I've Found You

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«Se n'è andato senza dirmi niente? E ha lasciato te come mia balia?» Alexis posò le mani sui fianchi, roteando gli occhi. «Spero tu stia scherzando.» ringhiò infine, ma la donna di fronte a lei era più che sicura delle sue precedenti parole.

«Nessuno scherzo.» rispose fermamente. Ma neanche tutta quella convinzione avrebbe fatto accettare ad Alexis il fatto di essere perennemente sorvegliata da Abby.

«Non ho bisogno di una balia.» sbottò la ragazza, per poi allontanarsi in men che non si dica, zoppicando in qua e in là. Abby sospirò, capendo che sarebbe stata più dura di quanto pensava.

***

Nel frattempo Raven continuava a tentare di far muovere la propria gamba, ma inutilmente. Per colpa di quell'intervento, aveva perso completamente la sensibilità di quell'arto. Ma non si sarebbe arresa tanto facilmente. Era sopravvissuta a quella stremante operazione, ora avrebbe superato anche questo problema. Ma sembrava molto più facile a dirsi che a farsi..

«Come va la gamba?» Alexis colse alla sprovvista l'amica, che balzò dallo spavento. Rimase qualche minuto in silenzio, emettendo un pesante sospiro.

«Come pensi stia andando?» sbottò poi, col suo solito scontroso e freddo tono, con cui probabilmente aveva creduto di far allontanare Alexis. Ma non aveva ancora capito quanto fosse testarda e determinata quella ragazza, anche se comprendeva quanto fosse forte.

Alexis le si avvicinò piano, andando a sedersi accanto a lei. «So che Wick ha costruito un tutore solo per te, per aiutarti... Perché non lo usi? Ti sarebbe molto utile.» affermò convinta, anche se mantenendo un tono calmo.

Raven inizialmente fu infastidita dalle parole di Alexis, e quasi la stava per mandare a quel paese, ma quando incrociò lo sguardo della ragazza, ogni suo muscolo si bloccò istintivamente.

Alexis era venuta li solo per aiutarla, non per deriderla o altro. Non la considerava più debole solo per la sua condizione, ed era questo quello che Raven temeva di più. Essere debole. Pensava che una come Alexis, una tipa così forte e determinata, l'avrebbe derisa per il suo pessimo stato, eppure non era affatto così. L'unica cosa che voleva fare era aiutarla, niente di più, niente di meno.

Raven voltò lo sguardo, stringendo i pugni con forza. «Non voglio essere debole.» confessò tutto d'un fiato, ma Alexis non sembrava tanto sorpresa da quell'improvvisa dichiarazione; anzi, pareva quasi aspettarsela.

Alzò un lato della bocca in un mezzo sorriso, per poi alzarsi lentamente e voltare lo sguardo verso un punto impreciso della stanza. «Sarai debole, solo se crederai di esserlo. Sarai forte, solo se crederai di esserlo. Non esistono persone forti, o persone deboli. Esistono solo persone che non credono in se stesse. Se tu ci credi veramente, potrai fare qualsiasi cosa... Potrai essere chiunque tu voglia. — Alexis fece una piccola pausa, in cui si voltò verso la sua interlocutrice, aprendo le braccia e guardandola con un immenso sorriso — Potrai essere persino Mozart, Ghandi, Picasso, Abhram Lincoln, Aristotele.. Chiunque tu voglia. Ma solo se tu ci credi veramente. Non farti scoraggiare da una semplice paralisi, c'è chi ha convissuto con molto peggio di questo. Basta pensare anche solo a Beethoven, grande compositore sordo. Ci pensi? È strabiliante. E se solo tu vorrai, potrai essere Raven Reyes, il più grandioso dei meccanici della storia. Basta crederci.»

Raven fu talmente colpita dal discorso di Alexis, che non riuscì a proferire la minima parola. Alexis comprese i suoi sentimenti, e in realtà non voleva nemmeno una risposta da parte della ragazza. L'unica cosa che voleva era averle fatto capire il suo messaggio, e sperava di esserci riuscita.

***

Entro fine giornata, Raven infatti accettò il tutore di Wick e riuscì anche ad aggiustare il radiofaro. Ci fu solo un piccolo problema: il Maggiore Byrne lo distrusse credendo che con quello i Terrestri avrebbero individuato facilmente la loro posizione, poiché era un gigantesco pallone posizionato sopra alla torre radio.

Survivors || The 100Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora