Vera

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Alexis era stata attirata da delle urla a dir poco agghiaccianti, provenienti dall'infermeria. Abby stava tentando di salvare la vita a Raven, ma a quanto pareva l'intervento che ne comportava le sarebbe costato molto caro.

S'accostò sull'entrata, osservando da lontano la scena. Non voleva disturbare nessuno, ma voleva comunque assistere a ciò che stavano facendo a Raven. Alla fin fine, loro due erano in buoni rapporti.

Purtroppo per lei però, non poté osservare a lungo quell'operazione. Qualcuno la prese bruscamente per un braccio, trascinandola via.

«Ma che cazzo fai?!» ringhiò, provando a dimenarsi. Tuttavia la presa della guardia era molto più decisa di quanto si aspettasse.

«Calmati, Alexis. Il cancelliere Kane vorrebbe che lo raggiungessi.» al sentire il nome di quell'uomo, un senso di rabbia le ribollì nelle vene. Diede poi un forte strattone alla guardia e riuscì finalmente a liberarsi.

«Non ho niente da discutere con lui.» sbottò.

La guardia sospirò, portandosi una mano sul capo. Si guardò in giro, come in cerca di un modo per convincere la ragazza a seguirlo. Ma sapeva bene che le sue probabilità di riuscita erano fin troppo basse, quasi inesistenti. Perciò decise di andare sul sentimentale.

«Marcus è solo preoccupato per te.. So cosa sta provando. Anche mio figlio è uno di voi. Dagli almeno un'occasione.» la pregò, guardandola fiducioso. Pregarla era l'unica arma che aveva.

Alexis era ancora dubbiosa sul da farsi, ma si disse che due parole con il suo amato padre non le avrebbero di certo fatto tanto male. Al massimo, l'avrebbe semplicemente mandato a quel paese.

«D'accordo.» ammise infine, mentre la guardia le rivolgeva un leggero sorriso. Subito dopo, la condusse nella stanza dove si trovava Marcus Kane. Ma, prima di entrare, Alexis volle rivolgere una domanda all'uomo. «Chi è suo figlio?»

«Nathan Miller.» disse, abbozzando ad un sorriso. Alexis annuì col capo, per poi entrare all'interno della stanza. Non lo conosceva molto, ma le era sembrato un bravo ragazzo.

«È vivo.» anche la stessa Alexis si sorprese delle sue parole, visto che comunque Nathan non lo conosceva. Eppure, per qualche strano e ignoto motivo, aveva sentito il bisogno di rassicurare quell'uomo che tanto amava suo figlio.

La guardia le sorrise leggermente, poi scomparì e stesso fece Alexis.

***

Marcus nel frattempo stava interrogando Bellamy, per poter avere più informazioni su quelli che loro chiamavano terrestri.

Bellamy però non rispondeva molto piacevolmente alle sue domande. Anzi, sembrava alquanto scocciato. E, a quanto pareva, l'unica cosa che voleva fare era salvare i suoi amici, e quell'interrogatorio non gli sarebbe sicuramente servito a raggiungere il suo scopo.

Alexis si mise in un angolo, tanto incuriosita da quella conversazione quanto annoiata. Adorava studiare i sentimenti contrastanti dei due, le loro reazioni, ma quei discorsi la stufavano molto.

Tutt'un tratto però, la porta scorrevole si aprì e fece entrare John Murphy, accompagnato da una guardia. Bellamy subito si irrigidì alla vista del ragazzo, chiedendo senza indugio il motivo per cui anche lui fosse lì. Anche Alexis se lo stava chiedendo, ed era altrettanto scocciata dalla sua presenza, ma non proferì parola. Certe volte preferiva osservare, piuttosto che agire. E in quel caso era anche la scelta più conveniente.

«Signore, la dottoressa Griffin lo ha dimesso.» spiegò la donna dai capelli biondi, ovvero la guardia che l'aveva scortato fino a lì.

«Lo metta qui, Maggiore Byrne.» ordinò Marcus, indicando un punto preciso nella stanza. Subito dopo, le guardie attorno al cancelliere andarono a legare i polsi di Bellamy e Murphy. Ma non fecero in tempo a fare altro, poiché si avvertirono degli spari al di fuori.

Survivors || The 100Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora