Harry

57 8 8
                                    


Come al solito, Louis quella mattina doveva aspettare sua sorella Charlotte, detta Lottie per accompagnarla a scuola.

La sua schiena era appoggiata sullo sportello della macchina, mentre freneticamente controllava l'orologio che portava al polso.

Erano in un ritardo pazzesco, o meglio lei lo era e Louis avrebbe sicuramente dovuto fare una corsa con la sua auto, un po' alla Fast & Furious.

"Charlotte se non muovi subito il culo giuro che-" decise di entrare in casa, mentre sua sorella correva per le scale.

"Dio, ma cosa urli? E poi non chiamarmi Charlotte, lo sai che mi da fastidio." Rispose Lottie, interrompendolo e alzando gli occhi al cielo, mentre prese il suo zaino rosa e lo mise in spalla.
Louis alzò gli occhi al cielo, aprendo la porta di casa facendo passare prima sua sorella, che con il suo dolce profumo gli solleticò leggermente il naso.

Quella mattina Lottie era molto arrabbiata, come sempre del resto.
La sua piastra si era rotta, e per sbaglio Louis ieri le aveva rotto un pennello, pestandolo con il piede.
Dire che sua sorella gli aveva sbraitato contro era un eufemismo.
Lottie era la persona più buona del mondo, finché non le toccavi la sua famiglia, i suoi amici e beh, i suoi trucchi.

Montò in macchina, mettendo le cuffiette nelle orecchie, estraniandosi dal mondo intero.
Louis le diede una leggera occhiata, prima di mettere in moto la macchina e partire.

Proseguì dritto e poi svoltò a destra.
Fortunatamente non c'era traffico e quello era un punto a loro vantaggio.
Il liscio accese la radio e le note di "There's Nothing Holdin' me back" gli fecero muovere la mano sul volante a ritmo di musica.
Riservò un altro sguardo a sua sorella, che rispondeva ad un certo messaggio, ricevuto da un tizio di nome "Tommy".

Louis sorrise beffardo, togliendole una cuffietta dall'orecchio, cosa che mandò ai nervi sua sorella.
"Sei ancora arrabbiata con me?" Chiese, puntando i suoi occhi blu, in quelli di sua sorella.
Lei lo guardò, non rispondendogli.
"Immagina se anche Tommy ti rompesse un pennello, magari per sbaglio, scommetto che con lui non ti comporteresti così." Ridacchiò, guardando la strada immaginando la faccia di Lottie.
Lei fece una risatina nervosa e una finta faccia confusa.
"Ma di cosa parli? Chi è Tommy?" Fece la vaga, cercando di fregare Louis, ma fallì.
"Oh sorellina, lo sai chi è, ma tranquilla non gli spezzerò le gambe, o almeno non subito." Confessò a sua sorella, che iniziò ad agitarsi sul sedile della macchina.
"Lou smettila, Tommy è un bravo ragazzo e tu non gli spezzerai proprio un bel niente." Disse, con tono seccato.
"E poi alla mamma sta simpatico." Continuò, guardandolo di sottecchi.
"Cosa? La mamma lo sa?" Chiese, spostando lo sguardo dalla strada a sua sorella.
"Certo che si." Rispose ovvia, scrocchindo le dita.
"Bene." Disse Louis un po' offeso.
Okay, sapeva di essere un pochino troppo iperprotettivo verso le sue sorelle, ma niente di cui preoccuparsi.
Il liscio parcheggiò davanti la scuola, mentre spense la macchina e Lottie aprì lo sportello.
Louis fece la stessa cosa.
"Che fai?" Le chiese confusa, mentre lo chiudeva.
"Ti accompagno e mi fai vedere anche Tommy." Un sorrisetto si insinuò sul volto di Louis.
"No che fai, Louis no." Disse, andando verso di lui e prendendolo per il braccio, pregandolo di ritornarsene in macchina e di andarsene via.

