Dall'angolo più angusto e remoto della stanza dove normalmente dormo, osservo, immobile e atterrita, l'essere che avanza, privo di gambe e coscienza, fatalmente verso di me.Un tempo non gli si sarebbero staccati lembi di pelle dal corpo, ma è questo che accade a coloro che vengono contagiati.
Aveva gli occhi azzurri, ora li ha verdi, completamente, e brillano nel buio, illuminando quel poco che gli resta del viso di un tempo, ma è irriconoscibile.
E man mano che si avvicina mi giunge il suo odore dolciastro, di morte, misto a qualche profumo famigliare, un tempo rassicurante.
Se avesse ancora le gambe, se non se le fosse mangiate, sarebbe poco più alto di me, e non userebbe le putride e scheletriche braccia per trascinarsi avanti, gemendo e urlando di dolore e fame di uomini.
La mia famiglia non gli è bastata, le mie sorelle non erano abbastanza, mia madre non era abbastanza. Ed ora si avvicina a me.
Una volta aveva i capelli, la barba, le orecchie e le sue budella non erano esposte all'aria e alla luce.
Una volta gli sarei corsa incontro abbracciandolo.
Una volta era mio padre.
STAI LEGGENDO
Storie Horror
HorrorRacconti horror 🍷🐈⬛ {30-05-2017 #2 in horror} {30-06-2017 #2 in horror} ↑ Coincidenze, io non credo {08-07-2017 #1 in horror} {08-08-2017 #1 in horror} {09-08-2017 #1 in horror} {10-08-2017 #1 in horror} {01-01-2018 #1 in horror}←100k ...