Quando ritornarono ad Arcadia, Bellamy diede le dimissioni: si addossava la colpa di ciò che era successo a Gina. Marcus tentò di farlo ragionare, ma non c'era verso.
«La Nazione del Ghiaccio non ha detto a Gina di stare lì. Io l'ho fatto.» ammise Bellamy, affranto. Marcus lo guardò rammaricato.
«Con le informazioni che avevi, hai fatto una scelta più che ragionevole. Tu stavi cercando di salvare delle vite.» cercò quindi di confortarlo Marcus, ma senza risultati.
«Ma non l'ho fatto.» gli rispose, girandosi e andandosene quasi in lacrime. Nel frattempo Alexis era rimasta sulla soglia, poiché stava aspettando di poter parlare con suo padre.
Quando Bellamy e Alexis s'incrociarono, lui stava ormai piangendo e non lasciò nemmeno il tempo alla ragazza di poterlo fermare. Alexis sospirò appena, mentre Marcus le faceva cenno di entrare.
«Lascialo stare. Gli passerà.» la consolò il padre, studiando nel frattempo i suoi mille appunti attentamente. Alexis si andò a sedere su di uno sgabello e intanto ordinò anche alla guardia di chiudere la porta.
«Ho come la sensazione che Pike sarà la nostra rovina, papà.» Alexis arrivò subito al dunque, esponendogli la sua diffidenza nei confronti di quell'uomo. «Quando l'ho visto la prima volta, al summit, ho percepito un'aura maligna. Esattamente come quella di Ivon.»
Marcus alzò lo sguardo verso la figlia, guardandola fermamente: dentro di sé sapeva che aveva ragione, il sesto senso della ragazza non sbagliava mai; ma sapeva anche di non poterci fare nulla.
«So che ti fidi ciecamente del tuo istinto, ma anche tu a volte sbagli. Pike non è così male come pensi.» cercò quindi di convincerla Marcus, ma con scarsi risultati.
«Lo sai che non sbaglio mai su certe cose. — si alzò bruscamente, avvicinandosi al padre — So quello che vedo. E in lui non ci ho visto niente di buono. Ci manderà in rovina. Dovete bandirlo, fare qualcosa!» Alexis tentava in qualsiasi modo di far capire a Marcus che questa volta lei era più che certa del suo istinto e sapeva di essere nel giusto, ma anche lei aveva scarsi risultati. Anzi, Marcus iniziava ad agitarsi.
«Basta Alexis. Ora vattene, stai esagerando.» Marcus cercò comunque di mantenere il sangue freddo, sapendo che si sarebbe pentito di qualsiasi cosa avrebbe fatto. D'altronde era a conoscenza del fatto che l'istinto di Alexis sbagliava raramente, ma non poteva di certo far appoggio su delle sensazioni che aveva. Oltretutto, avrebbero visto il tutto come un favoritismo.
Alexis prese un bel respiro, mantenendo la calma. Marcus alzò lo sguardo su di lei, ma lei lo distolse subito. «Non venire a piangere da me quando capirai che avevo ragione.» ringhiò, sparendo dietro alla porta.
***
Alexis passò qualche oretta a lanciare coltelli contro un albero, mentre Hachiko la osservava ormai esausto. Il lupo avvertiva i suoi sentimenti contrastanti, tuttavia non avrebbe potuto farci niente. Quando poi fu giunta l'ora della commemorazione dei morti di Mount Weather Alexis esitò ad andarci, tuttavia Abby la convinse a seguirla in qualche strano modo.
Le due arrivarono quando ormai la commemorazione era già iniziata. «Qualcuno vuole parlare per Gina Martin?» Alexis buttò un veloce sguardo su Bellamy, il quale era titubante sul da farsi. Ma alla fine si alzò, tenendo tra le mani il libro dell'Iliade che gli aveva appunto regalato Gina.
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Survivors || The 100
Fanfiction[SEQUEL DI ALIVE] • Alexis e i suoi amici sono scampati alla minaccia dei Terrestri. Ma riusciranno a vivere finalmente in pace sulla Terra? Forse la cosa è più difficile di quanto si creda. • #20 in The100 [11/05/2020]