Capitolo 9

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New York Nord, Estate 5 Anni Fa

"Dio, dannazione!" urlò Lauren, uscendo dalla macchina. Tirò la leva per aprire il cofano dell'auto e andò a dare un'occhiata. "Stupido pezzo di ferraglia!" arrabbiata diede un calcio alla ruota e cercò di spazzare via il fumo con la mano. Camila rimase in auto, con le braccia conserte.

"Accidenti, accidenti, accidenti!" Lauren non era neanche sicura di cosa doveva controllare tra tutti quei cavi e quel metallo. Niente era andato a fuoco, ma c'era un'orribile odore di gas. Camila la guardò mentre armeggiava con il suo cellulare.

"Scherziamo? Seriamente, deve essere uno scherzo. La batteria è morta" lanciò il telefono dentro alla macchina. "Camz, lasciami usare il tuo"

"Anche il mio è morto" rispose Camila freddamente. Lauren gemette e si lasciò cadere contro la macchina.

"Stupida..." mormorò. Camila uscì dalla macchina e guardò sotto al cofano.

"Sembra che uno dei cavi sia esploso, forse anche quello del carburante" spiegò Camila. Lauren la guardò sorpresa.

"E questo da dove viene?"

"Quando stavo con Cece, ci metteva una vita per prepararsi, quindi suo padre mi faceva vedere come aggiustare le macchine nel frattempo" rispose Camila. Lauren fece un verso derisorio al pensiero.

"Tu e Cece non siete state insieme" sghignazzò.

"Si invece. Non ricordi?" insistette Camila.

"Camz, stavate cercando di far ingelosire la ragazza che piaceva a Cece. Lo sai che stava solo facendo finta di stare con te, vero?"

"Beh, almeno è stata con me per finta, anziché non farlo per niente" Camila affermò. Lauren trasalì e si alzò in piedi. Camila cominciò a camminare lungo la strada, verso la direzione da cui erano venute.

"Camz, dove stai andando?" chiese Lauren.

"Sto andando verso il motel che ho visto prima"

"Camz, è a più quindici chilometri!" la ragazza la ignorò continuando a camminare. Lauren mise le mani in tasca e seguì Camila in silenzio. Arrivarono al motel intorno alle dieci. Era orribile. Nell'insegna a neon alcune luci non funzionavano, la pittura sui muri era scadente e il sistema dell'aria condizionata faceva un rumore orribile. Lauren pensò non fosse proprio igienico dormire lì.

"Camz, rischieremo di prenderci delle orribili malattie qui" la avvertì ma Camila era già entrata. Lauren la seguì.

"Ciao" disse Camila al ragazzo dietro al bancone, sorridendogli. "Hai delle camere a disposizione?" il ragazzo non aveva più di 16 anni e dall'acne che gli copriva la faccia, era nel pieno della pubertà. Non riuscì a non fissare la bellissima ragazza difronte a lui.

"Uh... certo" disse piano, spostando lo sguardo dal petto di Camila al suo viso. Lauren combatté contro l'istinto di picchiarlo.
"Possiamo avere una stanza? Con letti separati per favore" Camila non avrebbe insistito su due camere diverse, ma di certo non avrebbero dormito insieme.

"Sai se c'è un meccanico da queste parti? chiese Camila. Il ragazzo pensò alla domanda.

"Beh, c'è ne è uno ma è ad un'ora da qui. Vi si è rotta la macchina?"

"Si, più o meno a quindici chilometri da qui" intervenne Lauren. Il ragazzo rifletté di nuovo.

"Beh se volete, posso chiamare mio zio. Vive a mezz'ora da qui e ne sa abbastanza di macchine. Lo posso chiamare domani mattina se volete" Camila gli sorrise di nuovo e lui arrossì.

COLOR •|| TRADUZIONE ITALIANA||• CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora