Capitolo 14

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Nord New York, 5 anni fa III

C'era una linea sottile tra il dimenticare e l'andare avanti. Lauren lo aveva imparato da Cape Cod. Dimenticare era un cerotto e quello di cui aveva bisogno erano i punti. Lavorò sodo nella fattoria e nei primi due giorni. Il suo corpo al mattino aveva sofferto, ma da cheerleader lei ne era abituata. La vecchia Lauren si sarebbe impantanata al pensiero del lavoro manuale la nuova Lauren lo trovò gratificante. Era la cosa perfetta per staccare la mente da Camila durantr il giorno. Di notte, pensava un pò a lei prina di andare a letto e scoprì che ogni giorno che passava, la ferita si incrinava un pò di più.
Per non dire le notti che aveva pianto incontrollabilmente nel suo cuscino, ma quei momenti accaddero sempre di meno con il passare delle settimane.

Harry e Marielle erano felici di avere Lauren in giro. Diede più tempo a Marielle per dare una mano al motel dove lavorava come cameriera per aiutare a pagare le bollette.
Lauren si occupava di Laney e portava max alla fermata dell'autobus ogni mattina. Poi tornava ad aiutare Harry a radunare gli animali nei campi, a curare Laney e dopo che Marielle tornava, aiutava Harry a riportare gli animali.
Non era perfetto, pensò Lauren, ma era bello. E davvero, quello era più di quanto potesse sperare. E per molto tempo Lauren si sentì contenta, non era felice, non si sentiva così da quando Camila era morta. E lei sinceramente dubitava che quella sensazione sarebbe mai tornata, ma questo era il meglio che avrebbe avuto in un attimo. Marielle, Harry, Max, Laney e persino i cuccioli erano diventati la sua nuova famiglia. Non dimenticò la sua vecchia famiglia, Marielle si assicurò che chiamasse ogni settimana solo per mettere a riposo la loro mente.

Ma come tutte le cose, l'estate era finita. Alla fine di Agosto, Lauren si rese conto che gli alberi stavano diventando rossi, gialli e arancioni, segnalando la caduta in arrivo. Il cuore le si appiccicò pesantemente nel petto mentre ricordava che sarebbe dovuta andare a casa.
Ogni giorno era diventato un pò più veloce. Lauren sapeva una cosa; non era pronta ad andarsene.

"Quindi andrai a casa tra una settimana?" chiese Marielle, Lauren sondò il suo polpettone tristemente, non particolarmente affamata. Marielle lanciò a Laney una cucchiaiata di broccoli schiacciati che la ragazza sputò prontalmente.

"Non voglio." disse Lauren.

"Tesoro, lo hai promesso ai tuoi genitori, non posso tenerti lontano da loro." Lauren sapeva che Marielle aveva ragione. Aveva promesso ai suoi genitori che sarebbe tornata a Settembre, sapendo benissimo la risposta. Sua madre rispose con una voce che Lauren non fece domande.
"Sarai di ritorno il 1° di Settrmbre." Lauren crebbe per odiare quella data che lei segnò sul suo calendario e disegnò una "X" rossa grossa attraverso di essa.

Lauren non aveva abbastanza fame da mangiare il cibo che aveva di fronte. Si scusò si alzò dal tavolo e andò nel soggiorno. Max stava guardando la televisione dal pavimento, appoggiato sui cuscini. Sembrava piuttosto a suo agio dov'era ma quando Lauren si sedette sul divano, si arrampicò e si lasciò cadere sulle ginocchia.

"È vero?" chiese, senza staccare gli occhi dallo schermo. "Mamma dice che te ne vai. Non te ne stai andando vero?" Lauren si accarezzò i capelli. Poteva dire che era assonnato e questo probabilmente non era il momento giusto per farlo arrabbiare.

"Devo andare a casa." rispose. Dentro si chiedeva se poteva persino chiamarla così. Lei era stata felice lì un tempo fa, ma ora...

"La mamma dice che hai una casa qui." iniziò a succhiarsi il pollice, istintivamente, Lauren allontanò la sua mano dalla sua bocca.

"Vieni, andiamo a letto." suggerì.

"No." Max resistette. "Non voglio che te ne vai!" iniziò a piangere. "Non voglio che te ne vai, Lo!" Lauren cercò di consolare il ragazzo che ora stava piangendo, ma era inconsolabile. Sua madre sbirciò nel soggiorno per vedere cosa stava succedendo, ma Lauren le rivolse un sorriso rassicurante.
Lei annuì comprensiva e tornò a pulire la cucina. Lei lo lasciò piangere in grembo, le sue piccole mani legate a pugno nella sua camicia. Non gli ci volle molto che piangesse fino all'esaurimento.

COLOR •|| TRADUZIONE ITALIANA||• CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora