"Come no"

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call it spleen (tentativi fallimentari di evitare soliloqui)

Ti sto vivendo come onirico, comunque — per me, sei senza vita (o forse, più semplicemente, mi appari come distorto e basta).

E.
Appurato che è cosa mia avere frequenti disgregazioni del senso di Sé... per quale motivo non riesci a capire che, se proseguo in questa maniera (cosa che faccio perché tu non mi fermi), finisco per sviluppare un'ancor più fitta rete di terrificanti attacchi di panico e avvilenti crisi isteriche?

[Ti stai facendo odiare per questo].

Non mi voglio più ripetere che forse, alla fine, è tutto un sogno (ché ho compreso che questo è solo ciò che tu, cervello, mi stai facendo credere; è giusto?)











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giusto ieri/,
/mi raccontavano di una fata/
/che un tempo era alata,/
/— inesperta lolita —/
/ora, ahimè, caduta malata;/.

/[pareva fatta di latta,/
/lei e quei vispi occhi da gatta].

PECCATO FOSSE MATTA!
(povera ratta).

/giusto ieri, vecchio mio/,
/mi stavano a raccontare di una fata,/
/a cui hanno somministrato la cicuta/
/(e, che ci vuoi fare?, alla fine, se l'è bevuta).

CHE GRAN BATTUTA!
(povera cornuta).

e giusto ieri/,
/mi raccontavano di una fata,/
/che è prima mal fiorita/
/e poi è perfettamente crepata.




























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nota: [Sprofondare nell'ignoto per cercare del nuovo, dato che, attualmente, sono cupidus rerum novarum].


















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