Fight Test

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[ Dato che domani non ho tempo di postarvelo lo faccio ora! Buona lettura ragazzi, fatemi sapere cosa ne pensate💗 ]



«Non pensare che io lasci le mie armi qua.» ringhiò Alexis, avvistando in lontananza un cartello con la scritta: "No Weapon", ovvero "niente armi". Amos scoppiò in una sonora risata, scendendo da cavallo.

«Ci avrei scommesso la mia stessa vita che l'avresti detto.» la canzonò, mentre anche lei smontava dal suo destriero. Hachiko intanto li seguiva silenzioso, attento ad ogni minimo movimento di Amos. «Tienile. Non farle vedere mentre camminiamo per la città e nessuno ti dirà nulla. Lexa ha dato il permesso.» confessò poi lui, capendo che Alexis non aveva la minima intenzione di lasciare anche solo una delle sue preziosi armi fuori da Polis.

Arrivati poi all'interno della città, Alexis rimase senza parole: era la prima volta che vedeva un vero e proprio centro abitato terrestre. Sull'Arca si immaginava una landa desolata, portatrice di distruzione e caos. Invece ora si ritrovava davanti a una moltitudine di persone, all'interno di un vivace mercato cittadino.

Si diressero velocemente verso la grande torre, l'edificio più alto e importante della città, dove all'ultimo piano risiedeva la sala del trono di Lexa. Quando arrivarono al cospetto della Comandante, Alexis era ancora scioccata da tutto ciò che aveva visto — e stava vedendo — e la sua espressione facciale non era di certo delle migliori. Lexa se ne accorse e si lasciò scappare una piccola risata.

«Non te l'aspettavi, eh?» le disse quindi, destandola dai suoi sogni ad occhi aperti.

«Per niente.» ammise Alexis, mentre ancora si osservava in giro. Vi erano diverse sedie che facevano facilmente intuire gli usi e i costumi della gente del posto, tribali e rudi, ma una sola spiccava sulle altre: il trono della Comandante. Era fatto sempre in legno come tutto il resto, tuttavia molto più grande e appariscente. Aveva un qualcosa di particolare che dava subito nell'occhio, ma non solo per il suo aspetto esteriore.

«Mi scuso già del poco preavviso che hai ricevu..» ma Lexa non poté finire la frase, che Alexis l'aveva già interrotta.

«Diciamo che non c'è proprio stato.» puntualizzò. Lexa trattenne una leggera risata, ma rimase seria e impassibile come sempre.

«In ogni caso, non ti ho fatta venire fin qua per nulla. Indra mi ha parlato molto di te, delle tue abilità nel combattimento. E vorrei testarle, se me lo permetti.» Lexa non si dilungò molto, volendo arrivare subito al dunque. Alexis intanto studiava ogni sua minima mossa, nel tentativo di capire il motivo di tutto ciò.

In ogni caso, non si tirò certo indietro ed accettò volentieri la sfida di Lexa. «Qua? Ora? In questo preciso istante?» Alexis sguainò la propria spada, donatele poco tempo prima da Lincoln.

Le guardie di Lexa si prepararono a fermare ogni movimento di Alexis, ma la Comandante non li lasciò nemmeno avvicinarsi alla ragazza. «Tranquilli. Lasciateci sole.» ordinò quindi Lexa.

Tutti si rivolsero sguardi titubanti, ma nessuno osò obbiettare ciò che la Comandante diceva. Solo Amos, Indra e Titus, ovvero il consigliere di Lexa, rimasero nella stanza con le due sfidanti.

«Prego.» Lexa lasciò la prima mossa ad Alexis, che non esitò a precipitarsi su di lei con un colpo secco. Le loro lame si incrociarono più e più volte, e quello che Alexis pensava fosse un semplice test si trasformò in un qualcosa di sempre più serio.

Avanzando e indietreggiando, colpendo e difendendo, Alexis mostrò di avere una mente acuta. Tuttavia, Lexa non era da meno. Alexis perse l'equilibrio solo un paio di volte, ma non si fece trovare impreparata e si rialzò in men che non si dica. D'altronde, era ancora una principiante. Ma per essere così inesperta, stava dimostrando un grande potenziale e Lexa se ne stava accorgendo. Intorno a loro si poteva avvertire solo un'aura di sfida, come se quello si fosse trasformato in un divertente gioco per le due.

Survivors || The 100Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora