Capitolo quattordici - Il cimitero

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Erano le sei di sera passate ed Elijah stava camminando ansioso avanti e indietro da quaranta minuti, proprio davanti al divano in cui era seduta Michelle. Lei lo osservava preoccupata, ma non aveva il coraggio di parlare in quanto lo vedeva con i nervi a fiori di pelle. Il ticchettio dell'orologio disturbava il silenzio che si era propagato, ormai da un'ora, nella grande stanza. Lui aveva il cuore a mille, questa volta non per i sentimenti che provava nei confronti di Cameron, ma perché non aveva ricevuto ancora nessun messaggio.

«L'ho chiamata tre volte e ancora non mi ha scritto» disse fermandosi in mezzo al salotto. «Sono le sei di sera, non può essere ancora a scuola!»

Michelle si alzò ed incrociò le braccia. «Stai tranquillo, vedrai che chiamerà presto». In realtà aveva un brutto presentimento, e se anche lo mostrava meno di Elijah era davvero preoccupata. Se solo avesse avuto il numero di Molly probabilmente avrebbe saputo qualcosa in più, ma non ce l'aveva e ormai nessuno possedeva più il telefono fisso in casa. Cosa poteva fare? Ci doveva essere una soluzione da qualche parte. Mentre girava su sé stessa in cerca di un'idea, le cadde l'occhio su un volantino poggiato sul cassettone del soggiorno. Quando lo afferrò notò che era di un ristorante proprio in centro città. All'improvviso le venne un'illuminazione.

«Il ristorante...» disse piano ancora incredula per ciò che si era appena ricordata. «Il ristorante!»

Elijah si voltò a fissarla con un'espressione di domanda sul volto.

«I genitori di Molly hanno un ristorante! Se li chiamiamo possiamo chiedere a che ora è tornata a casa».

Elijah si precipitò a cercare su internet il nome del ristorante. Era un posticino carino molto frequentato, soprattutto dagli studenti, che si recavano al ristorante per mangiare classico cibo fast food ma dalla qualità certamente superiore. Le mani gli tremavano e più volte era stato costretto a cancellare una parola perché scriveva troppo velocemente, sbagliando. Trovarono finalmente il contatto telefonico, ma Elijah passò il proprio telefono a Michelle ritenendo che lei fosse più brava con le parole. Il telefono iniziò a squillare e rimasero in silenzio ad aspettare che qualcuno rispondesse dall'altra parte della cornetta. Ad un certo punto si sentì un rumore e Michelle era pronta a parlare, ma si rese conto che era stata messa in attesa nel momento in cui partì una musichetta. Elijah si mise le mani tra i capelli ma Michelle gli fece cenno di mantenere la calma. Finalmente, dopo diversi minuti, qualcuno rispose.

«Big Burger Restaurant, cosa vuole ordinare?» la voce era di una ragazza troppo giovane per essere la madre di Molly.

«Mi scusi, sto cercando il titolare. Avrei bisogno di parlargli a proposito di Molly». Sentì la ragazza sbuffare dall'altra parte della cornetta. «È urgente». Sperava non riattaccasse. Se l'avesse fatto probabilmente non avrebbero avuto notizie di Cameron.

«Attenda un secondo», disse la ragazza, che quando si allontanò dalla cornetta il telefono venne invaso dalla confusione del locale. «Papà ti vogliono al telefono! È per Molly!»

Dopo qualche instante una voce maschile adulta si presentò dall'altra parte della cornetta. «Pronto, sono il Signor Begum, con chi parlo?»

Michelle si schiarì la voce. «Salve Signor Begum, mi chiamo Michelle, sono una compagna di scuola di sua figlia Molly».

«Strano, lei non mi ha mai parlato di te».

«Lo so, non ci conosciamo molto. Io in realtà l'ho chiamata per chiederle a che ora è rientrata Molly dopo la punizione. Doveva svolgerla insieme ad una mia amica, Cameron Lancaster, ma non è ancora rientrata, quindi mi domandavo se magari si fossero fermate insieme da qualche parte».

Ci fu silenzio per qualche secondo. «Mi dispiace, Molly è rientrata a casa più di un'ora fa».

Le uniche speranze che rimanevano si sciolsero dal corpo di Michelle, che rispose tristemente. «Ah. La ringrazio comunque per la disponibilità».

WINTER FALLEN - Angel || Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora