Training

2.9K 115 33
                                    

Nel viaggio di ritorno, si accamparono di nuovo per la notte. I Terrestri erano ancora ostili nei loro confronti e li fulminavano col solo sguardo. Alexis stava appoggiata ad un albero, osservando con la coda dell'occhio i suoi minacciosi alleati. Affilavano coltelli, rivolgendo occhiate micidiali al Popolo del Cielo. Alexis non aveva paura di rispondergli con altrettanta freddezza e avversione, ma non tutti erano come lei.

«I nostri nuovi alleati non sembrano gradire molto la nostra presenza.» commentò Bellamy, cogliendo alla sprovvista Alexis. Quest'ultima sobbalzò appena, non avendo avvertito l'avvicinamento del ragazzo.

«Dovranno farsela gradire.» replicò freddamente, mentre Bellamy si posizionava al suo fianco. I due erano abbastanza isolati rispetto al resto del gruppo e nessuno li aveva ancora notati, tutti troppo impegnati in altro genere di conversazione o attività.

Tra i due calò un silenzio tombale, mentre studiavano i comportamenti dei Terrestri. Alexis rivolse uno sguardo al suo compagno e si ricordò di una conversazione — che aveva origliato — tra lui e Clarke. «È vero che ti sei offerto per andare a Mount Weather e neutralizzare le loro difese dall'interno?»

Bellamy si voltò verso di lei, non aspettandosi proprio quella domanda. «C'è bisogno di un uomo all'interno, altrimenti non potremo mai arrivare al nemico.» la sua risposta fu diretta, ma non propriamente esplicita. Aveva sotto inteso il fatto di essersi offerto volontario, come se avesse paura di confessarglielo.

«Sei un idiota.» sbottò lei, dandogli un leggero schiaffo sul capo. Bellamy subito andò a massaggiarsi il punto colpito, esclamando un "ahia" sommesso.

«Non ti ho neanche toccato.» Alexis rise, guardandolo. Anche lui si lasciò sfuggire una risata, ma quando i loro sguardi si incrociarono entrambi diventarono improvvisamente seri.

Il silenziò piombò tra di loro, un silenzio alquanto imbarazzante. I due si fissavano, dimenticandosi di tutto il resto. Sembrava come se il tempo si fosse fermato, la gente si fosse volatilizzata e fossero rimasti solo loro due.

Ma la loro piccola trance fu bruscamente interrotta da una voce robotica. «Aiutateci, quarantasette di noi sono prigionieri a Mount Weather. Non sappiamo quanto tempo ci rimane. Per favore, fate presto.»

Alexis riconobbe all'istante quella voce e non le servì ascoltare anche il resto del messaggio per sapere che quella era una richiesta d'aiuto da parte di Jasper Jordan. Era vivo, Jasper e Monty erano vivi.

«Sono vivi!» esclamò, accorrendo all'istante da Raven, che teneva tra le mani la piccola radio. Il messaggio si ripeteva in continuazione ed intuirono quindi che era un qualcosa di già registrato.

A quel punto, Clarke decise che era ora di agire e approvò il piano di Bellamy. Lui sarebbe stata la loro unica speranza di salvezza.

***
The day after..

«Aprite il cancello!» urlò una guardia, permettendo subito dopo ai Terrestri di marciare all'interno del loro campo. Indra disse qualcosa ai suoi guerrieri, ma nella sua lingua e solo alcuni riuscirono a carpire ogni singola parola.

Alexis drizzò le orecchie, incuriosita da quella strana lingua. "Melan op. Blinka au. Mema oso du bilaik hed op kamp thauz gena raun trigeda." Queste erano le parole effettive, ma anche se la ragazza non conosceva il significato di ogni singola parola, colse comunque il succo del discorso. Indra aveva ricordato ai suoi guerrieri di tenere gli occhi aperti, rimanendo fieri e sicuri di se stessi, visto che erano loro quelli che avevano mille guerrieri nella foresta.

Minacciosi come sempre. Pensò lei, incrociando le braccia e studiando ogni singolo movimento dei suoi nuovi alleati.

«Monin.» Marcus aveva imparato qualche parola in Trigedasleng e quindi aveva dato il benvenuto a quella strana popolazione nella loro lingua madre. «Inizieremo col darvi il benvenuto e poi l'addestramento. Entrambi abbiamo molto da imparare.» spiegò poi, mentre Indra gli rivolgeva uno sguardo indagatore.

Survivors || The 100Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora