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Bambina. Ero una bambina veramente capricciosa,un incrocio tra una principessina viziata e un dolce angioletto. Non giocavo mai con gli altri bambini,perchè avevo paura di loro. Una volta supera questa paura non potevo più tornare indietro,era già la mia conquista. Imparai a socializzare con una bambina Stephanie ed era simpaticissima e molto graziosa.

Stephanie apparteneva a una famiglia di nobili origini e ricevette la miglior educazione presso alcuni asili prima di giungere a questo. Sua madre Chloe era ebrea e diciamo che la sua fede si fondava sull'ebraismo,ereditandolo a sua figlia. Suo padre Dev era pakistano. Non capii come il loro legame fosse così unitario e solido. Lei era l'unica che possedeva un bel sorriso largo a trentadue denti,mentre i suoi erano severi e taciturni,come due poliziotti fieri della loro posizione sociale.

Legai molto con lei,finchè non arrivò il tragico momento in cui dovette partire per Amsterdam e la persi per sempre.

Latte,biscotti e caffè per mia madre per affrontare una giornata noiosa e abitudinaria. La routine seguiva le diverse tappe e in pochi minuti,grazie all'autobus arrivai a scuola.

Shawn non era in classe con me e fu un sollievo,ricordai solamente che lui mi aveva accompagnato a casa e lasciato da sola a dormire mentre ero ubriaca pazza.

Sarebbe imbarazzante incrociare il suo sguardo e inoltrare nei suoi occhi l'immagine di me ubriaca e addormentata.

Cercai di impegnarmi al compito di italiano, e l'argomento era raccontare una dei nostri viaggi scolastici preferiti. Il primo viaggio che intrapresi con la mia era stato a Londra e decisi di raccontarla.

Per due ore non smisi di scrivere,ero così in preda allo sfogo che non riuscii a controllarmi. Scrivere era parte della mia vita,era una mia necessità che non dovevo far altro che soddisfarla. Ero molto brava nel lessico e conoscevo i sinonimi e i contrati,imparavo facilmente a memoria e non me li dimenticavo mai.

Aspettai il risultato del mio testo,nonostante dovessero trascorrere almeno dieci giorni per riceverlo. Consegnai i due fogli,la parte brutta in cui era possibile scarabocchiare gli errori grammaticali e la parte bella dove era necessario assumere la massima attenzione ai particolari importanti.

Le altre ore furono seguite in modo ordinario,senza scrivere gli appunti. Non m'interessava la bocciatura,ormai lo studio non contava molto per me,tranne letteratura.

L'ultima ora era la più spaventosa e drammatica: il compito di matematica. Io non ero molto portata in matematica e ottenevo sempre brutti voti,i quali fortunatamente riuscii a superare con la sufficienza. La mia media era di 7,6 e non sapevo se esserne felice o meno,perchè un 7,6 equivaleva a un 8.

Perchè prendersi tanto fastidio per aggiungere la virgola e il numero decimale?
Non riuscii a svolgere le seguenti equazioni ed espressioni. Mi bloccai,era come se la mia mente fosse vuota e non ricordasse più nulla. Non sapevo da dove iniziare e come concludere,questa volta mi sarei meritata un 2 e un bel debito estivo.

Erano le 12:57 e io a quell'ora dovevo già presentarmi in autobus,perciò lasciai in bianco il foglio,lo consegnai e mi avviai velocemente alla fermata.

Non c'era l'autobus e il marciapiede era isolato,l'unica soluzione era percorrere la strada a piedi. Camminai lungo il marciapiede. Il cielo era grigio e nuvoloso,se non avessi raggiunto subito la mia casa sarei giunta bagnata fradicia. Le querce erano in fila una accanto all'altra e mi sembrava un immagine colta da New Moon, uno dei miei libri preferiti. Immaginai di essere Bella,corrente in preda al panico,timorosa dei Volturi o di qualche licantropo che si sarebbe vendicato su di lei. Immaginai queste scene da sola,poichè leggevo sempre libri gotici,d'amore e di sangue.

Bad Reputation » Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora