Capitolo uno - Winter Fallen

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Era fine estate, iniziava settembre, le foglie degli alberi cominciavano a cambiare sfumature, le giornate si erano accorciate e il profumo dell'autunno iniziava a sentirsi. Era fine estate, le persone giravano ancora con la bicicletta indossando magliette a maniche corte, portando sempre con loro un ombrello pieghevole per evitare le piogge improvvise. Era fine estate e una liceale si stava svegliando pronta per affrontare il suo ultimo primo giorno di scuola.

La sua camera era spaziosa ma riempita dal caos di una persona tremendamente disordinata. Magliette, jeans e tanto altro giacevano stropicciati sul pavimento, sulla sedia, sul davanzale della finestra. Spazzolino e dentifricio erano caduti nel lavandino la sera prima e lei, troppo stanca, non aveva neanche provato a rimetterli apposto. La scrivania era colma di libri di autori famosissimi, peccato che erano gettati in ordine sparso, aspettando di essere ricomposti nella libreria vuota accanto al letto. I quaderni di scuola invece, che dovevano stare sulla scrivania, erano per terra stranamente impilati uno sopra l'altro; poteva sembrare l'unica parte ordinata della stanza.

Uno spiraglio di luce era riuscito ad attraversare le tende e l'aveva colpita proprio in faccia, facendola rigirare nel letto infastidita. I suoi capelli biondi brillavano al sole, sembravano quasi sottili fili dorati; la sua pelle pallida, bianca come la porcellana risplendeva a quella luce. Aveva aperto leggermente gli occhi, per poi richiuderli immediatamente; dopo qualche tentativo era riuscita finalmente a guardarsi attorno e realizzare che non stava più dormendo. I suoi occhi non li aveva nessun'altro, di un azzurro quasi ghiaccio con delle pagliuzze d'orate che si intensificavano alla luce del sole. Era un angelo, ma lei non lo sapeva, perché passava ogni giorno allo specchio per almeno dieci minuti a ripetersi in silenzio che lei non era degna di nessun ragazzo, che non avrebbe mai potuto far parte del gruppo delle cheerleader perché non era abbastanza elastica, che non avrebbe mai potuto partecipare al concorso come reginetta del ballo perché troppo grassa, che non avrebbe mai potuto far parte del mondo dello spettacolo perché era troppo brutta. In realtà lei non era nessuna di queste cose, semplicemente la gente non aveva imparato ad apprezzarla per quello che era, al contrario aveva preferito giudicarla. Possedeva un fisico caraibico, busto magro e gambe un po' formose; un fisico meraviglioso per una ragazza bella come lei. Veniva giudicata perché non rientrava negli standard scolastici: ragazze magre da doppia XS, dalla carnagione abbronzata, i capelli castani e profondi occhi scuri. Lei al contrario portava una L per i pantaloni e una M per le magliette, ma ormai aveva imparato a fregarsene davanti agli occhi dei compagni, era a casa che sfogava tutto il suo dolore con i suoi pensieri. Con i voti se la cavava, aveva alti e bassi ma non aveva mai dovuto ripetere l'anno. Era un tipo solitario, lo era sempre stata; piuttosto che uscire il sabato sera preferiva leggersi un libro o guardare qualche film e analizzarlo; le piaceva studiare il film, sapere il motivo di quella trama, analizzare il cambiamento dei personaggi nel corso della storia, capire per quale motivo gli antagonisti erano diventati così cattivi ancora prima di guardare la scena in cui lo spiegavano. Lei era un tipo unico.

«Cameron, scendi sei in ritardo!» la voce della madre che proveniva dalla cucina era risuonata in tutta la casa. Cameron aveva guardato l'ora e si era accorta che effettivamente era in ritardo, ma aveva deciso di prendersela con comodo perché quello sarebbe stato il suo ultimo primo giorno di scuola e doveva iniziarlo nel peggiore dei modi. Scese le scale con ancora addosso il pigiama; prese del pane tostato e ci cosparse sopra burro e marmellata. Sua madre, che aveva finito di lavare le tazze sporche si girò e la vide fare colazione con molta calma.

«Ma che dico sei impazzita? Molla subito quello che stai mangiando e vai a preparati, che si va a scuola».

«Dai, devi rovinarmi per forza questo giorno glorioso?»

WINTER FALLEN - Angel || Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora