. Attendo se viene la premiazione con lo scatto di carriera e altrimenti me ne vado a fanculo da qualche parte, come tutti gli altri: in vacanza finalmente! Mio padre mi disse, che di queste cose se ne intende: "non farti mai vedere debole da una donna". Ecco. Nella vita ho fatto sempre esattamente il contrario. E l'ennesima l'ho persa. Poi vatti a fidare delle donne. Già io sono uno che gli ci occorrono anni prima di sciogliersi, figurati la prossima. Anyway, andiamo avanti... Ad un'altra ragazza, francese, molto carina, qualche anno fa dissi; quando mi chiese il contatto e poco prima lei non aveva mostrato il minimo cedimento alla confessione che gli feci del fatto che mi sarebbe mancata andandosene: 

- ma perché, che ci dobbiamo dire tanto?

Fatto sta che K alla fine gli lasciò il numero, come voleva lei ma dopo un anno interruppe il contatto. Annegato di malinconia non gli sembrava corretto. Visto il fidanzamento. Pensa che fesso, per quell'altra che ha perso!

Alla ragazza francese in questione gli disse che era troppo immaturo per reggere un'amicizia, che per lui non lo era e non gli sembrava giusto continuare ad alimentare quel fuoco, dove si rimane intrappolati come ad una tela di ragno incandescente. Poi aggiunse che in tre anni sperava nella maturità giungere ed essere in grado di gestire la situazione.

Non ce ne fu bisogno. La lezione del mondo: niente è perduto e tutto si ritrova. A lui invece piace costruire, soprattutto dalle macerie. E c'è abituato. Un chiacchierata con le amiche, un cambio di pettinatura et voilà. Tutto quello che è stato è perso per sempre. La volatilità dei rapporti: si fa tanto presto a dire "ti amo", quanto a voltarsi dall'altra parte. E quell'altra persona che prima era tutto per te, dopo, è meno di niente.

Fatto sta che giustamente richiama Priscilla, la francese, quando l'altra lo lascia, esordendo con la verità: era pronta a riallacciare i rapporti pur sapendo del suo interesse non come amico, ma come estimatore estatico di bellezza? Sì!

Il Signor K sapeva cinicamente, non con sicurezza, che quel si era legato all'avere una base d'appoggio vicino Roma, lei che a Roma ci passava spesso. Sì! Forse condividono qualcosa. Ma lui coltiva il cinismo misto al gioco, lei non lo so. Passano due mesi e lei deve fare tappa a Roma, è diretta in Puglia dalla Francia e chiede a K se la possa ospitare. Da parte sua inizia il sogno.

- Come posso pensare di stare con te, se non riesco a stare da solo? 

Gli chiede.

- Ma io non te l'ho chiesto! 

Risponde.

- Sì lo so. Era, così, per dire... Quando sei nata? che devo mappare la tua mappa celeste?

- Perché?

- Devo vedere se siamo compatibili. 

....risata!

...risata!

- Venere in Capricorno e Marte in Scorpione, cara la mia Lei. Non ti vorrei dire niente, ma la cosa è seria. Secondo me... se io trovassi un lavoro più qualificato, incominciassi a smettere di giocare e mostrassi un po' più di sicurezza... non so... mi sto emozionando!

Anche su questa cosa dell'emozioni il Signor K ci deve andare piano e lavorare. Non è possibile che ogni minimo scotimento del cuore gli ribolle il sangue, gli sale un groppo in gola e non riesce più ne a parlare e tanto meno a ragionare.

Lei verrà e quando verrà K gli chiederà se sarebbe possibile dormire insieme. Lei gli risponderà no! Che le sembrava di essere stata chiara sul fatto.

- Ma senza penetrazione, senza sesso, da amici, fratelli, ci abbracciamo e basta. Che cosa può succedere di così orribile? Le ribatterà...

- No, non è questo.

E si metteranno giù e K dice gli annuserà, alzandole il braccio, l'ascella. Lei la scosterà sorpresa, perché è un gesto inconsueto e strano, quanto desueto l'accettare la conoscenza del nuovo, ma K non gliela farà ritrarre, è importante, dolcemente le dirà che quella parte incava in quel momento potrebbe essere fondamentale per conoscersi, tutto parte dall'odore nel sesso.

Come lo sarà il punto tra l'orecchio e la nuca, quella parte di collo scoperta, quando gli avrà scostato, delicatamente, la cascata di capelli sparsi, parte sul cuscino e parte sul seno, sarà passato ad annusarle quella. Quella parte è buonissima delle donne, da morirci. Poi ne esiste un'altra e K sempre le chiederà se può annusare: quella tra la parte finale, a lato, del naso, la narice esterna, e la guancia, una piccola insenatura.

Poi farà lo stesso, anche se avrà ricevuto una fila di niet, con il fuoco che a quel punto vorrebbe accarezzare, la domanda a mezza voce e calda verterà sull'annusarle l'interno del ginocchio, non dietro, nell'asso cavo, ma a lato, perché da li poi puoi risalire e partire ad annusare i dintorni dell'interno coscia, sempre chiedendo con un piccolo cenno del viso il permesso, a K piacerebbe prima però di salire, scendere, arrivare fino all'astragalo e al malleolo laterale della caviglia, poi risalire su e annusarla e fermarsi.

Sarà bagnata a quel punto, se a quei piccoli cedimenti avrà acconsentito, ma prima di darle piacere le chiederà se sarebbe possibile annusarle l'altra di gamba, questa volta la superficie dell'intera coscia, con una sniffata più veloce, dall'epidermide ampia e vellutata, non tralasciando i piedi arriverebbe senza fretta, perché in queste cose K non ha fretta, finalmente passare la sua barba ispida e nera su quella parte anatomica femminile dai peli suoi soffici. Appoggiata la guancia sul cuscino, una mano sotto e l'altra lasciarla condotta nel piacere, rimanere nel frattempo, ammirarla.

A quel punto la sua personalissima modesta poesia, con quell'inchiostro pregiato, si sarebbe compiuta e, a suo parere, potrebbero entrambi ritenersi soddisfatti e risparmiarsi il rompere della promessa iniziale, dormire come non mai; senza penetrazione, che a quel punto, mi pare ovvio, sarebbe sopravvalutata.

- Mi piacerebbe dedicare del tempo ad ogni cosa. Per mettere ogni parte del corpo ed ogni esperienza ragionata, sensoriale o del dialogo intrapreso nel giusto tempio ad un Noi dedicato, ma lei non volle.

L'esperienza di un io ondivago, che va percorrendo l'estetica sensoriale di un'altra esistenza, come l'incontro di carta e penna, epidermide e alito, alato l'incontro, è chiaro che il piacere diviene scomponibile in un diaframma di luce diamantina. 

Dal sogno che ha raccontato il Signor K s'evince il suo quasi completo disinteresse all'insieme, se non come preghiera ad un infinito, almeno per l'esperienza della conoscenza del particolare, dove consacrare l'eterno. 

Come si fa ad essere gelosi della poesia? Lei è estatica ed ha vita autonoma. 

Le storie del Signor KDove le storie prendono vita. Scoprilo ora