Ma Louis non sentì ragioni, e continuò a camminare spavaldo.
Un ragazzo si girò verso di loro.
Era carino, doveva ammetterlo.
Immaginò che fosse lui, dal modo in cui guardò Lottie e sorrise, ma subito dopo si accorse di Louis e il sorriso svanì.
"Oh eccolo, ci sta guardando." Sorrise soddisfatto.
Non l'avrebbe mai messa in imbarazzo, ovviamente.
Voleva soltanto divertirsi un po'.
"Louis Tomlinson sei una vera testa di cazzo, smettila." Parlò Lottie, rossa in volto dalla rabbia e dall'imbarazzo.
"Oh che carina, è tutta rossa la nostra Lots." Le pizzicò una guancia Louis, nel mentre Lottie si scansò infastidita e imbarazzata, fin troppo.

Poi lo sguardo di Louis si spostò su qualcun altro.
Qualcun altro che conosceva troppo bene.
Stessi occhi verdi.
Stessi capelli ricci.
Stesse fossette.
Stesso sorriso.

Un brivido attraversò il suo corpo, mentre sentì l'ansia iniziare a crescergli dentro.
Erano giorni che non lo vedeva, e ora non poteva credere che ce l'aveva proprio lì davanti, a pochi metri da lui.
Non avrebbe voluto essere notato da occhi verdi, ma allo stesso tempo voleva il suo sguardo attento e curioso su di se.

"Oh ecco Harry e Niall." Esordì Lottie nel mentre Louis balzò in aria, interrotto ad ammirare quella bellissima creatura.
Poi si girò verso suo fratello e con sguardo preoccupato poggiò una mano sul suo volto magro.
"Lou tutto bene? Sembra che hai appena visto un fantasma." Lo guardò attentamente, mentre Louis negò con il capo.
"No, cioè voglio dire si, si è tutto apposto." Sorrise a sua sorella, nervosamente.
Poi domandò con la sua solità curiosità "chi sono Harry e Niall?".
"Sono quei due, quello riccio e quello biondo." Li indicò, mentre Niall se ne accorse e agitò la mano in aria.
Allora ecco qual'era il suo nome.
Harry.
Suonava così bene su di lui.

Così calmo e leggero, soave.
Harry, Harry e Harry.
Ecco da cos'era occupata la sua mente.
Da quel nome.
Dal quel ragazzo.

Louis si girò subito verso sua sorella.
"Oh beh, io credo proprio di dover andar via, sto facendo tardi al lavoro." Inventò una scusa, una delle sue tante, mentre sua sorella lo guardò, non credendo alle parole del fratello.

C'era qualcosa che non andava, lo conosceva e di solito non si comportava così.
Sua sorella annuì e gli sorrise, alzandosi in punta di piedi e regalando a suo fratello un dolce bacio sulla guancia, cosa che fece chiudere gli occhi a Louis.
Di nuovo quel profumo.

Occhi blu, non si voltò mai verso il riccio, era troppo agitato per farlo e infatti non si accorse del bigliettino che teneva in mano Harry, del suo ennesimo bigliettino lasciato sulla panchina.
Non si accorse neanche dello sguardo di Harry puntato addosso, non notò neanche il modo in cui lo guardò.
Sembrava perso nei suoi pensieri.
Invece era solo perso a guardare quel ragazzo che la sua amica aveva salutato con un bacio sulla guancia.

Louis non si accorse degli sguardi di Harry.
E Harry non si accorse delle attenzioni che Louis gli riservava ogni giorno e ogni notte.

Sempre pronto ad aspettarlo e ad amarlo con tutto se stesso.

Louis sfrecciò via.
Si agitò, con ancora in mente quel nome, che avrebbe occupato la sua mente tutta la giornata.

Cercò di concentrarsi sulla strada e di non pensare a niente.

Fallì, nel rimanere concentrato.
Fallì, nel dimenticare Harry.

---
HEY GENTE.

Questi giorni non ho aggiornato ma eccomi di nuovo qui, a rompervi dolcemente le palle. (Amatemi)
Grazie tante per i voti e per le visualizzazioni.
Siete dei biscottini dolcissimi (cosa ho appena detto non lo so manco io lol)
ANYGAY, ci vediamo al prossimo capitolo.
BYE UNICORNII.🌈

Blue meets Green ; larry Where stories live. Discover now