«ti ho visto, l'altra volta.
Eri fra le sue braccia.
La musica ti circondava così come le persone.
Eri come protetto da una barriera.
Una barriera dalla quale non potevo passare,
Per venirti a salvare da quella situazione scomoda in cui ti trovavi.
Eri bello, come sempre del resto.
Non eri felice, però.
Tu lo sai.
Io lo so.
Il tuo sorriso non era naturale, era tirato.
Ti ostinavi comunque a rimanere fra le sue braccia.
Eri a disagio.
Tu lo sai.
Io lo so.
Ho visto, i tuoi occhi verdi privi della scintilla che ogni volta li sfiora gentilmente, facendomi innamorare sempre di più di te.
Ti guardavi intorno.
Cercavi qualcuno che ti potesse salvare.
Tu lo sai.
Io lo so.
Eravate così vicini fisicamente, ma così distanti sentimentalmente.
Pensi di amarlo, ne sei convinto.
No.
Tu non lo ami.
Come lo so?
Il tuo comportamento era così evasivo, la tua espressione lo voleva allontanare.
Non l'hai fatto.
Ti stringeva, ti mangiava con gli occhi, guardava ogni piccolo particolare di te.
La sua era solo infatuazione.
Il mio è semplicemente amore.
Tentava di rimediare ai suoi sbagli, con gli sguardi.
Tu sorridevi forzatamente.
Guardavi ovunque tranne i suoi occhi.
Io vi guardavo.
Stavo zitto.
Tu non mi hai visto.
Meglio così.
A te Harry, che sei stato poesia nelle labbra di qualcuno che non apprezzava la letteratura.
A te Harry, che riesci a mandarmi il cervello a puttane con un solo sorriso.
A te Harry, che non sai chi sono, ma che muori dalla voglia di saperlo.
A te Harry, che pensi troppo agli altri e mai a te.
A te Harry, che continuo ad amarti nonostante il tuo sguardo non si posi mai su di me.
A te Harry, che se fossimo in un museo di arte continuerei a guardarti, perchè sei la mio opera preferita.
Perchè del resto tu sei un po' come l'arte.
Essa non ti deve piacere, ti deve trasmettere semplicemente forti emozioni.
A te Harry, che ti stringo nei miei più profondi e sensibili pensieri, perchè non posso stringerti fra le mie braccia.
A te Harry, che continuo ad amarti come il primo giorno che ti ho visto.
Semplicemente a te.
-L.x»Il foglio era fra le sue mani grandi, tremavano, proprio come il pezzo di carta.
Il suo cuore gli batteva forte, come le sue tempie.
Sentì i suoi occhi, pizzicare.
Si inumidirono, ma non versarono lacrime.Harry era su quella piccola panchina, che era illuminata dai raggi del sole.
Ora a lui sembrava così grande e vuota, così fredda e spoglia.
Era da solo, in quel piccolo parco.
Anche se la consapevolezza che qualcuno si fosse seduto prima, a scrivergli quelle parole colme di qualcosa che nella sua vita mancava, gli facevano venire i brividi.Si morse il labbro e cercò di inghiottire il magone che gli si era manifestato in gola, grazie ad ogni singola parola letta.
Di nuovo quella L, di nuovo quei biglietti, che per un periodo di tempo non aveva più trovato.
Di nuovo di lui.
Di nuovo quello strano battito accelerato del cuore.
Di nuovo quell'invadente curiosità che lo divorava dentro.
Troppe emozioni represse, ritrovate grazie ad un pezzo di carta.
Nessuna cancellatura era impressa, niente di niente se non tanto amore.
Lui l'aveva visto ed era riuscito a capire ogni cosa.
La cosa sarebbe risultata inquietante agli occhi di qualcun altro, ma agli occhi di Harry era risultato soltanto attenzione ai minimi dettagli.
Si, forse la cosa lo inquietava, ma non così tanto da farlo agitare, da fargli gettare quel biglietto nel cestino ed andarsene.
Lo piegò con estrema delicatezza e cautela e se lo mise in tasca.
Si alzò poi, e se ne andò con lo zaino in spalla.
Voleva scoprire l'autore dei biglietti, ma forse quell'estrema curiosità l'avrebbe tratto in trappola, o forse no..
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Okay, non uccidetemi, e so che non ho aggiornato per un po', MA ECCOMI QUAAAAA!
Mi farò perdonare.
E niente, fatemi sapere cosa ne pensate su questa storia e accetto sia consigli negativi che positivi, del resto è la mia prima ff e sono qui per imparare!
Grazie ragazzi per i voti e le visualizzazioni, vi voglio bene e ci vediamo alla prossima!
Un bacio! x
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Blue meets Green ; larry
FanficDove Louis ogni giorno va al parco e si siede su una panchina, ma non una qualsiasi, la panchina dove si siede la sua più grande ossessione: Harry. Un ragazzo dai capelli ricci e dai profondi Occhi Verdi. Ogni giorno prima di andarsene ci posa sop...