Andy

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Qualche anno fa, il mio fratellastro comprò un complesso residenziale nei pressi della Florida. Normale amministrazione, dato che si trattava dell'ennesimo complesso da lui comprato e successivamente amministrato. Ma questa volta ci fu una leggera svolta: voleva che fossi io a gestirlo.

L'idea, che inizialmente mi allettava, mi piacque ancora di più quando credetti che il complesso in questione si trovava a Orlando. Iniziavo già a fantasticare sulle mie visite nei parchi a tema Disney, che io ho sempre adorato. Una volta arrivati, però, uscimmo subito da Orlando, e da lì i miei viaggi mentali si spensero. Il complesso si trovava invece a Lessburg, a circa un'ora da Orlando; pensai che c'era effettivamente troppa distanza per godermi appieno la vita ad Orlando e feci spallucce. Il complesso era relativamente piccolo, in grado di far alloggiare 10 inquilini (oltre me, ovviamente). Era gente un po' assortita: anziani, persone provenienti dal settentrione, militari... e poi c'era Andy.

Andy era un uomo di stazza enorme. Io, che sono anche abbastanza corpulento, non ero nulla in confronto a lui. Oltre alla massa, gli altri due tratti che lo contraddisguevano erano il bastone con cui abitualmente camminava e i lunghi capelli neri raccolti in una coda. Lavorava in casa, ma alcune voci dicevano che era invalido. Ma ciò non mi interessò molto: pagava le rate regolarmente e stava al suo posto, quindi non potevo lamentarmi. Anzi, diversamente da come mi aspettavo, era anche un tipo molto ordinato. Questo ebbi il piacere di notarlo nell'unica volta in cui mi recai nel suo appartamento per risolvere un problema al condizionatore. Insomma, con lui non ho avuto problemi per un anno intero.

Finché una piovosa sera di novembre fece cambiare un po' le carte in tavola. Era mezzanotte quando Joe, il vicino di Andy solitamente felice e sorridente, mi suonò alla porta terrorizzato. Mi disse che c'era qualcosa in Andy che lo stava inquietando non poco, e che potevo venire a vedere. Andammo quindi vicino all'appartamento di Joe, dove mi chiese di fare silenzio e ascoltare. Poggiai l'orecchio e sentii Andy che a quanto pare stava litigando violentemente con qualcuno. Mi domandai chi poteva essere questo "qualcuno" in quanto non mi è mai parso che Andy avesse avuto ospiti durante il suo alloggio nel complesso. Preoccupato, bussai fortemente alla porta, sperando di farmi sentire in tutto quel chiasso. Battendo i piedi, Andy si avvicinò alla porta, la aprì... e apparve composto, sia di umore, sia di aspetto. Semplicemente puzzava un po' di sudore. La cosa fuori dal normale era l'interno del suo appartamento, completamente sottosopra. Gli chiesi se c'era qualche problema; mi rispose che ce l'aveva, ma che aveva risolto, per poi sbattermi la porta in faccia. Consigliai invece a Joe di tornare a letto e di informarmi se avesse avuto altri problemi con Andy.

La mattina seguente, decisi di far visita ad Andy per far fronte al suo problema. Ma quando gli bussai non ricevetti alcuna risposta, quindi decisi di ripassare più tardi. Ma vuoi per gli impegni ed altre faccende, dimenticai completamente la cosa. Fin quando non arrivò dicembre e le annesse rate da pagare: contrariamente alle altre volte, quella di Andy non arrivava. Preoccupato, bussai alla porta del suo appartamento per informazioni. Ma non mi rispose. Al mio secondo tentativo ricevetti solo un mugolio di risposta. La situazione mi costrinse a prendere il mazzone con tutte le chiavi del complesso ed entrare. Non appena varcata la porta di ingresso, fui travolto da un olezzo terrificante.

Non è facile descrivere quell'odore nauseabondo. Sembrava un misto tra puzza di vomito, di sudore e di escrementi, quest'ultima proveniente in parte dal muro, su cui erano attaccate delle feci. Mentre chiamavo la polizia, controllavo dove potesse essere Andy; non mi ci volette molto per trovarlo, ma avrei preferito che la sua locazione fosse rimasta sconosciuta per me. Entrato nella stanza da letto, lo trovai completamente nudo, sdraiato su dei vestiti sporchi e ricoperto dalle sue stesse feci, accanto a del vomito che ricopriva il tappeto presente in stanza. La cosa più preoccupante erano i morsi presenti in tutto il suo corpo. Erano morsi di umano, e ormai prossimi all'infezione. Nemmeno il suo retto era messo meglio: sanguinava molto. Chissà chi lo aveva attaccato. Si trattava dello stesso individuo di quella notte di novembre? Fatto sta che nessun altro era presente in stanza, almeno in quel momento.

Ebbi delle risposte solo alcuni giorni più tardi, quando ormai Andy era in ospedale, con la vita appesa a un filo: a darmela furono i dottori stessi, i quali si consultarono con la sorella di Andy, che risultava essere il tutore medico di suo fratello, la quale spiegò che Andy, proprio verso novembre, smise di prendere le medicine prescritte per lui, cosa che lo hanno portato a compiere quelle azioni completamente da solo, sia quella notte di novembre, sia i morsi e la menomazione al retto, che in seguito coinvolse anche gli altri organi più vicini.

Dopo il fattaccio, andy tornò a vivere con sua sorella. A me toccò invece dover ripulire tutto il suo ex-appartamento. Fu un'esperienza ancora più terribile di quando lo vidi per la prima volta. Durante le pulizie trovai una scatola di scarpe con dentro riviste e delle fotografie, alcune di queste rubate dagli appartamenti altrui. Di questo ne ero certo in quanto ne trovai alcune mie. La particolarità stava negli occhi delle persone ritratte nelle foto, tutti bruciati con dei mozziconi di sigaretta; alcuni volti avevano anche delle "X" in bocca. Non so se queste modifiche "particolari" siano sempre dovute al suo disordine mentale, o che semplicemente abbia questo lato creepy di suo. In ogni caso, Andy, a mai più rivederci.

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