E così i ragazzi ripartono verso il settore otto, dov'era situata la cosiddetta Azgeda, Nazione del Ghiaccio. Era una nazione brutale, tra le più agguerrite dei dodici clan e la più meschina. Il Popolo del Cielo aveva attuato una tregua con la Comandante Lexa e avevano stretto anche un'alleanza, ma non si poteva essere sicuri che tutti e dodici i clan avrebbero rispettato questo patto, specialmente Azgeda.
Quando arrivarono al confine del bosco, decisero di scendere dal Rover e proseguire a piedi, ritenendo la cosa più sicura.
«Ma non c'è ghiaccio qua.» commentò Jasper, notando che intorno a sé non c'era la minima presenza di ghiaccio o altre cose relative al freddo. E beh, secondo i suoi calcoli, se è la Nazione del Ghiaccio doveva per forza avere del ghiaccio da qualche parte.
«Il ghiaccio si trova più a nord. Azgeda si estende per mille miglia.» gli spiegò Octavia, tenendo bene gli occhi aperti, preoccupata dal fatto che potessero attaccarli in qualsiasi momento.
«Menomale che dobbiamo fare solo duecento metri..» Monty aveva lo sguardo fisso sul radar, tenendo controllato la distanza che li separava dai loro tanto amati familiari e amici, mentre continuava a camminare spedito.
Bellamy impartì diversi ordini, come solo un buon leader sapeva fare. «120... 110..» ma proprio nel mentre che Monty stava ancora contando i metri che li distanziavano dal trasmettitore, Hachiko avvertì delle presenze poco più in là e così anche la sua padrona.
Alexis mise una mano sul petto di Monty, arrestando sia i suoi passi che quelli di tutto il gruppo. Bellamy si voltò verso di lei. «Hai sentito qualcosa?»
Alexis indicò con lo sguardo un punto preciso della foresta, e tutti si girarono verso quel punto. «Abbiamo visite.» suggerì lei, mentre tra i vari arbusti spuntavano tre uomini di Azgeda, tutti vestiti di pellicce e abiti pesanti.
«Indossano colori di guerra..» intuì Octavia, osservando con attenzione ciò che indossavano.
«*Chon yu bilaik?» chiese uno degli uomini, diffidente.
*Chi siete?
«*Skaikru. Ste lufa osir kru au.» rispose prontamente Octavia, sotto lo sguardo severo di tutti. Nessuno osava dire nulla, poiché sapevano benissimo che Octavia era l'unica in grado di comunicare al meglio con i Terrestri.
*Siamo del Popolo del Cielo. Stiamo cercando la nostra gente.
«*Ste lufa Wanheda au.» l'uomo si voltò verso i suoi compagni, pronunciando quelle esatte parole.
*Cercano Wanheda.
«*Osir gouba ogonzaun kom Heda in.» controbatté subito Octavia, non avendo la minima idea del perché quegli uomini credessero che loro stessero cercando questa Wanheda.
*Rispettiamo la tregua della Comandante.
Tutt'un tratto però, Jasper e la sua sobrietà rovinarono ogni speranza di evitare un combattimento. Si avvicinò all'uomo, che aveva appeso ai suoi vestiti il trasmettitore della Stazione Agricola, strappandoglielo di dosso e dicendogli che quello era di loro proprietà. Il Terrestre reagì d'istinto: prese per la maglietta Jasper e lo tirò verso di sé, per poi puntargli un coltellino alla gola.
«*Weron Wanheda kamp raun?» ringhiò l'uomo.
*Dov'é Wanheda?
«*Osir nou get in chon daunde bilaik!» urlò subito Alexis, avendo imparato un minimo quella strana lingua. Cercò di far ragionare il Terrestre, poiché nessuno di loro aveva la minima idea di chi fosse quella Wanheda, ma, chissà per quale motivo, quegli uomini credevano che fosse una degli Skaikru.
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Survivors || The 100
Fanfiction[SEQUEL DI ALIVE] • Alexis e i suoi amici sono scampati alla minaccia dei Terrestri. Ma riusciranno a vivere finalmente in pace sulla Terra? Forse la cosa è più difficile di quanto si creda. • #20 in The100 [11/05/2020]