Capitolo due - Incidenti

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Erano in mensa, lei e Michelle, che aspettavano il loro turno con il vassoio tra le mani. C'era molta confusione, a stento riuscivano a sentire le proprie voci.

«Volevo chiederti», aveva iniziato Cameron «tu come hai saputo tutte quelle informazioni sui gemelli?»

«Te l'ho detto, una settimana fa sono venuta a scuola per ritirare dei documenti e loro erano davanti a me. Sono riuscita ad ascoltare qualche frase che scambiavano con la segretaria».

«Ma, per esempio, il fatto che Danger abbia appiccato un incendio nella loro vecchia scuola come l'hai saputo?» Cameron era sempre più curiosa, sentiva di avere bisogno di informazioni su di loro.

«Ah niente di che, semplici voci di corridoio».

Erano giunte di fronte alla signora della mensa e nel piatto Michelle ricevette il purea di patate. La ragazza guardò disgustata: «Scusi, ma non mi piace».

La signora alzò un sopracciglio: «Questo è stato cucinato e questo mangi». Michelle provò a rispondere ma Cameron le fece cenno di lasciar perdere.

«Ma dico l'hai sentita?»

«Siamo in una mensa scolastica Michelle, di certo non ti vengono a servire caviale per pranzo». Si sedettero ad un tavolo una di fronte all'altra.

«Non dico caviale, ma qualcosa che non sia cibo da ospedale».

«Va bene, va bene. Zitta e mangia adesso».

Cameron aveva iniziato a mangiare da un pezzo, poi aveva alzato lo sguardo verso la porta con nonchalance ed eccoli lì, che varcavano la soglia con la loro aria da duri. I gemelli si erano messi in fila per il pranzo, dopo di che si erano seduti da soli in un tavolo poco distante dal loro. Cameron poteva osservare come le ragazze attorno a quei due bisbigliavano di quanto fossero affascinanti, belli, carismatici e tutti quegli aggettivi che lei non aveva mai utilizzato al di fuori di un personaggio cinematografico. Erano davvero pieni di ragazze che sognavano di essere un giorno le loro fidanzate. Cameron si era chiesta se magari loro non fossero già fidanzati considerando l'anello che portavano al dito, poi però aveva notato che erano due anelli completamente identici e che probabilmente era un simbolo di fratellanza.

«Guarda quelle come si atteggiano. Sembra di essere alla sagra della gallina» aveva commentato Michelle un po' scocciata.

Cameron aveva accennato un sorriso: «Vuoi dirmi che se tu ce li avessi dietro, non faresti così?»

«No ma... dico solo che dovrebbero darsi una calmata».

«Senti, mettiamo in chiaro una cosa. Tu sei la prima persona con cui parlo da quando ho iniziato questo maledetto liceo e devo dire che mi sto trovando abbastanza bene. Quindi non rovinare tutto solo per un po' di invidia che provi nei confronti di quelle ragazze, perché sinceramente stai cominciando a seccarmi. Dato che le critichi tanto perché non vai tu a parlarci?»

Michelle aveva capito sin da subito che Cameron non era una ragazza facile e che la sua solitudine negli anni si era trasformata in odio nei confronti del genere umano. Aveva capito anche che in quel momento aveva ragione, che stava esagerando, quindi si limitò ad annuire e rimanere in silenzio. Cameron nel corso degli anni aveva acquisito un potere autoritario che però non voleva esercitare per evitare di finire nei guai. Sapeva di essere intimidatoria e forse era anche per il suo carattere che le persone evitavano di parlarle, ma non voleva creare problemi a nessuno, quindi si limitava ad osservare ciò che accadeva intorno a lei e rimanerne fuori.

Alla fine della giornata Michelle aveva chiesto il numero a Cameron, così da tenersi in contatto anche fuori dall'ambiente scolastico. Cameron aveva accettato con la speranza però di non ricevere suoi messaggi, non perché le fosse antipatica, ma perché nel momento in cui varcava la soglia della sua camera, il mondo si spegneva ed esistevano solo lei, il suo disordine ed i suoi libri.

WINTER FALLEN - Angel || Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora