WINTER FALLEN - Angel || Wattys2019

Capitolo quindici - Il cuore e le tenebre

Danger chiuse la porta del bagno alle sue spalle. Sospirò per poi mettersi le mani tra i capelli. Lui l'aveva davvero salvata? Aveva compiuto grandi cose nel corso della sua infinita vita sulla Terra e probabilmente ne avrebbe compiute altre, ma salvare Cameron non lo avrebbe mai pensato. O almeno, non di nuovo. Ad un tratto sentì una macchina fermarsi di fronte casa. Il super udito era molto utile per le situazioni di pericolo, ma in quel momento capì di chi si trattasse semplicemente riconoscendo l'andatura.

Elijah spalancò la porta entrando con passo sostenuto. Senza domandarsi dove fosse suo fratello si diresse direttamente verso la sua stanza. Aveva lo sguardo pieno di rabbia. Danger uscì dalla propria camera pronto a subirsi l'ira del fratello. Appena Elijah incrociò il suo sguardo, si buttò su di lui, scaraventandolo contro il muro. Il braccio sinistro sul collo per bloccargli la testa e quello destro pronto a sferrargli un pugno.

«Che cosa le hai fatto?» urlò. «Dimmi che non l'hai toccata altrimenti giuro che ti uccido».

Danger sorrise. «Calma fratello» e con un gesto veloce scostò il suo braccio dal collo. «Io non le ho fatto niente. Anzi, dovresti ringraziarmi. L'ho salvata».

Michelle, che li aveva raggiunti, non si preoccupò dei loro problemi. Aprì la porta precipitandosi da Cameron, che stava nuda nella vasca mentre cercava di ripulirsi dal fango. Michelle sgranò gli occhi incredula.

«Cosa cavolo ti è successo?» si gettò sulla vasca. I suoi occhi percorsero ogni centimetro osservando l'acqua torbida e Cameron che cercava di scrostarsi i capelli da sola. «Dai a me, ti aiuto io». Si riempì di shampoo il palmo della mano per poi iniziare a massaggiare i capelli dell'amica. «Mi spieghi come mai hai i capelli pieni di terra?»

«Stavo per morire Michelle. Danger mi ha salvata».

Michelle scosse la testa non credendo alle sue orecchie. «Tu cosa?» la sua voce squillante rimbombò tra le pareti del bagno. «E Danger cosa? Cioè, stiamo davvero parlando della stessa persona che pochi giorni fa ha cercato di ucciderti?» ma Cameron rimase in silenzio. «Io proprio non capisco».

Cameron avvicinò le ginocchia al petto e incrociò le braccia sul seno, per poi appoggiarsi con la testa sul ginocchio destro, lasciando che l'acqua calda le cadesse sulla schiena. «Il punto non è ciò che è successo prima» disse all'improvviso, «Ma ciò che è successo qui». Michelle spense l'acqua allontanandosi di colpo con la testa.

«Si è approfittato di te? Eri svenuta e ti ha fatto del male?»

Cameron scosse la testa. «No, ha solo cercato di aiutarmi. Mentre aspettavo l'arrivo di Elijah dopo la punizione mi sono avviata verso casa a pedi, come mi aveva suggerito lui e...» ma Michelle la interruppe.

«Aspetta, non credo di aver capito bene. Ti sei avviata a piedi perché lo stesso Elijah te lo aveva suggerito?»

«Sì, mi ha scritto un messaggio dicendomi che aveva una commissione da fare e che nel frattempo potevo avviarmi a piedi».

Michelle scosse la testa incredula. «È impossibile! Io sono stata con lui tutto il tempo e non ti ha mai scritto un messaggio simile. Anzi, non riuscivamo a contattarti. Abbiamo persino chiamato il padre di Molly al ristorante per sapere se la figlia si fosse fermata con te da qualche parte».

Cameron era confusa. «No, giuro che mi ha scritto, prendi il mio...» e in quel momento si ricordò che la borsa l'aveva lasciata al cimitero, con annesso il cellulare. Si mise le mani sul viso e sprofondò le gambe nell'acqua torbida. «Ho lasciato tutto in quel fottuto cimitero».

«Cosa ci sei andata a fare nel cimitero?» chiese Michelle mentre aprì lo scarico della vasca per riempirla di acqua pulita.

«È una lunga storia. Ma per farla breve, dopo aver incontrato un uomo dall'aria malvagia che mi ha svelato varie questioni, sono sprofondata in qualcosa simile a delle sabbie mobili. Completamente. È lì che Danger è intervenuto».