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*Sentire la canzone ispirata al momento della discoteca durante la lettura*

Mi immersi nella folla. Era notte fonda,forse mezzanotte. Non era importante per me qual era il giusto orario per tornare di casa. È questo che fanno gli adolescenti vero?

Mi schiacciai in mezzo a tutte quelle persone che non facevano altro che farmi cadere in basso. La musica era a palla e decisi che per allargare la matassa di gente era sufficiente ballare e scatenarsi.

Vidi tutto più nitido e scuro,e vidi da lontano che dei ragazzi mi fissavano e ridevano di me,uno aveva il volto che mi era familiare e gli altri erano irriconoscibili.

Continuai a movimentarmi seguendo il ritmo della canzone che forse da quel che avevo capito si chiama "Dark in my imagination". C'era veramente dell'oscurità nella mia immaginazione? Forse. Non pensavo più a niente. Ai miei problemi. Alla mia vita familiare. Ero lí e volevo esprimere tutta me stessa,perciò a ballarmi e scuotevo la mia testolina da "Alien".

Le luci si accesero e si spensero a suon di musica e io saltellai e mi spaventai quando non riuscii a vedere nessuno. Quando improvvisamente si riaccesero potevo di nuovo saltellare come una pazza.

Secondo me non era interessante capire i pregiudizi degli altri,volevo scatenarmi,essere libera come un uccello che vola libero nel cielo azzurro confuso con l'oceano Atlantico.

Mi scatenai e sudai per ben mezz'ora? Ad un certo punto non mi importava di più la canzone,ma la rabbia,l'irrefrenabile voglia di sfogarmi.

Udii le loro risate. Ero ridicola fino a un certo punto? Mi dirigevo verso di loro e la mia visione delle cose di fece più chiara: era Cameron Dallas e dei suoi amici che non avevo visto prima.

Loro frequentano questo bar,riflettei. Avevo lo sguardo di un cane rabbioso,avrei voluto prendere a pugni a Cameron per non avermi amato. Avrei voluto maledirlo.

Ero quasi per pronunciare una parola quando un ragazzo si fece davanti a me e intravidi i suoi occhi. Erano bellissimi,alla luce del neon. Posai le mie mani sulle sue spalle e vidi la sua incredibile bocca sottile con qualche piccola carnosità. Era decisamente bello.

-Che ci fai qui?- cercò di riportarmi alla realtà,ma io non ci riuscivo,mi avvicinai sempre di più a lui.

-Tu non sai quanto...- mi avvicinai alla sua bocca e crollai sulla sua spalla perdendo l'equilibrio. Cercò di sorreggermi ma tutte le mie forze si erano indebolite.

-Josephine!! Josephine!- prese il mio viso e mi scuoteva. Non mi piaceva essere scossa,riportarmi alla realtà non era interessante per me.

-Sono qui..- sussurrai e lui avvicinò il suo orecchio sempre di più alla mia bocca per udire le mie parole.

-Si lo so Josephine e non dovresti.-

-Ma vaffanculo! Chi ti credi di essere Shawn! Intervieni sempre nei momenti in cui non devi! Lasciami stare ,cazzo!- mi lamentai contro di lui,mentre mi teneva ancora stretta a sè e cercai di liberarmi.

-No,ora ce ne andiamo. Sei ubriaca.- si affiancò a me tenendo una mano sulla mia schiena e l'altra teneva una spalla. Quel gesto mi diede la sensazione di essere confortata.

Ci allontanammo,salutai l'uomo con cui avevo vomitato l'anima e fummo fuori dal "Maddie's"

-Dove abiti?- mi chiese guardandomi.

-Percorri quella strada e ci troveremo di fronte a casa.- le indicai,ancora ubriaca, il viale con una curva rotonda designata dai muri di pietre.

Ero stanca,però mi sentii salvata,soprattutto da lui che continuava a salvarmi da alcune situazioni.
Alcuni minuto chiudevo gli occhi e mi accasciai a terra,ma fece di tutto per trattenermi e mi sentii lusingata,in debito con Shawn.

Intravidi il cancello della mia casa e lui mi accompagnò.

-C'e qualcuno a casa?- mi chiese.

-I miei lavorano tardi e tornano dopo mezzanotte,quindi è meglio che ti affretti a scappare.- lo indicai con un dito sul suo petto e mi accorsi che era duro e possente.

Mi sollevò con un braccio e spalancò la porta. Arrivammo dritto verso le scale e poi sentii il soffice calore delle lenzuola ricoperte su di me. E sentii qualcosa appiccicarsi momentaneamente sulla mia guancia: un bacio. Shawn mi aveva dato un bacio sulla guancia e finii per cadere nel sonno profondo,dimenticando la musica e le lamentele. Ero in pace con me stessa.

To be continued...

Bad Reputation » Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora