What's the right thing?

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Bellamy era incatenato a delle manette, seduto con la schiena poggiata alla fredda parete di roccia della caverna. Indra non gli rivolgeva il minimo accenno di sguardo, nemmeno quando lui la pregava di liberarlo cosicché avrebbe potuto aiutare i suoi amici. Tuttavia, dopo una mezz'oretta buona si arrese: quasi stava prendendo sonno, dal tanto che era esausto.

Ma quando avvertì dei passi al di fuori della grotta, i suoi occhi si aprirono improvvisamente. Pian piano, ognuno dei suoi amici sfuggiti da Pike entrò all'interno della caverna. Prima fu il turno di Harper, poi Miller e Bryan, subito dopo Sinclair insieme a Marcus e solo dopo di loro arrivarono anche Octavia e Alexis, l'una con lo sguardo più affranto dell'altra.

Una domanda sorse quindi spontanea nella mente di Bellamy, non vedendo da nessuna parte l'amico Terrestre. «Dov'è Lincoln?» chiese quindi. Tutti si scambiarono sguardi severi e taciturni, senza osare proferire la minima parola a riguardo.

«Pike gli ha sparato alla testa.» Octavia si degnò di rispondergli, forse non tanto per fargli sapere della morte di Lincoln, ma per farlo sentire in colpa. Si voltò, senza guardare il fratello, trattenendo a malapena le lacrime.

«O, mi dispiace..» Bellamy si alzò di colpo, realmente dispiaciuto, sia per la sorella che per Lincoln. D'altronde i due erano buoni amici nonostante tutto.

Tuttavia, Octavia ebbe la reazione più inaspettata e violenta di tutte quelle che i presenti si aspettavano: diede un pugno dritto in faccia a Bellamy, facendogli scendere un rivolo di sangue dal labbro. Ma non si fermò a quel semplice gesto, andando avanti a picchiarlo.

Quando la scena stava andando ormai avanti da troppo, sia Marcus che Miller tentarono di fermare Octavia, ma fu proprio Bellamy a dirgli di lasciare stare. Il ragazzo sapeva di meritarsi tutto ciò alla fine, e in quel modo avrebbe anche lasciato sfogare Octavia su qualcuno. Era coscienzioso del fatto che sua sorella amasse più di qualsiasi altra cosa o persona Lincoln.

«Sei morto per me.» fu l'ultima frase che Octavia rivolse al fratello, prima di lasciarlo da solo nei suoi rimpianti e nelle sue colpe. Il suo viso era pieno di tagli e lividi, essendo caduto più e più volte, ed avendo ricevuto fin troppi pugni da parte della sorella.

Tutti si erano allontanati da Bellamy e fu proprio quello il momento che Alexis sfruttò per avvicinarglisi. Sapeva che nessuno di loro l'avrebbe aiutato a curarsi, e non l'avrebbe lasciato in quello stato. Qualche ferita avrebbe anche potuto fargli infezione.

«Vuoi picchiarmi anche tu per il tuo amico?» Bellamy l'aggredì non appena la vide sempre più vicina, ormai oppresso dalle numerose morti che portava sulle sue spalle. Alexis tirò un lungo sospiro, scuotendo la testa in segno di negazione.

«Non ne ho bisogno. Ma questo non vuol dire che io ti abbia perdonato.» ribatté lei, abbassandosi all'altezza di Bellamy — che stava seduto, con la schiena poggiata alla parete —. Gli osservò le ferite, facendo scorrere delicatamente le sue dita sulla pelle lacerata del ragazzo. Quel raffinato contatto provocò dei leggeri brividi a Bellamy, che non osò rivolgere il minimo sguardo ad Alexis.

«Cosa diavolo sei venuta a fare allora?» di nuovo l'aveva attaccata, come se l'ultima cosa che volesse fosse il suo aiuto. Alexis alzò gli occhi al cielo, ormai esasperata dalla brutalità che usava Bellamy. Per questo, fece apposta a premergli maggiormente su una delle numerose ferite sul suo viso. Il ragazzo ovviamente non riuscì a trattenere un gemito di dolore, mentre andava a fulminare con lo sguardo Alexis. Quest'ultima gli rivolse un sorriso beffardo, mentre chiamava a sé Harper.

Survivors || The 100Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora